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Collettivi e antagonisti scatenati in tutta Italia. A Genova le foto di Meloni prese a sassate (video)

Violenza e guerriglia

Collettivi e antagonisti scatenati in tutta Italia. A Genova le foto di Meloni prese a sassate (video)

Violenze, insulti, bandiere europee bruciate: in scena il solito show dei finti studenti. Vergognosa lapidazione simbolica della premier. FdI: ecco i bravi ragazzi di sinistra. Che tristezza

Cronaca - di Sara De Vico - 4 Aprile 2025 alle 14:15

Collettivi, antagonisti ed estrema sinistra in piazza in tutta Italia contro il governo Meloni e gli odiati ministri Valditara e Bernini al grido di “Suona un allarme rosso”. A Milano, Torino, Genova. Roma vanno in scena i soliti cortei dei militanti arrabbiati di Cambiare Rotta e Osa, protagonisti di periodiche violenze negli atenei. Ufficialmente la protesta degli studenti (ma non mancano fratelli più grandi, antagonisti, no global e teppisti vari)  ha nel mirino “tagli, guerra e riforma Bernini”. Ma, come da copione, è un’occasione per scatenare i peggiori istinti: roghi di bandiere, insulti e minacce ai ministri, vandalismi di ogni genere. Fino alla simbolica lapidazione di premier e ministri.

A Genova le immagini di Meloni prese a sassate

Stanchi delle immagini della presidente del Consiglio Meloni a testa in già, ormai un classico, a Genova “i bravi ragazzi” che vogliono la pace nel mondo hanno insenato una simbolica lapidazione dei nemici. Manifesti con disegnato un mirino raffiguranti il ministri Bernini e Valditara, e la premier Meloni sono stati appesi agli alberi. Per poi essere colpiti a suon di pietre dai manifestanti. Immagini raccapriccianti grondanti odio e violenza.

A Roma bruciata la bandiera della Nato e dell’Europa

A Roma, invece, decine di antagonisti si sono riuniti davanti al ministero dell’Università. E prima di partire in corteo hanno dato alle fiamme una grande bandiera europea colpendo il portone di via Arenula con oggi e verdura.  “Iniziamo a bruciare la bandiera che rappresenta chi ha distrutto questo modello di formazione pubblica e che oggi ci vuole portare in guerra”, ha urlato al megafono uno dei manifestanti. Altri, con i fumogeni hanno dato alle fiamme il simbolo dell’Europa. Tra i cori più gettonati “Noi la guerra non la vogliamo pagare, ministro Bernini te ne devi andare”. E giù con insulti. Che sia per il clima, per la pace, per la Palestina il rituale è sempre identico. Si scende in piazza con la bava alla bocca per fare casino, un po’ di guerriglia urbana, scontri con la polizia all’insegna del no Meloni day.

Violenze, insulti, odio e vandalismi in tutta Italia

Al termine dello show la manifestazione si è conclusa a largo di Torre Argentina tra la soddisfazione degli organizzatori. “Oltre 100 fra ricercatori e professori hanno firmato il nostro appello sull’Università, e alcuni di loro – raccontano – sono anche venuti in presidio stamane con noi. È stato di certo il più importante successo raggiunto in questo anno politico”. Lo chiamano successo. Prendere a sassate le immagini del premier è il loro modo di “presidiare la tenuta democratica” del paese contro il governo tiranno e fascista.

A Bari corteo non autorizzato, “Meloni stiamo arrivando”

A Bologna, invece, i manifestanti hanno sfilato dentro un carrello di un supermercato un fantoccio con le sembianze di un asino con scritto  il nome del ministro Valditara. A Bari un corteo un autorizzato si è mosso per le vie della città al grido “Meloni stiamo arrivando”. A Torino i ‘bravi ragazzi’ di gioventù comunista, invece, e hanno bruciato la bandiera Nato e del ministro Valditara, poco distante dall’Ufficio scolastico Regionale. Nel mirino anche la premier Meloni, la commissaria europea, Ursula von der Leyen e il ministro Matteo Salvini, immortalati nelle foto imbrattate con mani sporche di vernice rossa. Scene di violenza e vandalismo che si ripetono ciclicamente in un escalation che la sinistra si guarda bene dal denunciare. Il video del delirio di Genova ha fatto velocemente il giro del web. Sulle pagine social di Fratelli d’Italia è stato linkato con un commento lapidario. “Guardateli i bravi ragazzi di sinistra. Odio, violenza e nessuna idea. Che tristezza”.

FdI: ecco i bravi ragazzi di sinistra. Che tristezza

“Manifestare è un diritto, usare la manifestazione in modo violento e strumentale, è oltraggio alla democrazia. La condanna di quanto accaduto oggi a Genova deve essere trasversale: contro l’odio e la violenza, nessuna tolleranza”. Parola di Stefano Balleari di Fratelli d’Italia, presidente del consiglio regionale ligure.

 

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di Sara De Vico - 4 Aprile 2025