
I rapporti con gli Usa
Dazi, la Ue apre alla linea italiana della trattativa. La task-force della Meloni: “No alla guerra commerciale”
Trattare si può. Nel giorno in cui si diffonde la notizia – poi smentita dalla Casa Bianca – di una moratoria di 90 giorni sull’introduzione dei dazi da parte degli Usa, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato di avere offerto dazi zero reciproci sui beni industriali agli Stati Uniti. Una posizione sicuramente più “soft” rispetto alle iniziale promesse di “ritorsioni” nei confronti dell’amministrazione Trump, che avevano fatto storcere il naso a molti Paesi, Italia in testa. E a fare da “apripista” alla trattativa potrebbe essere proprio Giorgia Meloni, che quasi certamente sarà a Washington, alla Casa Bianca, da Trump, il prossimo 16 aprile. A Palazzo Chigi, un vertice della task-force ministeriale, ha fatto il punto sulla linea da tenere con gli Usa e con la Ue, nel segno della “trattativa”, come da giorni ripete la premier. “No alla guerra commerciale, non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti”.
Sui dazi la Ue apre a una trattativa con gli Usa
I dazi annunciati dagli Usa “hanno un impatto massiccio sull’economia globale. Vengono colpiti duramente, in particolare, i Paesi in via di sviluppo. È una svolta notevole per gli Usa. Ciò nondimeno, siamo pronti a negoziare con Washington: abbiamo offerto dazi zero-zero sui beni industriali, come abbiamo fatto per molti altri partner industriali”, ha detto von der Leyen in un punto stampa a Bruxelles con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store. “L’Europa è sempre pronta a un buon accordo, quindi la teniamo sul tavolo. Siamo anche pronti a reagire con contromisure e a difendere i nostri interessi“, ha concluso.
Una posizione accolta con favore anche dal governo italiano: “Io avevo chiesto di posporre la data di inizio dal 15 aprile al 30 aprile ma per una serie di motivi burocratici era impossibile farlo, però il messaggio italiano era quello di favorire in ogni modo la trattativa, l’obiettivo è quello di arrivare a ‘Dazi zero contro Dazi zero’ e ancora di più di avere un grande mercato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, che dovrebbe essere l’obiettivo se vogliamo rafforzare il sistema economico occidentale”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine degli Stati generali dell’Universita’ di FI. “Noi siamo contrari alla guerra commerciale, ma anche la Commissione europea è contraria all’escalation. Le posizioni francesi sono legittime, ma chi tratta è la Commissione che deve fare sintesi. Oggi la posizione maggioritaria era per avanzare una trattativa. La guerra commerciale è una gigantesca sciocchezza. Non dobbiamo pensare a reazioni violente. Siamo in grado anche di fare reazioni dure, ma non è il caso di farle”, ha aggiunto Tajani.
Allo studio un primo pacchetto di contromisure
Già qualche giorno fa Ursula von der Leyen aveva spiegato che l’Ue è pronta a negoziare con gli Stati Uniti ma anche a reagire ai dazi del 20% imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Stiamo già ultimando il primo pacchetto di contromisure in risposta alle tariffe sull’acciaio e ora ci stiamo preparando per ulteriori contromisure per proteggere i nostri interessi e le nostre attività se i negoziati falliscono”, aveva detto la presidente della Commissione Ue in una dichiarazione da Samarcanda, in Uzbekistan.
Oggi il sottosegretario polacco Michal Baranowski, illustrando, in conferenza stampa a Lussemburgo, l’esito del Consiglio Commercio,ha confermato che per l’Ue “il piano A è impegnarsi in negoziati” con gli Usa dopo i dazi annunciati da Donald Trump, mentre “il piano B, una potenziale risposta, lo teniamo saldamente in tasca”.
A margine, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha informato che la lista dei prodotti Usa che verranno colpiti da controdazi in risposta ai dazi annunciati sull’import di acciaio e alluminio dall’Ue dovrebbe essere attiva “dal 15 aprile” prossimo. ’C’è una unità sostanziale dell’Europa, la voglia di dialogare, di confrontarsi e di evitare una guerra dei dazi. La decisione è stata quella di scongelare una lista che era ferma dal 2018 di prodotti americani su cui aumentare i dazi. La lista è in fase di elaborazione e sarà pronta tra stasera e domani’’, ha aggiunto il ministro degli Esteri italiano. Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ringrazia Antonio Tajani, che ha ribadito la posizione dell’Italia sul tema dei dazi, ‘per noi tratta la Ue’. “Questo aiuta la nostra posizione di fronte agli americani”, ha detto Sefcovic.
Meloni da Trump il 16 aprile
Giorgia Meloni andrà a Washington il 16 aprile. Lo confermano all’Adnkronos fonti informate, in attesa dell’annuncio ufficiale di Palazzo Chigi e della Casa Bianca. Incrociando le agende della premier e del presidente americano sarebbe stata individuata questa data per l’incontro con Donald Trump, che avverrà solo due giorni prima dell’arrivo in Italia del vice presidente JD Vance, una visita organizzata con l’obiettivo anzitutto di andare in Vaticano e della quale anche qui non c’è ancora alcuna conferma ufficiale.
La missione di Meloni a Washington, con ovviamente al centro la questione dei dazi che ha stravolto l’agenda di un incontro a cui si lavorava da tempo, cadrà anche all’indomani della data individuata dall’Unione Europea per cominciare intanto ad applicare i controdazi decisi in risposta ai dazi annunciati sull’import dai 27 di acciaio e alluminio.
La task-force di Palazzo Chigi
Alla task-force di Palazzo Chigi, presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l’economia italiana, hanno partecipato i Vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il PNRR, Tommaso Foti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Nel corso dell’incontro, i Ministri hanno illustrato al Presidente del Consiglio le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani, martedì 8 aprile a Palazzo Chigi. È stato ribadito che una “guerra commerciale” non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti. È emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi. Si è discusso, inoltre, degli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo.
Nel corso del vertice convocato a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni per affrontare il nodo dazi, i Ministri hanno illustrato al Presidente del Consiglio “le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese”. Proposte che, viene ricordato in una nota, saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani, martedì 8 aprile a Palazzo Chigi.