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Dazi “illegali”, la California fa causa a Trump: “Aumentano i prezzi, lavoro a rischio e famiglie nel caos”

Il ricorso alla Corte federale

Dazi “illegali”, la California fa causa a Trump: “Aumentano i prezzi, lavoro a rischio e famiglie nel caos”

Esteri - di Eugenio Battisti - 16 Aprile 2025 alle 16:51

Nuovo scossone, questa volta in casa, sui dazi statunitensi. La California, il più ricco fra gli States, fa causa a Donad Trump per i dazi definiti “illegali”. Il governatore Gavin Newsom accusa il presidente americano di aver abusato della sua autorità, “provocando caos per le famiglie, le società e l’economia locale”. Accuse pesanti. La causa, che sarà depositata oggi davanti alla corte federale, sostiene che il presidente Usa non ha l’autorità di imporre dazi contro Messico, Cina e Canada. Né una tariffa di base del 10% sulle importazioni dal resto del mondo. Non solo, secondo il ricorso annunciato da un comunicato stampa del governo della California, “Trump ha fatto salire i prezzi, ma anche minacciato i posti di lavoro” dello Stato più ricco d’America, che da solo costituisce la quinta economia mondiale.

La California fa causa a Trump per i dazi ‘illegali’

“Ci schieriamo a difesa delle famiglie americane che non possono più permettersi questo caos”, ha detto ancora il governatore Newsom, considerato al momento uno dei più probabili candidati dem alla Casa Bianca nel 2028. Senza troppa diplomazia contesta l’invocazione da parte di Trump di poteri di emergenza, sulla base dell‘International Emergency Economic Power del 1977. Un abuso per imporre unilateralmente, senza il consenso del Congresso, dazi che hanno provocato un terremoto nei mercati e prospettato timori di recessione. L’annuncio della causa giunge pochi giorni dopo che Newsom ha chiesto a diversi Paesi di esentare le esportazioni californiane dai dazi di ritorsione.

Il ricorso: aumentano i prezzi, minacciati i posti di lavoro, famiglie nel caos

La California, che secondo l’ufficio del governatore ha registrato quasi 675 miliardi di dollari di scambi commerciali bilaterali lo scorso anno, rischia di perdere miliardi di entrate statali a causa delle politiche tariffarie di Trump. Messico, Canada e Cina rappresentano i tre maggiori partner commerciali dello Stato. “L’implementazione caotica e casuale dei dazi da parte del presidente non è solo profondamente preoccupante, ma è anche illegale”, ha dichiarato il difensore dello Stato Rob Bonta in una nota.

Trump su Truth: “Dai dazi incassi record”

Il presidente Trump sembra replicare indirettamente alla ribellione californiana esaltando i risultati economici dei dazi che registrano “incassi record”. Negli Stati Uniti, scrive the Donald sul social Truth, “l’inflazione è in calo”. “Scende il prezzo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Promesse fatte, promesse mantenute!” ribadisce Trump che continua lo stop and go di dichiarazioni roboanti secondo il suo stile sulla scia del motto “Great American again.

Pechino cambia negoziatore: l’economia cresce

Sul fronte del nemico numero uno della Casa Bianca, la Cina esibisce di stare in ottima forma. Sceglie un nuovo negoziatore e parla di una crescita superiore alle attese nel mezzo della guerra di dazi e controdazi con gli Stati Uniti. I dati dell’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, riportati dall’agenzia ufficiale cinese Xinhua, dicono che l’economia cinese è cresciuta 5,4% nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un “buon inizio”, dicono dal Dragone. Pechino invita gli Usa a “smettere di lamentarsi” e ripete di “non avere paura”, mentre Donald Trump dice che “la palla è nel campo della Cina”.

Xi Jinping prosegue il suo tour nel sudest asiatico

Gli analisti sottolineano però che il dato cinese si riferisce a un periodo in cui non sono ‘visibili’ gli effetti dei dazi decisi da Donald Trump per la Cina. Intanto, mentre il leader cinese Xi Jinping prosegue il suo viaggio nel Sudest asiatico, il Consiglio di Stato ha annunciato una serie di nomine. Con una mossa inattesa e priva di motivazioni ufficiali, anche quella di Li Chenggang, con un passato di studi anche ad Amburgo, come nuovo rappresentante del ministero del Commercio per i negoziati internazionali.

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di Eugenio Battisti - 16 Aprile 2025