
Il rito dell’elezione papale
Conclave, le 10 parole chiave del glossario dell’elezione papale: simboli e formule in latino
Il rito del Conclave è ricco di termini tradizionali e formule latine che vale la pena conoscere per addentrarsi nel rito dell’elezione papale che è tra i momenti più solenni della Chiesa cattolica. Ricco di tradizione, simboli e formule in latino. Il Conclave comincerà mercoledì 7 maggio: dovrà eleggere il successore di Papa Francesco. La conferma è arrivata nella tarda mattinata di oggi dal direttore della Sala Stampa vaticana. Sarà il cardinale Pietro Parolin.
1) Conclave: assemblea dei cardinali chiamata a eleggere un nuovo papa. Il termine viene dal latino “cum clave” (“chiuso a chiave”), a indicare la clausura dei partecipanti.
2) Cardinali elettori: cardinali con meno di 80 anni che hanno diritto a partecipare al conclave e a votare il nuovo papa.
3) Cappella Sistina: è il luogo dove si svolge il conclave, è qui che si tengono le votazioni in segreto. Sarà allestita con i banchi per gli scrutini e la stufa dove saranno bruciate le schede delle votazioni. Per eleggere il Papa sarà necessaria una maggioranza qualificata di due terzi. Sono previsti quattro scrutini al giorno, due al mattino e due al pomeriggio
4) Extra omnes: espressione latina che significa “fuori tutti”. È l’ordine con cui inizia ufficialmente il conclave: tutti i non autorizzati devono lasciare la Cappella Sistina.
5) Scrutinio: fase in cui i cardinali votano. Ogni cardinale scrive su una scheda il nome del candidato che vuole eleggere.
6) Quorum: numero minimo di voti necessari per l’elezione valida del papa. Attualmente sono i due terzi dei voti dei cardinali presenti.
7) Fumata: il fumo che esce dal camino della Cappella Sistina per informare il pubblico sull’esito del voto: fumata nera ovvero non c’è ancora un papa; fumata bianca il papa è stato eletto.
8) Accettazione canonica: il momento in cui il cardinale eletto accetta formalmente l’elezione e sceglie il suo nome da papa. Al neo eletto verrà domandato: Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem? (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?). E a risposta affermativa, soggiunge: Quo nomine vis vocari? (Come vuoi essere chiamato?), domanda a cui risponderà con il nome pontificale. Dopo l’accettazione si bruciano le schede in maniera tale che da Piazza San Pietro si veda la fumata bianca. Al termine del Conclave il nuovo Pontefice si ritira nella ‘Stanza delle lacrime’, la sacrestia della Cappella Sistina, indosserà per la prima volta i paramenti papali – preparati in tre taglie – con i quali si presenterà alla folla di fedeli richiamati in Piazza San Pietro dalla fumata bianca. Dopo la preghiera per il nuovo Pontefice, e l’ossequio dei cardinali, viene intonato il Te Deum che segna la fine del Conclave. Quindi l’annuncio dell’elezione, l’Habemus papam, l’apparizione del Papa che impartirà la benedizione Urbi et Orbi.
9) Habemus Papam: formula con cui si annuncia al popolo l’elezione del nuovo pontefice l’elezione del nuovo Papa. “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam! (“Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un Papa!”): è l’annuncio cerimoniale che il cardinale protodiacono, il primo dei cardinali dell’ordine dei diaconi, dà al popolo quando, a seguito del conclave, viene eletto il nuovo papa ed esso accetta l’elezione. L’annuncio viene pronunciato dalla loggia centrale della basilica di San Pietro in Vaticano. All’annuncio segue la presentazione del nuovo papa.
10) Urbi et Orbi: benedizione solenne che il nuovo papa dà alla città di Roma (Urbi) e al mondo (Orbi) dopo l’elezione dal balcone centrale della basilica di San Pietro.