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Egitto e Bangladesh sono tra i Paesi sicuri: la bozza Ue dà ragione alla linea Meloni. Cortocircuito per sinistra e toghe

Vittoria del modello Italia

Egitto e Bangladesh sono tra i Paesi sicuri: la bozza Ue dà ragione alla linea Meloni. Cortocircuito per sinistra e toghe

Sara Kelany: "Tutto come previsto dal governo. Toghe e sinistra contesteranno anche la lista dell’Ue per non convalidare i trattenimenti dei migranti in Albania?"

Politica - di Adriana De Conto - 14 Aprile 2025 alle 19:22

Ci sono anche l’Egitto e il Bangladesh tra i sette Paesi d’origine designati dalla Commissione europea come “sicuri” per il rimpatrio dei migranti nella lista provvisoria che sarà distribuita agli Stati membri  E’ quanto emerge dalla bozza del documento, di cui l’Ansa ha preso visione. Nell’elenco figurano anche Colombia, Tunisia, Marocco, India e Kosovo. Un altro tassello si aggiunge a conforto della linea del governo Meloni sulla politica migratoria. Provenivano infatti proprio da Bangladesh ed Egitto i migranti per i quali nei mesi scorsi il tribunale di Roma non aveva convalidato il trattenimento nel centro albanese di Gjader. Rimettendo la decisione alla pronuncia della Corte europea di Giustizia. “I due Paesi da cui provengono i migranti, Bangladesh ed Egitto, non sono sicuri, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia”, era la motivazione espressa in sintesi nell’ordinanza del tribunale di Roma.

Ue: Bangladesh ed Egitto tra i Paesi sicuri

Ora cambia tutto nel braccio di ferro tra il modello Albania messo in campo dall’esecutivo – insieme agli accordi con i paesi di provenienza dei migranti – per contrastare gli ingressi illegali. La settimana scorsa si era aggiunto un altro elemento fondamentale: sono state presentate alla Corte di Giustizia Ue le prime conclusioni sulla questione, in attesa della sentenza, prevista tra maggio e giugno. Sono i governi che devono decidere quali siano i Paesi sicuri: un un colpo durissimo alla discrezionalità delle toghe. Le conclusioni, che non sono vincolanti ma pongono solide basi alla via italiana, sono state presentate dall’avvocato generale Richard de la Tour. “Uno Stato membro può designare Paesi d’origine sicuri mediante atto legislativo”;ma, “deve divulgare, a fini di controllo giurisdizionale, le fonti d’informazione su cui si fonda la designazione”. Inoltre, sebbene uno Stato membro “può, a determinate condizioni, attribuire a un Paese terzo lo status di Paese d’origine sicuro”, è necessario individuare “nel contempo le categorie limitate di persone che potrebbero essere esposte al rischio di persecuzioni o violazioni gravi”. Insomma, cambia musica.

Keleny: “Tutto come previsto dalla lista del governo”

“Tutto come previsto dalla lista stilata dal governo italiano nei mesi scorsi”: esprime soddisfazione la parlamentare di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito, Sara Kelany : “Ci sarebbero anche Egitto, Bangladesh e Tunisia tra i sette Paesi d’origine designati dalla Commissione europea come sicuri per il rimpatrio dei migranti, così come previsto dalla lista stilata dal governo italiano nei mesi scorsi e contestata dai tribunali”. Parte quindi la stilettata: “Sarebbe un vero e proprio cortocircuito per le sinistre e le toghe politicizzate: impegnate in questi mesi a smantellare le politiche migratorie del governo facendosi scudo con il diritto europeo. Contesteranno anche la lista dell’Ue per non convalidare i trattenimenti dei migranti in Albania? Si dimostra ancora una volta la capacità del governo italiano di affrontare l’immigrazione irregolare. E fa una pessima figura chi per ragioni ideologiche continua in tutti i modi a ostacolare i meccanismi di rimpatrio di chi non ha diritto d’asilo nel territorio dell’Ue”.

Kelany: “Sinistra e toghe contesteranno la lista Ue?”

Dal Bangladesh proviene il 36 per cento dei migranti come si legge nella “torta” fornita dal Dipartimento della Pubblica sicurezza: la fetta più ampia di arrivi.  Il fatto che il Paese sia nel novero di quelli sicuri farebbe pertanto decadere la discrezionalità dei magistrati sul loro rimpatrio, sia sull’ipotesi di fuga da scenari di guerra. Il 10 dei migranti per cento proviene dall’Egitto, terzo paese per arrivi, preceduto dal Pakistan. Siamo a un momento cruciale nella gestione della questione migratoria in Europa. Con l’inclusione di nazioni come l’Egitto e il Bangladesh, accanto a Colombia, Tunisia, Marocco, India e Kosovo, l’Unione Europea cerca di affrontare una delle sfide più pressanti del nostro tempo. E la “lezione” italiana indicata dal premier Meloni ha giocato un ruolo decisivo.  Promessa da Ursula von der Leyen entro giugno, la lista segue la direttiva sui rimpatri varata a marzo dalla Commissione europea. L’obiettivo è rafforzare il concetto di Paese d’origine sicuro dando linee guida uniformi ai Ventisette per sostenere soluzioni innovative come il modello Italia-Albania; e la possibile creazione di hub dedicati alla gestione dei rimpatri. Il testo dovrà ora essere analizzato dai Ventisette per l’approvazione.

 

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di Adriana De Conto - 14 Aprile 2025