
Lotta alla criminalità
“Chi sbaglia paga”: la Lombardia vara la legge contro le baby gang e stanzia mezzo milione per la sicurezza
In Lombardia si cambia musica per chi fa della delinquenza un passatempo da weekend. L'iniziativa del Carroccio fa infuriare le sinistre: quando c'è da usare il buon senso cambiano strada
Il Pirellone lancia una sfida alle baby gang. Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge che dice chiaramente “Chi sbaglia paga”. E lo farà attraverso un meccanismo virtuoso che prevede, per i minori coinvolti in episodi di violenza, molestie o vandalismi, il risarcimento verso la comunità mediante lavori socialmente utili. Anziani, disabili e servizi di pubblica utilità diventeranno così i beneficiari di una giustizia che punta non solo a punire ma anche a recuperare.
“Giustizia e prevenzione per contrastare le baby gang”
A sostenere il provvedimento il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta, primo firmatario, e il consigliere Floriano Massardi, relatore della legge. “Chi sbaglia paga e deve risarcire la comunità prestando servizio per aiutare”, spiegano i due esponenti del Carroccio. Una visione di giustizia riparativa che si concretizzerà grazie a protocolli d’intesa con gli enti locali.
La legge non si limita però alla sola rieducazione: stanzia anche 450mila euro per interventi mirati alla prevenzione. Sport, musica, arte e volontariato diventano strumenti per trasformare il disagio giovanile in opportunità. “Da anni ci battiamo contro violenze e reati commessi dalle baby gang e dai “maranza”, spesso minori e di origine nordafricana. Ormai si tratta di un problema nazionale, una piaga sociale presente nelle grandi città e periferie, soprattutto al Nord», denunciano i leghisti. La Lombardia diventa così pioniera di un approccio integrato: prevenzione sociale, riqualificazione degli spazi urbani, sportelli di ascolto e programmi di sensibilizzazione rivolti non solo ai ragazzi ma anche a famiglie e operatori.
Nuove competenze e più giovani nella Consulta regionale
La Consulta regionale, già attiva, si arricchirà con un rappresentante dei giovani e potrà includere membri delle amministrazioni competenti in materia di giustizia minorile e sicurezza. Obiettivo dichiarato: raccogliere informazioni e proporre soluzioni operative e pragmatiche.
La sinistra, come al solito, rema contro
Mentre il centrodestra esulta per il risultato, la sinistra lombarda resta distante e critica senza proporre alternative. Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, definisce il progetto una “bandierina inutile da sventolare sui giornali”. Ripete a pappagallo anche Emilio Del Bono, vicepresidente del Consiglio regionale: “Legge modesta, mediocre e inadeguata”.
Ai dem proprio non va giù e insistono a bollare l’iniziativa come “assolutamente inutile e totalmente inefficace”, convinti che non risolverà il problema della microcriminalità urbana. La Lega, dal canto suo, replica decisa, dicendosi “esterrefatta di come le sinistre si siano chiamate fuori dal dibattito non votando un provvedimento di buon senso”.