
Il coraggio dei giovani
Chi è Kyrylo Illiashenko, il tredicenne eroe ucraino che ha salvato molte persone da un filobus in fiamme a Sumy
Si parla di lui, nel mondo, di quel tredicenne ucraino Kyrylo Illiashenko che è riuscito a scappare da un filobus in fiamme dopo l’attacco missilistico russo di Sumy, salvando la vita agli altri passeggeri sopravvissuti. Secondo Kordon.media, l’offensiva del Cremlino ha colpito il mezzo di trasporto pubblico, uccidendo la maggior parte delle persone a bordo. Tra le vittime dell’attacco anche Kyrylo e sua mamma Maryna, che sono riusciti a salvarsi dopo che il giovane ucraino è sceso attraverso un finestrino rotto, sbloccando le porte e aiutando i presenti a lasciare il mezzo di trasporto carbonizzato. Nonostante il gesto eroico, il ragazzo è rimasto colpito da tre schegge che si sono conficcate nella sua testa: secondo la testimonianza del sindaco di Sumy, una di queste è stata già rimossa dai medici mentre la mamma ha dichiarato che Kyrylo verrà sottoposto ad ulteriori accertamenti clinici. Anche lei è rimasta ferita, ma le sue condizioni sono stabili.
“Ora, l’intero paese sta ringraziando Kyrylo per le sue azioni. Questa è la nostra nuova generazione di eroi: coraggiosi, determinati e altruisti”, ha detto il ministro dell’Interno ucraino Ihor Klymenko, che ha fatto visita di persona al tredicenne.
La testimonianza del tredicenne eroe ucraino, Kyrylo Illiashenko
Come riporta Ukraina pravda, Kyrylo Illiashenko è anche un membro della scuola sportiva giovanile Fakel, in cui pratica lotta libera. “Stavamo attraversando Bankova street, ho sentito qualcosa che fischiava e cadeva. Poi ho sentito la gente urlare, e le finestre si sono frantumate – ha ricordato il ragazzo a proposito del bombardamento russo – sono caduto e il vetro mi è piovuto addosso. All’inizio, ho subito una leggera contusione e tutti i suoni sono diventati ovattati”. “Ho guardato a sinistra e a destra e ho sentito odore di qualcosa che bruciava – ha poi spiegato – quindi pensavo che l’autobus fosse già in fiamme o potesse prendere fuoco. Mi sono alzato velocemente e ho iniziato a cercare di sbloccare le porte dell’autobus. Non si aprivano, quindi ho gettato la mia borsa dalla finestra e sono saltato fuori da solo, poi ho cercato di sbloccare le porte dall’esterno”.
Il ricordo della mamma: “Ho cresciuto un vero uomo”
Dopo la terribile esperienza, la mamma di Kyrylo ha ammesso che “È difficile chiudere gli occhi, quell’immagine è ancora davanti a me. Non abbiamo dormito tutta la notte”. Ero sull’autobus e ho visto mio figlio aiutare gli altri – ha continuato a raccontare la donna – In quel momento, mi sono resa conto di aver cresciuto un vero uomo”.