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Funerali del Papa: sicurezza e ordine garantiti. Meloni e Piantedosi soddisfatti: «Una bella figura per l’Italia”

Una "macchina" perfetta

Funerali del Papa: sicurezza e ordine garantiti. Meloni e Piantedosi soddisfatti: «Una bella figura per l’Italia”

Politica - di Gabriele Caramelli - 26 Aprile 2025 alle 16:43

QCon la premier Giorgia Meloni «siamo stati in stretto contatto, da giorni. L’ultima rassicurazione me l’ha chiesta un minuto prima di entrare sul sagrato di piazza San Pietro. Mi sono sentito di rassicurarla”: visibilmente soddisfatto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato nel corso dello Speciale Tg5 sulla sicurezza in occasione dei funerali del Papa. «Le ho promesso che non le avremmo fatto fare brutta figura neanche da questo punto di vista e credo che possiamo dire che, tutto sommato, è andata così – ha proseguito il titolare del Viminale – c’è stato un dispiegamento di tutte le risorse del sistema sicurezza. Il piano con le misure resterà in vigore anche nei prossimi giorni, domani c’è il Giubileo degli adolescenti con 120mila persone prenotate».

Funerale del papa, Meloni e Piantedosi soddisfatti

Il presidente del Consiglio Meloni ha espresso il suo sentito ringraziamento «a tutte le amministrazioni coinvolte, tra cui il Ministero dell’Interno, la Prefettura e la Questura di Roma, le Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco, le Forze Armate, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, le strutture sanitarie e di protezione civile della Regione Lazio e delle altre Regioni, Roma Capitale, le aziende municipali responsabili della gestione dei servizi essenziali, l’ENAC, l’ENAV, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, i gestori delle infrastrutture di trasporto, mobilità e telecomunicazioni, nonché le donne e gli uomini del volontariato». «A tutti va il grazie del Governo e mio personale – ha sottolineato – per aver garantito con professionalità, dedizione e spirito di servizio il sereno svolgimento di una giornata storica per l’Italia e per il mondo intero».

«Da domani anche Santa Maria Maggiore diventa uno dei punti di riferimento dopo la sepoltura del Santo Padre – ha anticipato Piantedosi – sono qui per ringraziare in primis il coordinatore operativo, il prefetto e il questore». «E’ ancora presto per chiudere un bilancio ma abbiamo dato una bella immagine del sistema Italiano». Quanto al rischio di terrorismo «Non c’erano segnali specifici e concreti, almeno non raccontabili, è però un contesto che viene sempre valutato. Le personalità presenti fanno parte di una cornice, di un elemento di attenzione costante e permanente». «Tra le persone presenti in piazza San Pietro e quelle lungo il percorso, stimiamo non meno di 400mila persone» ha reso noto il ministro, aggiungendo che «abbiamo voluto dare una caratterizzazione a questo impegno, anche secondo lo spirito di Papa Francesco», scegliendo «di lasciare aperte le metropolitane».

«Avevamo il fiato sospeso», ha precisato il titolare del Viminale, ma alla fine «c’è stato un applauso liberatorio». «La straordinarietà è legata non solo a oggi: da domani Santa Maria Maggiore dovrà essere preservata al pari di Piazza San Pietro per l’afflusso straordinario di persone per visitare la salma del Santo Padre», ha poi continuato, osservando che l’evento odierno «presentava due macro-aree di criticità: l’afflusso di grandi personalità – e quindi la necessaria cornice di protezione di personalità molto importanti – e l’afflusso straordinario di persone».

Il ringraziamento alle forze armate e alla protezione civile

«Non posso dimenticare un ringraziamento anche alle forze e armate e alla protezione civile diretta da Ciciliano – ha continuato Piantedosi – C’era un incrocio tra esigenze di carattere logistico e di sicurezza in senso stretto». «Poi c’era la particolarità dell’appendice della tradizionale cerimonia che usciva da piazza San Pietro, attraversava tutta la città e portava il feretro del Santo Padre a Santa Maria Maggiore», ha ricordato, evidenziando anche «La particolarità della concentrazione di date: tutto ciò è avvenuto a ridosso del 25 aprile e degli eventi giubilari».

A proposito del colloquio tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, il ministro dell’Interno ritiene che «la cornice della basilica di San Pietro probabilmente ha ispirato quello che tutti auspicano possa essere un confronto che veda l’orizzonte della pace secondo quello che auspicava Papa Francesco». «Difficile dire cosa si siano detti», ha detto ancora, ribadendo che «peraltro è un incontro non preparato, ma credo che la cornice della basilica di San Pietro abbia fatto la differenza». Inizialmente, Piantedosi aveva affermato: «E’ una pagina storica per la sicurezza vista la grandezza dell’evento. Abbiamo avuto tutti i grandi del mondo e in giornate molto complesse».

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di Gabriele Caramelli - 26 Aprile 2025