
Stessa sorte ad altri 3 Comuni
Il Cdm scioglie il comune di Caserta guidato dal sindaco Pd Carlo Marino per infiltrazioni camorristiche
E’ durata solo 40 minutil la riunione del Consiglio dei ministri nel corso della quale i comuni di Aprilia, Caserta, Badolato e Casabona sono stati sciolti su proposta del ministro dell’Interno per condizionamenti della criminalità organizzata. Nelle amministrazioni ci sarebbero state infiltrazioni camorristiche ma non si conoscono ancora le motivazioni. Per quelle bisogna attendere le prossime ore, quando verrà resa nota la relazione ufficiale sullo scioglimento.
Carlo Marino, sindaco di Caserta espressione del Partito democratico, era alla guida del Comune da 9 anni, a metà del suo secondo mandato: per l’amministrazione campana si tratta de primo scioglimento per infiltrazioni della criminalità in tutta la sua storia. “Una macchia indelebile sulla città cagionata dalla peggiore amministrazione della storia casertana, emblema di inefficienza, incapacità ed arroganza”, è il commento del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Paolo Santonastaso rilasciato al Giornale. “I cittadini casertani sono le vere vittime del malgoverno di questi ultimi anni e di un triste epilogo che Caserta paga a caro prezzo. Una gestione fallimentare legata a logiche di potere e al malaffare”, hanno, invece, dichiarato i consiglieri del gruppo Lega Maurizio Del Rosso, Alessio Dello Stritto, Donato Aspromonte, Fabio Schiavo ed Elio Di Caprio.
Altro Comune sciolto dal Cdm è il piccolo centro calabrese di Badolato, con meno di 3mila abitanti in provincia di Catanzaro. A fine gennaio, nell’ambito di una maxi-operazione dei Ros dei carabinieri che ha stroncato le cosche di ‘ndrangheta della zona Ionica, sono finiti ai domiciliari il sindaco Giuseppe Nicola Parretta, il vicesindaco Ernesto Maria Menniti (suo avversario in campagna elettorale nel 2021) e il presidente del Consiglio comunale, Maicol Paparo. Perretta eletto con una lista civica, ma gravitante nel centrosinistra, è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. L’inchiesta ha colpito cosche di ‘ndrangheta operanti sulla costa ionica catanzarese: in particolare, nel mirino di Ros è finito il boss Cosimo Damiano Gallace ritenuto promotore e vertice del “locale di Guardavalle”.
Per quanto riguarda Aprilia, la decisione era attesa da settimane ed era nell’aria già dallo scorso luglio, quando sono state arrestate una ventina persone tra le quali anche il sindaco Lanfranco Principi, che è stato comandato ai domiciliari. Già ad agosto ad Aprilia si è insediata la commissione d’accesso, il cui lavoro si è concluso lo scorso 18 febbraio.
Il sindaco di Caserta: «Impugniamo»
«Lo scioglimento dell’Amministrazione Comunale di Caserta deciso oggi dal Consiglio dei Ministri è un atto di natura politica nonché un atto amministrativo abnorme». A sostenerlo è il sindaco di Caserta, Carlo Marino. «Faremo immediatamente una richiesta di accesso agli atti e, successivamente, impugneremo la decisione dinnanzi al Tar del Lazio, ricordando che si tratta di una procedura di carattere amministrativo – spiega – È un atto contro la città e i cittadini casertani tutti, istituzionalmente non rispettoso, che avviene con una tempistica particolare, che una città capoluogo non merita».
Cantalamessa (Lega): C’è un sistema deleterio
“Il fatto non stupisce affatto: si tratta dell’ennesima conferma che il sistema del Pd si sta sgretolando in Campania”. Così in una nota il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa, capogruppo in commissione Antimafia a Palazzo Madama e responsabile dipartimento Antimafia del partito.
“Siamo sempre stati e continueremo a essere garantisti, ma già l’arresto dell’ex presidente della Provincia di Salerno – uomo da sempre legato all’attuale governatore regionale De Luca – e adesso lo scioglimento del capoluogo di provincia del Comune di Caserta per infiltrazione mafiosa, dimostrano che c’è un sistema marcio che ruota intorno agli esponenti del Pd. Sistema deleterio soprattutto perché a pagarne le conseguenze sono i campani giustamente stanchi di essere assoggettati a dinamiche di un potere che si nutre delle difficoltà dei cittadini. I campani meritano correttezza e legalità. Lo scioglimento ora, e il doppio arresto di Franco Alfieri prima, hanno un solo significato: quel sistema di potere di malapolitica è al collasso e bisogna voltare pagina. Ricordo che già due anni fa presentai un’interrogazione parlamentare in merito ai rischi di scambio di voti durante la campagna elettorale per le amministrative di Caserta. Ci avevamo visto giusto. Dal canto nostro, continueremo a lavorare per ricostruire questo territorio e ribadire che la legalità è un diritto indiscutibile ed è la base per il futuro della Campania”.