
Monaci e nettare divino
I vini d’Abbazia al Vinitaly: la rassegna che distilla storia, rito artigianale e antica sapienza degli abati e imprenditoria di oggi
Dal 6 all'8 giugno 2025, l'Abbazia di Fossanova a Priverno (LT) accoglierà la quarta edizione della rassegna che mescola tradizione enologica monastica attraverso storia, cultura e degustazioni d'eccellenza. L'evento presentato a Verona all'interno del padiglione della Regione Lazio
Dal 6 all’8 giugno 2025, l’Abbazia di Fossanova a Priverno (LT) accoglierà la quarta edizione di Vini d’Abbazia, l’evento che celebra la tradizione enologica monastica attraverso storia, cultura e degustazioni d’eccellenza. La presentazione ufficiale dell’evento al Vinitaly all’interno del padiglione della Regione Lazio. Sono intervenute le istituzioni coinvolte e alcuni dei produttori che partecipano a Vini d’Abbazia, tra cui Massimiliano Raffa commissario straordinario Arsial – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio; Marco Carpineti, presidente Strada del vino di Latina; Dom Stefano Visintin, Abate dell’Abbazia di Praglia; Armin Gratl direttore Cantina Valle Isarco che cura i vigneti dell’Abbazia di Sabiona. Sandro Camilli, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier.
I vini d’Abbazia al Vinitaly
Ha inviato un saluto Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina che per l’occasione ha sottolineato: «La presentazione di Vini d’Abbazia al Vinitaly, la più importante manifestazione legata al mondo del vino, rappresenta il suggello della nostra manifestazione unica in Italia. Vini d’Abbazia, alla sua quarta edizione, è un’importante vetrina per il nostro territorio. Per le numerose personalità che coinvolge: dagli opinion maker del vino, del turismo e del lifestyle. Offrirgli la possibilità di conoscere le nostre produzioni vitivinicole, le nostre bellezze artistiche e paesaggistiche è un’importante occasione per valorizzare al meglio il nostro territorio».
La IV edizione della rassegna che celebra storia e enologia
E Massimiliano Raffa, commissario straordinario Arsial ha aggiunto: «Vini d’Abbazia rappresenta una delle manifestazioni di maggior rilievo nel panorama enologico laziale, sulla quale Arsial intende investire con crescente impegno. Negli ultimi anni, il comparto vitivinicolo del Lazio ha compiuto un significativo percorso di crescita qualitativa, ottenendo importanti riconoscimenti sia in ambito nazionale che internazionale. I nostri vini stanno finalmente raccogliendo l’attenzione e il prestigio che meritano». Dom Stefano Visintin, Abate dell’Abbazia di Praglia, a sua volta ha osservato che «la nostra abbazia produce vino da poco dopo l’Anno Mille. Il vino per noi è uno strumento per far dialogare e unire le persone. Puntando sulla qualità dei nostri prodotti».
Il fiore all’occhiello della produzione di scena al Vinitaly
Infine, Armin Gratl, direttore generale Cantina Valle Isarco, Abbazia di Sabiona ha aggiunto: «Da molti anni curiamo il vigneto all’interno del Monastero di Sabiona, nella Val d’Isarco. Per la nostra cantina è un grande onore avere in cura un vigneto che ha secoli di storia. Li produciamo un Kerner e un Silvaner, che sono il fiore all’occhiello di tutta la nostra produzione». Per Sandro Camilli, poi, Presidente nazionale Associazione Italiana Sommelier «Vini d’Abbazia è un evento unico».
Vini d’abbazia, tra sapienza antica e imprenditoria moderna
Di più. «Un’iniziativa più che mai necessaria oggi, quando c’è bisogno di un linguaggio diverso che trasmetta più emozione che tecnica, per poter avvicinare i più giovani al mondo del vino. E la manifestazione Vini d’Abbazia è un evento che trasmette cultura, ma anche emozioni». Tanto che, ancora, Marco Carpineti, Presidente della Strada del Vino di Latina ha ribadito che «Vini d’Abbazia è una manifestazione che valorizza anche il mondo vitivinicolo del Lazio perché fa accendere i riflettori su un territorio che dietro di sé ha un’antica tradizione. Oltre all’aspetto enologico, questo evento ha come obiettivo quello di far crescere e consolidare altresì il comparto turistico».
(Italpress)