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Il declino del mondo woke è l’inizio di una nuova era. L’occasione per gli spiriti liberi

Il ritorno del buonsenso

Il declino del mondo woke è l’inizio di una nuova era. L’occasione per gli spiriti liberi

L'eccessiva illuminazione dei media sui temi cari alle élite dei salotti è stata una fastidiosa e imperdonabile miopia. Un distacco che la maggioranza ha voluto punire nelle cabine elettorali

Cultura - di Andrea Moi - 20 Aprile 2025 alle 07:01

L’informazione e il modo in cui i media raccontano il mondo possono essere rappresentati come una moltitudine di riflettori che illuminano di volta in volta un frammento del presente. Chi negli ultimi anni ha gestito i riflettori più importanti, non ha seguito la logica della trasparenza, bensì quella dell’ideologia. Fuori di metafora, chi sedeva nella cabina di controllo, era concentrato a illuminare frangenti minoritari del presente sotto la pressione del mondo woke. Così, le realtà che sono rimaste nel buio, a un certo punto, si sono ribellate. Vedevano in quella eccessiva illuminazione dei media sui temi cari alle élite dei salotti una fastidiosa e imperdonabile miopia. Un distacco che la maggioranza non illuminata, ha voluto punire nelle cabine elettorali.

Media e politica nel post woke

Da questa riflessione è nata l’idea di creare “Istantanea digitale”. Una due giorni organizzata dal dipartimento comunicazione di Fratelli d’Italia, dove si sono alternati analisti ed esperti della comunicazione. Insieme hanno discusso del ruolo di media e politica nell’era post woke. 

Nuovi scenari digitali

Nell’evento più che piangere sulle macerie di un mondo in declino i relatori si sono chiesti cosa sorgerà sopra di esse. Le promesse di Musk sul freespeech e i ripensamenti di Zuckerberg sulle politiche eccessivamente restrittive di Meta, hanno aperto nuovi scenari. La conferma arriva direttamente dai rappresentanti dei gruppi Meta, Google e X. Sul palco dell’evento di Roma hanno raccontato di come si vada sempre di più verso una sorta di autogestione nella moderazione dei contenuti. Difatti, le Community notes già attive su X, sbarcheranno anche sugli altri social per sostituire i desueti Fact checkers, ritenuti dallo stesso Zuckerberg colpevoli di troppi errori e troppa censura.

Una questione economica

A infastidire il grande pubblico non è stato l’invito al rispetto delle diversità bensì le forme di imposizione ideologica che hanno trasformato il linguaggio in una contorta forma di finta inclusione. Le polemiche sulle pressioni del mondo woke non hanno poi risparmiato l’economia e le grandi aziende. Basti pensare al rebranding delle multinazionali durante il pride month o ai famosi e discussi DEI Diversity, Equality, Inclusion ossia quelle strutture organizzative nate per garantire la tutela dei gruppi ritenuti sottorappresentati o discriminati. D’altronde è ipocrita pensare che il tema dei diritti non sia stato un tema finanziario. Tutti i cambiamenti della società entrano nel mercato e ne influenzano le logiche.

Il ritorno del buon senso

Gli spunti emersi dalla due giorni romana sono molti. A partecipare una pluralità di persone provenienti da mondi diversi. Tutti hanno concordato su un fatto: stiamo vivendo un’epoca di enormi e significative trasformazioni. Alcuni commentano questi cambiamenti come dei passi indietro nella storia ma stando all’analisi degli esperti e ai risultati politici degli ultimi anni, la maggioranza ritiene la fine del politicamente corretto un ritorno al buon senso. Quello che ora si cerca è la spontaneità. Quella che in questi anni è scomparsa dai riflettori, scansata da una narrazione ritenuta distorta e calata dall’alto.

La vera sfida

Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. Per Gramsci, in questo chiaroscuro nascono i mostri. Ma tra gli ospiti di istantanea digitale è invece emerso un bagliore di speranza. Perché questo chiaroscuro è il momento adatto per determinare una nuova era, non di mostri ma per dimostrare che a controllare quei riflettori possono finirci anche quelli che per anni non sono stati illuminati. Ed è qui che comincia la vera sfida.

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di Andrea Moi - 20 Aprile 2025