
A metà aprile
Dazi, la mossa di Meloni: la premier pronta a volare a Washington con il placet di Ursula
Nel delicato braccio di ferro sui dazi tra Stati Uniti ed Europa, l’Italia si appresta a fare la sua parte. Come emerge dalle anticipazioni di alcuni quotidiani, tra i quali Messaggero, Giornale e La Stampa, Palazzo Chigi sta lavorando in queste ore a un bilaterale Trump-Meloni.
Meloni a metà aprile a Washington
Gli indizi e le rispettive agende lasciano intravedere anche una data orientativa, prima di Pasqua. Il 19 aprile il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance sarà in Italia. La visita di Meloni dovrebbe iniziare il 14 per concludersi il 17. Date su cui non c’è una conferma ufficiale da parte dello staff del presidente del Consiglio. La premier dovrebbe andare dopo le prime misure adottate da Bruxelles in risposta ai dazi Usa.
Una missione che sarebbe sostanzialmente concordata con la Commissione europea, la premier dovrebbe concordare una linea comune con Ursula von der Leyen prima di volare negli Usa (proponendosi come mediatrice con Trump), per poi aggiornare — forse anche di persona — la presidente della Commissione una volta rientrata da Washington. Non escludendo, al ritorno da Washington, che Meloni possa fare tappa proprio a Bruxelles.
Non solo dazi, anche la Difesa
Da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, la premier lo ha già incontrato, due volte: a Mar-a-Lago ai primi di gennaio, quando Meloni volò a casa del neo eletto presidente per trattare con urgenza e faccia a faccia la liberazione di Cecilia Sala dal carcere in Iran. Un altro faccia faccia c’è stato a Parigi a margine della riapertura della Cattedrale di Notre Dame.
Trump in più occasioni pubbliche ha manifestato grande stima e considerazione per la nostra presidente del Consiglio.
Di sicuro, Meloni volerà a Washington con il placet dell’Unione europea. E qualcuno ricorda quanto dichiarato dal commissario al Commercio dell’Unione Europea Maros Sefcovic dopo il fallimento delle trattative sui dazi e all’indomani del Liberation day annunciato dalla Casa Bianca: «Chi ha il numero di telefono di Trump, chi ha rapporti personali fra i leader, ora è meglio che li usi». E chi meglio di Giorgia?