CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Ilaria Sula, parla la madre di Samson: “Sembrava un demonio. Ho avuto paura, poi mi ha chiesto una valigia grande”

L'interrogatorio

Ilaria Sula, parla la madre di Samson: “Sembrava un demonio. Ho avuto paura, poi mi ha chiesto una valigia grande”

Cronaca - di Alessandra Danieli - 18 Aprile 2025 alle 19:01

“Mi ha aperto la porta, la faccia di Mark non era la sua. Lui era rosso, tremava forte, da far paura, mi ha detto ‘non ho dormito, non ho mangiato…’. Lo diceva come fosse un demonio, ho avuto paura che facesse del male anche a me. Gli ho detto ‘calmati’ e lui tremava e mi ha detto ‘mamma…mamma!!’”. Così Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, nell’interrogatorio rilasciato in Questura. La ‘confessione’ della mamma del 23enne reo confesso dell’omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula a Roma si arricchisce di particolari agghiaccianti su quanto è accaduto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano di Roma, in cui la ragazza è stata uccisa a coltellate. La donna è indagata per concorso in occultamento di cadavere.

Ilaria Sula, la madre di Samson: sembrava un demonio

Per i pm della Procura di Roma ha avuto un ruolo “attivo” nell’aiutare il figlio a ripulire la stanza dopo il femminicidio. Il corpo della ragazza è stato poi infilato in una valigia che Samson ha gettato in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina, a circa 40 chilometri della Capitale. “Ho visto una donna con la faccia a terra (Ilaria, ndr). Gli ho detto ‘amore, cosa hai fatto? E lui in filippino mi ha detto ‘se non lo facevo io ammazzavano me’ come a voler dire che se non moriva lei sarebbe morto lui”. Poi, sempre durante l’interrogatorio, ha aggiunto: “Io non sono entrata nella stanza, Mark mi ha detto ‘no, mà, non entrare…’. Dopo Mark è venuto di nuovo da me nella mia stanza e mi ha chiesto ‘mà, abbiamo una valigia grande?’. Io gli ho indicato dov’era la valigia e lui l’ha presa”.

Mi ha chiesto ‘mà’ abbiamo una valigia?

La descrizione di quei momenti feroci, atroci e concitati prosegue. “Poi dopo io sono andata in cucina, è venuto Mark e ha preso un’altra busta. Mark è venuto da me in cucina perché aveva già un’altra busta in mano. Poi mi ha chiesto un abbraccio. Io l’ho abbracciato. Lui non ha voluto avvisare suo padre”.  Davanti agli investigatori e agli inquirenti la madre di Samson ha anche riferito di avere sentito i due discutere quella mattina. “Parlavano ad alta voce: tutte e due hanno alzato la voce, mi sembra più lei che lui. Mi sono preoccupata perché non li ho mai sentiti parlare così, loro quando sono insieme a noi parlano a bassa voce: sono molto riservati”.

Inizialmente Nors Man Lapaz aveva detto di non essersi accorta di nulla. Salvo poi confessare, perché inchiodata dalle celle telefoniche che rilevavano il suo smartphone lì, in via Homs anche durante le ore dell’omicidio. Non è escluso al momento per lei anche un possibile e più grave coinvolgimento, quello cioè di aver visto la ragazza ancora viva, teoricamente in tempo per chiamare i soccorsi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Alessandra Danieli - 18 Aprile 2025