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Crosetto Difesa

L'analisi del ministro

Crosetto: “Non abbiamo scorte e risorse per la Difesa, il 2% del Pil è un punto di partenza”

Politica - di Carlo Marini - 14 Aprile 2025 alle 09:02

“I Paesi europei non possono toccare welfare e conquiste sociali. Ciò detto, in questo contesto, il due per cento non è più un punto di arrivo da tempo, ma solo di partenza. Ma questo è solo un target economico. Il mio impegno irrinunciabile è garantire la difesa di questo Paese, indipendentemente da quel che accade”. Lo dice, in un’intervista alla Stampa, il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Crosetto: “Dobbiamo investire di più sulla Difesa, lo direbbe anche un ministro dei Cinque Stelle”

”La verità – prosegue Crosetto – è che al momento non abbiamo né risorse né scorte né investimenti per garantire la difesa dell’Italia nei prossimi anni come dovremmo. E quindi serve un’accelerazione. Non lo dico io, ministro pro tempore alla Difesa. Lo dicono le forze armate, i tecnici cui abbiamo delegato la difesa del nostro Paese. Lo direbbero anche a un ministro dei Cinque stelle”. E spiega: ”Servirebbe un investimento molto superiore a quello che facciamo, ma occorre anche un intervento di tipo normativo – aggiunge – Per fare un esempio, forze armate efficienti devono avere un trattamento giuridico diverso rispetto al pubblico impiego: non mando uno a combattere fino a 65 anni. Basta guardare come fanno gli altri Paesi”.

“Sulla parte militare abbiamo un rapporto privilegiato con gli Usa”

Crosetto sottolinea inoltre che “sulla parte militare abbiamo un rapporto privilegiato” con gli Usa. “Noi siamo il primo Paese al mondo in grado di produrre F35, oltre gli Stati Uniti, e l’unico nel quale verranno formati piloti perché gli Usa non ce la fanno da soli. Quel programma è la dimostrazione che puoi comprare da loro ma hai ritorni economici e industriali superiori a quello che hai speso”.

 

“Un giudizio su Trump? Non è il trumpismo di dieci anni fa”

E alla richiesta di un giudizio su Donald Trump dice: “È presto. Per ora si può dire che non è il trumpismo di dieci anni fa. Quello attuale, come dice il Vangelo, lo potremo giudicare dai frutti”. Quanto al ruolo dell’Europa nei negoziati per l’Ucraina dice: “Sarebbe giusto che sedesse al tavolo, visto che si parlerà di scelte che incideranno anche sul suo futuro. Ma per farlo occorre l’aiuto americano”.

“Al momento i dazi non ci sono – precisa – E l’Europa ha ampi margini di uscita dalla crisi, se si toglie dalle spalle quei pesi imposti dalle follie ideologiche di certa sinistra ambientalista che ha messo il sistema industriale europeo in ginocchio. Uno dei peggiori nemici dell’Europa sono quei burocrati che escono da Bruxelles solo per le vacanze e non hanno mai visto un campo o una fabbrica. Per loro, le istituzioni esistono solo per normare e mettere regole”. Sul piano Ursula, Crosetto sottolinea che il problema ”è che si basa su quattro anni e non puoi pensare in questi termini temporali”. Un altro problema, dice, ”è sul debito nazionale: se fossimo egoisti, diremmo ‘facciamo debito e lo scarichiamo su quelli dopo’, come Conte sul superbonus. La deroga serve a spalmarlo per 20 anni. Ma al contempo serve un ombrello europeo sul debito, modello Covid, che non lo faccia gravare sui bilanci nazionali”.

 

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di Carlo Marini - 14 Aprile 2025