CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Prandini di Coldiretti e Orsini di Confindustria chiedono a Bruxelles di abbattere la burocrazia che crea dazi interni all’Ue

Calma e pragmatismo

Dazi, la sveglia del mondo produttivo all’Ue: basta burocrazia. Orsini presenta il conto: «13mila norme in 5 anni»

Da Confindustria a Coldiretti, le categorie chiedono a Bruxelles dialogo con gli Usa e abbattimento dei paletti interni che frenano la competitività. Si tratta della stessa linea strategica indicata dal governo

Economia - di Eleonora Guerra - 7 Aprile 2025 alle 14:07

Calma, pragmatismo e semplificazione. Alla vigilia dell’incontro fissato dal governo per domani sul tema dei dazi, mentre in Lussemburgo si confrontano i ministri Ue al Commercio, voci autorevoli del mondo produttivo italiano anticipano quali sono le loro aspettative rispetto alle contromisure che l’Ue deve prendere di fronte all’iniziativa americana. Si tratta di un doppio binario, che riguarda tanto i rapporti con Washington quanto le decisioni interne all’Ue. Bruxelles, è l’avvertimento, deve evitare il muro contro muro, negoziando con Trump, ma contemporaneamente deve mettere mano a tutte quelle regole e regolette, a quell’eccesso di vincoli e burocrazia che «costituiscono dei veri e propri dazi interni», come sottolineato anche dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Orsini presenta il conto all’Ue sui “dazi interni”: «13mila norme in 5 anni»

«Dobbiamo fermare la burocrazia europea, noi facciamo la norma per la norma: abbiamo costruito 13mila norme in cinque anni», ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, ricordando che «nello stesso periodo gli Stati Uniti ne hanno fatte 3.500» e invitando a non farsi prendere dal panico e a rimanere concentrati sull’economia reale, anche di fronte a ciò che sta accadendo sui mercati mondiali.

Dunque, mentre l’opposizione continua a inseguire i toni più allarmisti e drammatici, accusando il governo di distrazione e immobilismo, il mondo produttivo italiano, in attesa di entrare nel merito delle proposte operative, si dimostra in linea con la direzione strategia indicata da Palazzo Chigi, che da subito ha richiamato l’Ue sulla necessità del dialogo con gli Usa e di un’azione interna volta ad abbattere i paletti interni alla competitività, dal Green Deal al Patto di Stabilità fino alle politiche energetiche.

La richiesta di dialogo con gli Usa che arriva dalle categorie produttive italiane

«Io sono un europeista convinto. Oggi chi fa impresa dal proprio listino prezzi non toglie il primo prodotto che fa per ideologia, penso all’automobile. Dobbiamo fermare la burocrazia europea», ha detto Orsini nel corso del congresso della Lega, facendo riferimento a quelle 13mila norma emanate dall’Ue in cinque anni e rilanciando «la grande necessità di dialogare e negoziare con gli Stati Uniti e il negoziato deve avvenire da parte dell’Unione europea in modo unitario».

Coldiretti: «Dalla Commissione Ue ci aspettiamo una netta semplificazione»

Una linea simile è stata espressa oggi dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. Dal Commissario europeo per l’agricoltura Christophe Hanesen «ci aspettiamo una netta semplificazione di quelli che sono tutti i vincoli burocratici che oggi ricadono sulle nostre imprese», ha detto Prandini al Vinitaly. «Contestualmente – ha aggiunto – stiamo chiedendo un finanziamento importante a livello europeo sull’internazionalizzazione a prescindere dalla questione dazi, che riguardi tutti i mercati a livello globale, dove si crea valore e dove i prodotti agroalimentari italiani possono avere uno spazio enorme in termini di posizionamento del prodotto sulla fascia medio alta».

Calma e pragmatismo: il mondo economico italiano in linea con il governo

«Bisogna avere grande calma e utilizzare la diplomazia», un approccio «dazi su dazi – ha avvertito il presidente di Coldiretti – porterebbe ad un innalzamento dei costi per i cittadini europei che fino ad oggi siamo riusciti ad evitare». «Noi lavoriamo per fare in modo che i dazi vengano cancellati da una parte e dall’altra», ha proseguito, sottolineando che «serve grande pragmatismo, una trattativa condotta dalle istituzioni a livello europeo che è importante mai come oggi».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Eleonora Guerra - 7 Aprile 2025