
Carlo e Camilla
I reali per la prima volta in Senato. La Russa fa da Cicerone e consegna la “campanella” con dedica
“Vorrei sottolineare l’alto valore simbolico della prestigiosa presenza delle loro maestà in quest’Aula, davanti al Parlamento riunito”. Sono le prime parole del presidente del Senato Ignazio La Russa a Montecitorio alla cerimonia a Camere riunite con i reali britannici Carlo e Camilla. Prima di raggiungere la Camera la visita della coppia reale a Palazzo Madama.
La visita di re Carlo e Camilla in Senato
Arrivati di fronte all’ingresso principale del Senato re Carlo III e la regina Camilla sono stati ricevuti dal picchetto d’onore delle quattro Forze Armate e della Guardia di Finanza. Accolti dal presidente La Russa hanno raggiunto l’Aula, passando per il Cortile d’Onore e il corridoio antistante la Sala Maccari, il Salone Garibaldi, la Sala del Risorgimento e la Sala dello Struzzo. In aula la seconda carica dello Stato ha fatto dono ai Windsor “con l’orgoglio degli italiani e del Senato” di una riproduzione della “martinella”, la campanella del Senato. Nell’incisione si legge da un lato “Ignazio La Russa, presidente del Senato” e “Alle loro maestà il Re Carlo III e la Regina Camilla” dall’altro, con la data di oggi. “Con questa si aprono e si chiudono i lavori, e si richiamano all’ordine i senatori turbolenti”, ha scherzato la Russa. A seguire, nelle Sala Pannini, illustrata la cinquecentina Assertio septem sacramentorum, conservata nella Biblioteca di Palazzo Madama che i reali hanno lasciato per raggiungere Montecitorio, dove erano attesi alle 12,45.
La consegna della ‘martinella’ dedicata ai reali
Prima dell’intervento in lingua italiana di re Carlo (“spero di non rovinare l’idioma di Dante”), il primo di un sovrano britannico davanti a deputati e senatori, La Russa definisce il Regno Unito la “patria che ha fatto nascere il parlamentarismo moderno”. “Il sentimento di amicizia tra le nostre nazioni e i nostri popoli è radicato nella storia. In un flusso continuo di sintonie culturali, integrazioni sociali e scambi economici che hanno caratterizzato il nostro rapporto con il Regno Unito. Basti pensare – dice il presidente del Senato – ai tanti letterati e artisti che hanno amato l’Italia e da essa sono stati ispirati. Byron, Keats, Dickens solo per citarne alcuni. Così come grandi italiani, ad esempio i padri della patria Mazzini che fece una scuola popolare e visse per lungo tempi in Inghilterra. E Garibaldi. Tuttora il Nottingham Forest ha La maglia rossa” di un “‘rosso Garibaldi’. E Guglielmo Marconi. Tutti hanno trovato un fondamentale punto di riferimento nella terra e nella cultura del Regno Unito”.
Un sentimento di amicizia reciproca che è radicato nella storia
La Russa insiste sull’importanza di valorizzare “la saldezza di questo rapporto speciale tra le nostre nazioni”, in un mondo complesso e in continua evoluzione come quello attuale. “Rafforzare la nostra cooperazione bilaterale a tutti i livelli, governativo, parlamentare, economico, culturale, sociale, vuol dire anche affrontare al meglio le difficoltà e, insieme, tramutare in opportunità i momenti di crisi”. Tanti i terreni e le sfide comuni: dalla stabilità e la sicurezza internazionale all’ambiente, alla gestione delle migrazioni e alla governance delle dinamiche economiche e commerciali. “Ambiti in cui sono convinto sia molto importante la collaborazione tra Italia e Regno Unito. La relazione bilaterale si deve fondare anche sulla valorizzazione del capitale umano e immateriale”.