CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Fugge in strada nuda: 32enne veneziana è stata sequestrata e stuprata per 5 giorni da un tunisino

Nuova violenza a Mestre

Fugge in strada nuda: 32enne veneziana è stata sequestrata e stuprata per 5 giorni da un tunisino

Cronaca - di Vittorio Giovenale - 17 Aprile 2025 alle 11:43

Tenuta prigioniera e stuprata ripetutamente per 5 giorni in palazzo abbandonato di Mestre. È quanto accaduto a una 32enne di Venezia che poi è riuscita a scappare e a far arrestare il suo aguzzino, un coetaneo di origini tunisine. L’incubo si è consumato – si legge sulla stampa locale online -in un ex edificio della Telecom in via Carducci, a Mestre. La giovane sarebbe stata costretta a subire violenze ripetute da venerdì 11 aprile fino a ieri mattina, quando è riuscita finalmente a scappare durante una distrazione del suo aggressore.

L’allarme è scattato intorno a mezzogiorno, quando la donna, completamente nuda, ha gridato aiuto nel cortile del palazzo. L’aggressore ha tentato di riportare la vittima all’interno del palazzo, in passato sede della Telecom, ma l’intervento della Polizia locale e dei Carabinieri ha permesso di mettere in sicurezza la 32enne e bloccare l’uomo.

La donna è stata trasportata all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove i medici hanno confermato le violenze subite. Il 32enne, sarebbe irregolare e senza fissa dimora, e’ stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale.

Nel palazzo abbandonato di Mestre

Il palazzo è da anni abbandonato e al centro di numerose operazioni di polizia per i fatti che vi accadono, è ricovero di sbandati e tossicodipendenti, ed è stato più volte setacciato e bonificato dalle forze dell’ordine. Porte e finestre sono state murate da anni ma nonostante ciò c’è chi riesce ad entrarci. A testimoniarlo anche le rimostranze dei residenti, commercianti ed esercenti trovandosi lo stabile nel pieno centro di Mestre con vicina la biblioteca Vez, il museo M9 e Piazza Ferreto cuore della città. Fallito un progetto che lo avrebbe destinato ad albergo.

“Ancora l’orrore di una brutale violenza a una donna, questa volta a Mestre, con una segregazione di cinque giorni. Questo bollettino criminale è ormai quasi quotidiano, ma esorto tutta la comunità civile a non assuefarsi a tali notizie, e a fare sempre più squadra per tentare in tutti i modi di prevenire o impedire un delitto collaborando in ogni modo, anche segnalando situazioni sospette alle Forze dell’Ordine, che in tante occasioni, come in questa, intervengono tempestivamente e riescono ad arrestare il delinquente”. Lo dice il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

“A questa donna come a tutte le vittime di questi efferati delitti – prosegue Zaia – rivolgo la mia totale solidarietà, con l’augurio di poter guarire il prima possibile dalle ferite fisiche e da quelle morali e psicologiche”.“Ringrazio per il civismo gli avventori di un vicino bar che hanno immediatamente dato l’allarme sentendo le grida della donna – dice ancora Zaia – e le Forze dell’Ordine che sono riuscite a intervenire in tempo per bloccare il violentatore, per il quale, lui come tutti gli altri che si macchiano di tali orrori, chiedo la massima durezza nell’applicazione delle leggi”.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Vittorio Giovenale - 17 Aprile 2025