
Italia-Stati Uniti
Fazzolari: “La missione di Meloni negli Usa non è facile, dobbiamo restare lucidi. Gli interessi occidentali sono unici”
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sottolinea la delicatezza della trasferta negli Usa. "C'è la grande partita dei dazi che per noi è fondamentale". E sulle spese militari avverte: "Se non vuoi ingerenze devi farti carico della tua difesa"
Dalla missione in Usa della premier Meloni sul dossier dazi e non solo alle spese per la difesa passando per i contraccolpi mondiali del conflitto russo-ucraiano e per il giallo sul suo soprannome “Spugna”. Sono tanti i temi affrontati da Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma, nel corso della presentazione del libro di Alessandro Sallusti fresco di stampa, L’eresia liberale, al teatro de Servi di Roma. Si parte dall’incontro di giovedì alla Casa Bianca tra Meloni e Trump.
Fazzolari: il viaggio negli Usa non è facile, ricco di insidie
“Non è facile, è un viaggio ricco di insidie”, premette Fazzolari ricordando che si tratta di un bilaterale Italia-Usa e “loro sono il nostro primo partner strategico-militare”. Meloni e Trump si sono già visti 3 o 4 volte e gli argomenti sul tavolo saranno molti. “C’è la grande partita dei dazi che per noi è fondamentale, viviamo di libero scambio dal tempo delle repubbliche marinare, ci sono 67 miliardi di esportazioni negli Usa. Le dichiarazioni americane fanno pensare a politica protezionistica che danneggia fortemente l’Italia, un grande pericolo”. Poi chiarisce che la presidente del Consiglio non ha un mandato per conto della Ue, ma i rapporti personali sono fondamentali per le grandi scelte. “Berlusconi ci ha insegnato molto. Lei può parlare in modo sincero per trovare un accordo buono per entrambi. Bisogna rimanere lucidi e tranquilli, partire dall’assunto che gli interessi occidentali sono unici”.
“Se non vuoi ingerenze, devi farti carico della tua difesa”
Riflettori puntati anche sulle spese militari e la difesa nazionale. Fazzolari non si sottrae alle domande di Sallusti e Nicola Porro ‘padroni di casa’ della presentazione (presenti anche Ignazio La Russa e il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami). “Il 2% del Pil per le spese militari?, Fazzolari non è sorpreso. ” Alla fine la storia presenta il conto. Il fatto che gli Usa dicano che l’Europa deve farsi carico della propria difesa era una cosa prevedibile. Non c’è libertà se qualcuno si fa carico della tua difesa. Quella nazione avrà possibilità di ingerenza, anche su chi governa e chi no. Devi farti carico della tua difesa, come scritto nel programma del centrodestra, sottoscritto anche dagli alleati”. Il braccio destro di Meloni annuncia che “si arriverà al 2% del Pil in tempi brevissimi, magari nell’arco del 2025. L’Italia vuole farsi carico di realizzare la colonna europea della Nato, di pari forza a quella statunitense. Se non arriveremo a questo saranno sempre gli Usa a dettare le regole”. Quanto al riarmo tedesco non si tratta di un pericolo per i vicini. A contrario, ragiona Fazzolari, “è un valore aggiunto per l’intera Europa. Non credo che i tedeschi vogliano provare a riunificare il continente con la forza”.
Su Kiev l’Italia non cambia idea. Se capitola è un pericolo per l’Europa
Sul fronte del conflitto russo-ucraino, che vive un’escalation che rischia di allungare i tempi di un possibile cessate il fuoco al quale lavora Trump, la posizione del governo non cambia di una virgola. “Non sono scelte ideologiche, ma scelte fatte in modo ponderato, seguendo l’interesse nazionale, dell’Italia e dell’intera Europa”, chiarisce Fazzolaria. “È una partita più vasta, si dovrà stabilire infatti l’ordine mondiale dei prossimi decenni, se l’Ucraina capitola dal giorno dopo l’Europa diventa molto più insicura. In una situazione di caos anche il resto d’Europa e l’Italia si potrebbero trovare in pericolo”.