
Il successo diplomatico
Funerali del Papa, Foti: “Meloni ha favorito il dialogo ma con discrezione. E l’organizzazione è stata straordinaria”
«Era logico» che Giorgia Meloni non ci fosse prima dell’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky a San Pietro, durante il funerale di Papa Francesco, in cui ha provato ad inserirsi anche il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Ne è convinto il ministro degli Affari esteri Tommaso Foti, che in un’intervista al Corriere della sera ha precisato: «Non so se qualcuno ha pensato di poter avere un ruolo in quell’incontro, non certo lei, che ha evitato di organizzare confronti in un’occasione luttuosa come quella dei funerali del Santo padre». «Non sarebbe stato davvero il caso – ha proseguito – il suo ruolo (di Meloni ndr) molto composto e molto partecipato». «Non c’è bisogno di essere presenzialisti per essere centrali», ha aggiunto Foti: «La presidente del Consiglio è stata perfetta nel favorire il clima giusto per alcuni contatti che non sono stati solo formali ma potranno produrre – speriamo – risultati».
Non è mancato un pensiero rivolto verso il pontefice Bergoglio, che «al di là delle diversità di opinioni che hanno suscitato alcune sue prese di posizione, ha dimostrato una forza e una potenza incredibili, anche nel far sentire uniti i popoli in quel suo essere solo e fortissimo nella San Pietro vuota nei giorni del Covid».
Foti: «Trump e Zelensky dovevano rimanere da soli»
Per il ministro «quella foto, che adesso si definisce storica, ha un senso importante perché segue le altre immagini andate in mondovisione dell’incontro, definiamolo acceso in modo diplomatico, alla Casa Bianca». Poi ha ricordato quanto «sarebbe stato sconcertante se in questa occasione si fossero organizzati meeting o passerelle», osservando che «c’è stata, com’è tipico per un Paese come l’Italia e come Giorgia Meloni sta facendo benissimo da due anni e mezzo, un’intensa e importante attività diplomatica parallela. «Quella foto foto così evocativa ha mostrato tutto un altro clima, di comprensione reciproca tra Trump e Zelensky», ha ricordato Foti.
Per lui il ruolo di Meloni è «quello che svolge dall’inizio: il pragmatismo, il guardare alla realtà dei fatti per come sono e non come si vorrebbe fossero, il cercare di ottenere non il 100% delle proprie richieste che sono magari lontanissime dalla controparte – ha continuato – ma di avvicinare le posizioni. Questo ha fatto e questo continuerà a fare».
Un’organizzazione straordinaria per i funerali del pontefice
«Siamo stati straordinari», ha affermato Foti a proposito dell’organizzazione dei funerali del papa: «Dico tutti, chi aveva le maggiori responsabilità per la sicurezza, l’accoglienza – i ministri Piantedosi, Musumeci, ovviamente il nostro apparato dei servizi e le forze dell’ordine, i militari – ma anche tutta la rete del volontariato, che è tra le nostre eccellenze e alla quale spesso non diamo la giusta importanza». Poi ha rammentato: «L’immagine dell’Italia in mondovisione è stata quella di un paese serio ed efficiente. Quello che siamo, e che si dimostra soprattutto nei momenti difficili».
Quanto al 25 aprile, «sono state fatte polemiche inutili rispetto a una ovvia raccomandazione di sobrietà, che significava evitare atti violenti come a volte accade». «Stavolta – ha continuato il ministro – a parte Milano e Torino, episodi che vanno condannati, direi che il 25 si è svolto nel migliore dei modi. Come era logico attendersi». «Sdegno invece per i post del 25 aprile con insulti vili e meschini alla senatrice Liliana Segre».