
Superato il limite di 120
Conclave affollato, ci sono 15 cardinali “di troppo” e si rischia di invalidare il voto. Santa Marta non può ospitare tutti
La “Romano pontifici eligendo” recita: «Il massimo numero dei Cardinali elettori non deve superare i 120». 15 porporati non potrebbero fare il loro ingresso per votare. Due di loro hanno rinunciato per motivi di salute, ma non basta. E' corsa contro il tempo. Francesco non ignorava le regole, ma non pensava di morire così presto: entro un anno e mezzo molti avrebbero raggiunto il limite di età, perdendo il diritto di voto
Ci sono 15 cardinali di troppo al Conclave che eleggerà il prossimo Pontefice. Sono 135 – 134 cardinali elettori più il cardinale Angelo Becciu che sta rivendicando la sua partecipazione E’ il numero più alto di sempre e oltretutto eccessivo rispetto alla Costituzione apostolica vigente. Che all’articolo 33 della “Romano pontifici eligendo” recita: «Il massimo numero dei Cardinali elettori non deve superare i 120». Santa Marta – dove per regola alloggiano i cardinali che dovranno esprimere il loro voto – è in overbooking. Fu Giovanni Paolo II nel 1992 a volere quella residenza come spazio dedicato proprio a loro. In precedenza, infatti, i porporati erano alloggiati in situazioni scomode attorno alla Cappella Sistina.
Conclave: i cardinali elettori sono 135. Non possono essere più di 120
Ma – emergenza abitativa a parte- il problema è un altro ed è molto serio. Perché sulla carta 15 cardinali elettori non potrebbero entrare in Conclave. Il rischio sarebbe quello di invalidare il voto finale rendendo inutile la scelta del nuovo Papa. L’articolo 34 della stessa Costituzione apostolica parla chiaro: «Dichiariamo nulli e invalidi i loro atti, che in qualunque modo tentassero temerariamente di modificare il sistema o il corpo elettorale». Il problema è serissimo e certo Papa Francesco non ignorava le regole quando ha nominato più cardinali di quelli che avrebbero potuto votare al Conclave. Va da sé – ragione Open, che non poteva prevedere la sua morte, pensava certo di rimanere sul soglio di Pietro ancora un po’ di tempo. E dunque sarebbero maturati molti limiti di età di molti votanti.
Entro un anno e mezzo molti cardinali avrebbero compiuto 80 anni
“Dieci cardinali, infatti, sono nati nel 1945, ed entro la fine dell’anno avrebbero perso il diritto di voto. Il primo di loro, lo spagnolo Carlos Osoro Sierra – leggiamo sul sito- compirà 80 anni fra pochissimo, il 16 maggio”. Dopo ancora a uscire dal numero degli elettori sarebbe stato il cardinale della Guinea, Robert Sarah, ” che raggiungerà l’età fatidica il 15 giugno”. Sarebbe stata poi la volta -il 4 luglio- del cardinale polacco Stanislaw Rylko: perderebbe il diritto di voto – come altri sette – fra fine luglio e dicembre. Andando al prossimo anno, entro maggio 2026 i cardinali con diritto di voto sarebbero scesi a 119: altri sei infatti avrebbero compiuto 80 anni nel 2026. Fra loro anche tre italiani: Mario Zennari, Fernando Filoni e Francesco Montenegro.
Conclave, Francesco non pensava agli “esuberi”
Papa Francesco non pensava ad un problema di “esuberi”. Ma le cose sono andate diversamente. E’ tutto molto complicato perche “solo un Papa potrebbe modificare una Costituzione apostolica firmata da un Papa precedente”. Per questo “si stanno consultando freneticamente i canonisti per avere il via libera a modificare quel tetto di 120; abolendolo senza indicarne un altro, con un motu proprio del collegio dei cardinali. E’ una soluzione molto difficile ed è in atto una corsa contro il tempo. Cosa fare? Al momento- secondo le ultime indiscrezioni – “due cardinali elettori avrebbero comunicato la loro rinuncia a entrare in Conclave per motivi di salute”: il bosniaco Vinko Puljic, arcivescovo emerito di Sarajevo, e il croato Josip Bozanic, arcivescovo emerito di Zagabria. E’ ancora poco, altri 13 cardinali rimangono “di troppo”. Per ora, la loro defezione potrà essere utile pere dare una mano alla macchina organizzativa del Vaticano.
Conclave, emergenza Santa Marta
L’altro problema he resta sul tappeto è che non c’è posto per tutti a Casa Santa Marta. La capienza dell’albergo prevede un massimo di 106 suite e 28 stanze singole: in tutto 134. Ma ora non ci sono più nemmeno quelle. Anzitutto si dovrebbero “sfrattare” sacerdoti e suore – sia pure temporaneamente- che hanno lì il loro alloggio. Naturalmente non è disponibile la stanza né diPapa Francesco, né dei suoi principali collaboratori. “Di fatto quasi tutto un piano della struttura alberghiera è stato sigillato e reso indisponibile fino all’elezione del nuovo Papa, come prevede il protocollo”. Restano 120 stanze. Siamo in presenza di un unicum, visto che non era mai accaduto prima: tutti i Papi prima di Bergoglio hanno sempre abitato nel Palazzo Apostolico. Ora c’è bisogno di ricavare in fretta e furia una ventina di stanze e architetti e gli ingegneri vaticani sarebbero al lavoro per dividere alcuni spazi comuni e un appartamento nella stessa struttura. Problemi non da poco.