
La strage
India, 26 morti nell’attacco ai turisti in Kashmir: nessun italiano tra le vittime. L’offensiva terroristica più sanguinosa degli ultimi anni
Il bilancio è drammatico: ventisette morti e tredici feriti, tra loro anche due stranieri. Giorgia Meloni: "Profondamente addolorata per l’attacco. L’Italia esprime vicinanza alle famiglie colpite, al governo e a tutto il popolo indiano"
Le immagini hanno già fatto il giro del web: corpi riversi nei prati, cavalli imbizzarriti macchiati di sangue, madri urlanti in cerca dei figli. A Pahalgam, valle dell’Himalaya, conosciuta dai turisti come la “Svizzera dell’India“, la bellezza ha lasciato spazio alla morte. Un attacco terroristico tra i più efferati degli ultimi anni ha ucciso almeno 27 persone, tra cui donne, anziani e due stranieri, tutti freddati dal fuoco dei kalashnikov. Il presidente del consiglio Giorgia Meloni si è detta «profondamente addolorata per l’attacco», aggiungendo che «l’Italia esprime vicinanza alle famiglie colpite, ai feriti, al governo e a tutto il popolo indiano».
Le forze armate indiane hanno avviato un’operazione congiunta con la polizia del territorio di Jammu e Kashmir per rintracciare i responsabili dell’attacco terroristico che ieri ha causato la morte di 26 persone e il ferimento di almeno 17, per lo più turisti indiani, in un’area montuosa vicino a Pahalgam. Lo riferiscono fonti militari e la stampa locale. Il governo indiano ha classificato l’episodio come un attacco mirato ai danni di civili, attribuendone la responsabilità a un gruppo estremista. Secondo quanto riportato da Greater Kashmir, le misure di sicurezza in tutta la valle del Kashmir sono state rafforzate con nuovi posti di blocco. I media locali indicano che l’attacco è stato rivendicato dal “The Resistance Front” (Trf), gruppo scissionista dell’organizzazione terroristica Lashkar-e-Taiba, già responsabile degli attentati di Mumbai del 2008. La polizia ha diffuso tre identikit dei sospetti, mentre una squadra dell’Agenzia nazionale antiterrorismo (Nia) è giunta a Pahalgam per avviare le indagini. Il primo ministro Narendra Modi, rientrato anticipatamente da una visita ufficiale in Arabia Saudita, ha promesso che i colpevoli saranno assicurati alla giustizia.
La rivendicazione: ritorna l’ombra del “Fronte della Resistenza”
L’attacco è stato rivendicato dal “Fronte della Resistenza”, gruppo terroristico affiliato al Lashkar-e-Taiba, organizzazione responsabile di alcune tra le pagine più nere della storia recente del subcontinente. L’obiettivo stavolta: terrorizzare civili, spezzare la calma della vita quotidiana in una regione martoriata dal 1989 da un’insurrezione mai sopita.
Modi: “Non saranno risparmiati”
Il primo ministro indiano Narendra Modi, in visita in Arabia Saudita, ha condannato senza esitazioni: «Condanno fermamente l’attacco terroristico a Pahalgam, Jammu e Kashmir. Condoglianze a coloro che hanno perso i loro cari. Prego che i feriti si riprendano al più presto. Viene fornita tutta l’assistenza possibile alle persone colpite. I responsabili di questo atto atroce saranno assicurati alla giustizia… non saranno risparmiati».
Ha immediatamente contattato il ministro degli Interni Amit Shah per fare il punto della situazione. Le forze di sicurezza hanno lanciato un’operazione antiterrorismo nella valle di Baisaran.
La condanna bipartisan: “Un abominio”
Dalla politica, reazioni trasversali. Omar Abdullah, primo ministro del Jammu e Kashmir, non ha usato mezzi termini: «Un abominio, molto più grande di qualsiasi altro attacco che abbiamo visto contro i civili negli ultimi anni». Mehbooba Mufti, ex consigliere e leader dell’opposizione, ha aggiunto: «Condanno fermamente questo vile attacco contro i turisti di Pahalgam, che ha tragicamente causato la morte di cinque persone e il ferimento di molte altre»
Non è un caso che la valle sia stata colpita proprio durante la visita del vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, in India per una missione di quattro giorni. E proprio lui, poche ore dopo l’attacco, ha affidato a X il suo messaggio di cordoglio: «Usha ed io esprimiamo le nostre condoglianze alle vittime del devastante attacco terroristico. Negli ultimi giorni, siamo stati travolti dalla bellezza di questo Paese e della sua gente. I nostri pensieri e preghiere vanno a loro mentre piangono questo attacco orribile».
La Farnesina: “Non confermata la presenza di italiani tra le vittime”
Anche l’Italia ha reagito. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato immediatamente informato dei fatti. La Farnesina ha invitato connazionali presenti nella regione a contattare l’ambasciata italiana a Nuova Delhi o l’Unità di crisi per ogni necessità: «La Farnesina e l’ambasciata italiana in India monitorano la situazione nel Kashmir a seguito dell’attacco armato contro un gruppo di turisti». Il ministero degli Esteri e l’ambasciata d’Italia in India in queste ore sono ancora in contatto con le autorità indiane. La polizia e le agenzie di sicurezza indiane – riferisce la Farnesina in una nota – non hanno confermato la presenza di cittadini italiani fra le vittime, e gli stessi media indiani che avevano avanzato questa ipotesi hanno corretto le loro informazioni. La Farnesina resta in contatto con le autorità indiane per ogni possibile aggiornamento ed evoluzione in vista di un bilancio definitivo che non è stato ancora formalizzato.