
I nuovi negoziati
Colloqui Iran-Usa in Oman sul nucleare. La Casa Bianca: “Passo avanti. Atmosfera positiva e costruttiva”
I colloqui “indiretti” sul nucleare tra Usa e Iran in Oman sono terminati dopo due ore, con un’atmosfera che la delegazione di Teheran ha definito “costruttiva basata sul rispetto reciproco”. “Voglio che l’Iran sia un Paese bellissimo, grande e felice. Ma non possono avere le armi nucleari”, aveva detto Trump ai giornalisti prima dell’incontro diplomatico. “Sono lieto di annunciare che oggi a Muscat abbiamo ospitato il ministro iraniano degli Esteri, Abbas Araghchi, e l’inviato del Presidente Usa, Steve Witkoff, e abbiamo condotto una mediazione per avviare un processo di dialogo e negoziati con l’obiettivo condiviso di arrivare a un accordo giusto e vincolante”, ha scritto su X il ministro degli Esteri omanita Badr Albusaidi.
Colloqui Iran-Usa: ecco i primi risvolti dopo gli avvertimenti di Trump
Dopo le trattative, secondo l’agenzia iraniana Mehr, i negoziatori americani e iraniani hanno perfino parlato faccia a faccia “per pochi minuti”: il ministero degli Esteri iraniano ha definito questo episodio come “degno di nota”, dal momento che le trattative odierne sono state “indirette”. Non a caso, il portavoce della diplomazia di Teheran, Emaeil Baqaei, aveva parlato di negoziati che si tengono con i funzionari omaniti a fare da intermediari, per passare messaggi tra gli iraniani e gli americani situati in stanze diverse. Eppure, la portavoce di Trump Karoline Leavitt aveva assicurato che i colloqui con l’Iran sarebbero stati “diretti”, ribadendo che l’obiettivo del presidente Donald Trump è “assicurarsi che l’Iran non ottenga mai un’arma nucleare”. Intanto, il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi, ha anticipato che sabato prossimo si terrà il nuovo round di colloqui, probabilmente in un luogo diverso dall’Oman.
Sia l’Iran che gli Stati Uniti puntano a un accordo
“Puntiamo a un accordo il prima possibile, anche se non sarà facile”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghci. Nonostante l’atteggiamento pessimista del diplomatico arabo, prima degli incontri, il governo degli ayatollah aveva assicurato di voler dare alla diplomazia una “vera opportunità” avviando colloqui con gli Stati Uniti sul programma nucleare iraniano, chiedendo a Washington di “prendere in considerazione” questa decisione. Inoltre, l’inviato americano Steve Witkoff aveva già annunciato preventivamente che l’obiettivo degli Usa è lo “smantellamento del programma sul nucleare” iraniano, ma questo “non significa che non troveremo modi per raggiungere un compromesso”.