
Il garante europeo
Follia della Ue: il “muro” della privacy per proteggere i dati dei clandestini dalla polizia. FdI: “Sicurezza a rischio”
Vietato lo scambio con Europol dei dati acquisiti da Frontex sui migranti clandestini individuati e schedati, pena una sanzione per violazione della privacy degli stessi. L’ultima follia della Ue la firma il Garante della Privacy, il polacco Wojciech Wiewiorowski, che ha avallato la sospensione della condivisione dei dati fra le due agenzie europee dopo i pareri emessi dal garante per la privacy del 7 giugno 2022 nei confronti di Frontex. Un “muro” alle richieste di Europol, impegnata nella lotta alla criminalità organizzata, agli scafisti e anche ai terroristi che spesso si confondono con i clandestini in ingresso, su barconi e navi varie, Ong comprese.
Migranti, la Ue si inventa il muro della privacy
“A Bruxelles va in scena l’ennesimo cortocircuito: il garante europeo della privacy dal 2022 ha interrotto lo scambio di informazioni tra Frontex ed Europol sui soggetti sospettati di aver commesso reati transfrontalieri connessi all’immigrazione illegale. Il motivo? La tutela della riservatezza dei migranti irregolari. Si tratta di un’assurdità che mette a rischio la sicurezza dei cittadini europei per proteggere la privacy di soggetti potenzialmente pericolosi. Gli eurodeputati di Fdi e Ecr, il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, Alessandro Ciriani, Nicola Procaccini e Giuseppe Milazzo, lo hanno denunciato a Bruxelles. Io ho presentato un’interrogazione parlamentare e continuerò a battermi per sanare questa stortura: in un momento storico in cui le nazioni europee sono sempre più esposte a minacce alla sicurezza non è tollerabile alcun passo falso che in nome del burocratismo metta a rischio i nostri cittadini”, dichiara in una nota la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione. “Il divieto di scambio dei dati tra Europol e Frontex, imposto da un parere del 2022 del Garante europeo per la privacy, rischia infatti di compromettere seriamente l’efficacia dell’azione nella lotta contro il traffico di esseri umani e i reati transfrontalieri”, dichiara Carlo Fidanza, Capo delegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento Europeo. “Bene ha fatto la responsabile immigrazione di FdI Sara Kelany a sollevare la questione, a cui ha fatto seguito l’interrogazione alla Commissione Ue presentata dalla nostra Delegazione europarlamentare. A maggior ragione questo tema non è irrilevante nel processo che porterà a breve alla scelta del nuovo Garante europeo dei dati: non possiamo più accettare – conclude Fidanza – che in nome di un malinteso diritto alla privacy si metta in pericolo la sicurezza dei confini e dei cittadini europei”.