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il tempo del futurismo

Ripagati i costi

Il Tempo del Futurismo chiude in bellezza: 160mila visitatori. Arianna Meloni: altro che mostra ideologica…

Cultura - di Valter Delle Donne - 29 Aprile 2025 alle 21:11

«Ci avevano detto che sarebbe stata una mostra ideologica, ma per Il Tempo del Futurismo sono stati staccati oltre 160mila biglietti. È stata la mostra più visitata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, dopo il record storico di Van Gogh. Perché non c’è niente di più contemporaneo dell’interrogarsi sulle sfide che la rivoluzione tecnologica ci impone». Lo scrive su Instagram Arianna Meloni, capo della segreteria di FdI, postando alcune foto della mostra appena conclusa a Roma.

«Ancora oggi – prosegue la sorella della premier nel suo post social – il Futurismo ci spinge a riflettere su come la società si trasforma e ridisegna i suoi confini sotto la spinta dell’innovazione. Grazie a Gennaro Sangiuliano per aver sostenuto questa mostra, ad Alessandro Giuli per averla promossa e al curatore Gabriele Simongini per averla sapientemente realizzata. Un ringraziamento di cuore – conclude il post di Arianna Meloni – anche al direttore della Galleria Cristina Mazzantini, che ci ha fatto da guida in un’esperienza che arricchisce ed emoziona».

La mostra Il tempo del Futurismo è stata un affare: coperti interamente i costi

La mostra Il tempo del Futurismo che si è chiusa a Roma domenica 27 aprile, dopo essere stata esposta alla Galleria Nazionale dell’Arte Moderna e Contemporanea dallo scorso 3 dicembre ha richiamato un pubblico di oltre 160mila visitatori (161.307), diventando la mostra più vista degli ultimi 37 anni. Per trovare un numero di visitatori maggiori bisogna tornare al 1988, alla mostra su Van Gogh.

In tutto sono stati esposti 544 – di cui 139 della Gnamc – tra opere (alcune opere sono state inserite successivamente, altre ritirate nel corso dei quasi 5 mesi di esposizione) e oggetti, per un totale di circa 4mila metri quadrati, con quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio fra libri e manufatti e pure un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca. Volano per gli ingressi sono stati anche i numerosi eventi collaterali sul Futurismo organizzati proprio in Galleria. «In totale – spiega Simongini all’Ansa – abbiamo organizzato 27 eventi, alcuni in forma privata per gli sponsor, ma tutti gli altri per il grande pubblico, di cui 11 sono stati un vero successo: parlo in particolare dei 6 talk del ciclo Vita Futurista che ha esplorato spazi che sono andati dalla musica al teatro e alla letteratura, dalla moda alla gastronomia».
Da sottolineare che l’introito dei biglietti ha ripagato interamente il budget da un milione e mezzo di euro investiti dal ministero della Cultura. «È stata una delle poche mostre pubbliche che si è ripagata interamente la spesa» rivendica con orgoglio Simongini. Solo al bookshop della galleria sono stati venduti oltre 3mila cataloghi. Com’era la storia della mostra ideologica?

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di Valter Delle Donne - 29 Aprile 2025