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De Luca Terzo mandato

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De Luca, “the end”. Il centrodestra lo sbeffeggia: “La Consulta gli ha ricordato che non è un viceré”

All'indomani della sentenza della Corte Costituzionale, il centrodestra commenta compatto: «Stop alla telenovela. Una sconfitta personale del governatore, una vittoria per la democrazia»

Politica - di Bianca Conte - 10 Aprile 2025 alle 14:14

Terzo mandato addio, tramonta il sole sul “regno” di De Luca che il governatore campano ha provato a blindare fino a ieri, quando la Corte Costituzionale ha fatto chiarezza, mettendo la parola fine a uno dei tentativi più spregiudicati di forzatura istituzionale della storia recente delle Regioni italiane, sentenziando: la legge campana che apriva la strada al terzo mandato per il presidente Vincenzo De Luca è incostituzionale. Un verdetto netto, che restituisce dignità alla democrazia regionale e chiude un capitolo a parte segnato da ambizioni e forzature. E da una parte all’altra dello schieramento politico parlamentare e amministrativo le reazioni non si fatte attendere come era lecito aspettarsi. Con una curiosità che salta agli occhi: al di là della diversità di approcci e considerazioni, i commenti puntano in molti casi sulla metafora “regale”. O meglio, sulle aspirazioni “regnanti” dello sceriffo appena disarcionato.

Terzo mandato-De Luca: il centrodestra sulla sentenza della Consulta

E allora partiamo da Fratelli d’Italia, che sin dall’inizio ha denunciato il carattere “sartoriale” della norma – cucita addosso all’inquilino di Palazzo Santa Lucia – che ha accolto con soddisfazione la decisione della Consulta. A partire dal senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale del Partito in Campania, che ha parlato di una vittoria del diritto e del rispetto delle regole, sottolineando come il tentativo di De Luca fosse un azzardo istituzionale, finito con l’essere respinto al mittente. Più esattamente: «Il verdetto della Consulta dice che non è possibile aggirare la norma sul divieto di terzo mandato», ha sottolineato il senatore di FdI, aggiungendo: «Il Governo Meloni non poteva non impugnare la Legge Regionale perché era un ridicolo raggiro».

Iannone (Fdi): «Stop alla telenovela, in Campania è tempo di cambiare tutto»

Proseguendo quindi: «Nessuno è più uguale degli altri, questo avveniva solo nella fattoria degli animali governata dall’ipocrita dottrina comunista. Per mesi siamo stati ammorbati da questo tema che era il problema personale di De Luca e del Pd mentre i cittadini campani aspettavano risposte su sanità, trasporti pubblici, infrastrutture, ambiente, turismo, sviluppo in genere e quindi occupazione». Pertanto, ha infine chiosato Iannone, «si chiude anche questa inutile telenovela in cui De Luca, Pd, diversamente deluchiani e diversamente Pd sono tutti responsabili del fallimento politico in Campania. È tempo di cambiare tutto, è il tempo del centrodestra».

Terzo mandato e De Luca, Rastrelli sulla norma: «Una vergogna democratica travestita da riforma»

Più tranchant il commento dell’onorevole Sergio Rastrelli, che ha definito la legge «una vergogna democratica travestita da riforma». Il parlamentare di FdI ha ricordato come la Campania abbia urgente bisogno non di proroghe per chi governa, ma di un cambiamento radicale. «È ora che i campani voltino pagina – ha dichiarato – e FdI è pronta a offrire un’alternativa seria, radicata e credibile». Sottolineando in calce: «Con la pronuncia della consulta De Luca esce definitivamente di scena dalla politica nazionale. Cala finalmente il sipario su una stagione di basso potere e di asservimento clientelare che ha mortificato per 10 anni la regione Campania, e sul suo piccolo, pessimo interprete» ha affermato il senatore in un intervento di cui dà conto Napoli Today.

Forza Italia: una sconfitta personale del governatore, una vittoria per la democrazia

Costruisce un “ponte”, invece, Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia. Il quale, pur ribadendo come «la decisione della Corte rappresenti una sconfitta personale per De Luca e una vittoria per la democrazia». E rilevando contestualmente come e quanto la sentenza sia anche una boccata d’ossigeno per i cittadini campani, ha inviato una lettera ai segretari provinciali del partito per annunciare l’apertura delle liste e una nuova fase di dialogo politico. «Forza Italia è pronta al dialogo con tutti i consiglieri di centro che hanno condiviso un percorso con De Luca e che da oggi possono sentirsi liberi di fare scelte diverse. Siamo pronti a valutare la loro adesione a un progetto di cambiamento – scrive Martusciello – offrendo loro una casa in cui non sentirsi ospiti. I coordinatori provinciali – conclude il numero uno degli azzurri campani – apriranno le liste con serietà e consapevoli della responsabilità del momento».

Lega: ora De Luca faccia un passo indietro

La Lega, pur essendo inizialmente favorevole alla proposta sul terzo mandato (in chiave nazionale), ha preso atto con pragmatismo del verdetto. Il consigliere regionale Severino Nappi ha dichiarato: «Ora De Luca faccia un passo indietro, anche per rispetto della pronuncia della Corte. Abbiamo troppi problemi in Campania per permetterci ulteriori teatrini personali». Nappi ha poi rilanciato le priorità: sanità, lavoro, trasporti. «Il centrodestra ha il dovere di costruire una proposta credibile e unitaria, per voltare finalmente pagina».

Lupi (Nm): «La Consulta ricorda a De Luca di non essere un viceré»

E per concludere, e tornando alla metafora del monarca campano sul viale del tramonto chiamato a cedere il passo alla Repubblica delle Regioni, non è mancato anche il commento allegorico del presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi che sulla vicenda ha osservato: «La Consulta ha posto fine ad un dibattito sul terzo mandato che si è protratto sin troppo. Gli organi di governo eletti direttamente dai cittadini devono necessariamente avere un limite di mandati, è una garanzia adottata da tutti i sistemi democratici, prevista anche dalla riforma sul premierato. Non solo, la Corte Costituzionale ha ricordato con chiarezza a Vincenzo De Luca di essere un presidente di regione e non un viceré. E che la democrazia ha le sue regole». E a buon intenditor…

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di Bianca Conte - 10 Aprile 2025