
La rassegna estera
In Francia è scoppiata la Meloni “mania”: i giornali scaricano Macron ed esaltano la “grandeur” di Giorgia
Considerata un modello per la rinascita della destra europea, Giorgia Meloni, ha saputo conquistare un enorme consenso all’interno dell’opinione pubblica francese di solito molto critica verso l’Italia. Chi segue le vicende francesi ricorderà la copertina del settimanale “L’Express” che definì Berlusconi “Il Buffone dell’Europa”. Correva l’anno 2011 e l’Italia, presa di mira dalle agenzie di rating, era considerata il problema dell’Europa; la risatina di Merkel e Sarkozy al vertice di Cannes stroncò definitivamente la carriera politica di Silvio Berlusconi aprendo la stagione dei governi tecnici e delle coalizioni di larghe intese. Quattordici anni dopo tutto è cambiato; da brutto anatroccolo, l’Italia è diventata “l’uomo forte dell’Europa”. La corrispondente de “Le Figaro” a Roma, Valérie Segond, scrisse, nel dicembre scorso, che “l’Italia può essere fiera della sua stabilità politica e della buona gestione del debito”.
Oggi l’Italia è considerata uno dei paesi più virtuosi del G7. “Le Figaro” fa notare come nel 2024 l’Italia sia stato il solo paese del G7 a realizzare un avanzo primario. “Nel 2024- scrive il prestigioso quotidiano francese- l’economia italiana ha saputo far prova di resilienza malgrado le tensioni internazionali e il rallentamento dell’economia cinese. “Questo successo è dovuto principalmente a quattro fattori: la situazione dei conti pubblici è migliorata, la bilancia commerciale pende a suo favore, le esportazioni fuori dall’UE ammontano a 305 miliardi e infine si è ridotto il deficit energetico.” Questi risultati sono frutto della stabilità politica che hanno spinto “Le Figaro”, di solito molto prudente nei giudizi, a scrivere che Giorgia Meloni è “la persona più potente d’Europa, l’uomo forte capace di esercitare un’enorme influenza.” Il tutto mentre la stampa d’oltralpe stroncava definitivamente Macron definito dallo scrittore e saggista Franz-Olivier Giesbert come il peggior Presidente della V° Repubblica.
“La Francia -scrive Giesbert- grazie alle scelte scellerate di Macron, sta tornando alla IV° Repubblica. Macron rappresenta la rottura con lo spirito gollista e sembra un automobilista un po’ ubriaco che sbatte contro un muro mentre suona il clacson. Macron è un avatar di Narciso che si guarda allo specchio tutto il giorno mentre fa pubbliche relazioni, nel mezzo di catastrofi presenti e future. Farebbe meglio ad osservare cosa sta facendo Giorgia Meloni che continua a guadagnare punti.” La Francia sta vivendo una crisi politica senza precedenti. Le ultime elezioni, volute da Macron con una dissoluzione giudicata da tutti insensata, hanno gettato il paese nel caos. Il direttore della redazione del quotidiano conservatore “Le Figaro”, Alexis Brézet, è molto severo con Macron: “Il chiarimento voluto con questa dissoluzione fa precipitare la Francia, e non si sa per quanto tempo, nella più grande confusione, Questa decisione nata da una ferita narcisista, resta una pura follia, di cui Macron porterà la responsabilità storica. Macron si renderà conto di non aver sciolto solamente l’Assemblea nazionale ma anche il suo secondo mandato”
Vincent Trêmolet de Villers, editorialista de “Le Figaro”, scrisse, all’indomani del secondo turno delle elezioni legislative del luglio scorso; “Nessuno ha vinto ma ha perso la Francia. Ha vinto una coalizione barocca: liberale -comunista-progressista-conservatrice, bonapartista-socialista. Dietro la diga repubblicana ci sono tante contraddizioni, opposizioni e ambizioni contrarie. Il partito del presidente ha come solo progetto la sopravvivenza, mentre il Nuovo Fronte Popolare ha preparato un imponente programma alla Hugo Chavez completamente irrealista che gioca con miliardi immaginari. La scuola? La casa? La transizione ecologica? L’intelligenza artificiale? Ignorati! La politica, quella vera, consiste nel giocare con le istituzioni. Netflix all’Eliseo, la Francia dimenticata”. Senza scordare che per compiacere la comunità islamica la “sinistra mangia-preti è diventata la sinistra lecca-burqa” (cit. Jacques Juillard).
Di fronte alla confusione che regna in Francia non sorprende quindi che una rivista prestigiosa come “La revue de deux Mondes” abbia definito, di recente, Giorgia Meloni come un modello da seguire. D’altronde si fa notare come Giorgia Meloni sia stata l’unico leader europeo a non essere stata sanzionata dagli elettori nelle recenti elezioni europee. Anche il piano Mattei per l’Africa viene visto con interesse. L’Africa è il nuovo campo di battaglia e la Françafrique attraversa una crisi profonda. Il settimanale “Le Point” diede risalto ai viaggi della premier italiana in Mozambico, Congo passando per l’Algeria, la Tunisia e l’Etiopia. Energia, infrastrutture e controllo dell’immigrazione clandestina saranno, secondo il settimanale francese, i punti centrali dell’agenda del piano.
Anche per allentare le tensioni commerciali con l’amministrazione Trump il ruolo di Meloni viene considerato determinante. “Giorgia Meloni, l’europea che sussurra all’orecchio di Trump” ha titolato “Le Figaro” per commentare il viaggio della premier italiana negli Stati Uniti. L’attivismo di Giorgia Meloni ha suscitato l’entusiasmo di Sonia Mabrouk, uno dei volti in ascesa del giornalismo televisivo francese, che sul JJD (journal de dimanche) di Vincent Bolloré ha definito Meloni “una donna fantastica che ha conquistato l’Europa”. “Per comprendere l’incrollabile determinazione di Giorgia Meloni -scrive Mabrouk- bisogna immergersi nel suo libro autobiografico pubblicato nel 2022, dove espone la sua ormai celebre frase “Io sono Giorgia, sono una mamma, sono una donna, sono Italiana, sono cristiana”. Determinazione che l’ha portata ad ottenere un dialogo costruttivo con Trump, dopo che gli altri leader europei avevano fallito, che culminerà con la visita del Presidente americano a Roma. “Partita dal quartiere operaio della Garbatella- continua Mabrouk- ha iniziato a farsi strada fino ai massimi livelli. E se fosse lei oggi la vera padrona dell’Europa?”