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La Corte Suprema dà ragione a Trump: gli Usa possono continuare a espellere i clandestini

La sentenza

La Corte Suprema dà ragione a Trump: gli Usa possono continuare a espellere i clandestini

Dopo la decisione della Corte Suprema, la procuratrice generale americana Pamela Bondi, il segretario della Sicurezza interna Kristi Noem e lo "Zar dei confini" Tom Homan hanno sottolineato di voler agire per cercare «i membri restanti del Tren de Aragua» e procedere con la loro espulsione

Esteri - di Gabriele Caramelli - 8 Aprile 2025 alle 20:31

L’amministrazione Trump potrà continuare ad espellere i clandestini grazie al via libera della Corte suprema americana. Il presidente americano potrà invocare l’«Alien enemies act» del 1798 per allontanare i migranti irregolari dagli Usa. Nel frattempo, il contenzioso sull’applicazione di questa legge va avanti nelle corti inferiori. «Un grande giorno per la giustizia americana», ha scritto Donald Trump su Truth social dopo aver appreso l’esito della decisione giudiziaria. «La Corte suprema ha confermato lo stato di diritto nella nostra nazione consentendo a un presidente, chiunque egli sia, di proteggere i nostri confini e le nostre famiglie e il nostro stesso paese».

La Corte suprema dà ragione a Trump: ecco il verdetto sui migranti

Inizialmente,  James Boasberg, il giudice a capo della corte distrettuale di Washington, aveva negato a Trump di usufruire dell’ «Alien enemies act». Così The Donald ha scelto di presentare una richiesta d’emergenza alla Corte suprema per rivedere la decisione di Boasberg e alla fine ha ottenuto l’accettazione del ricorso, oltre al successivo ribaltamento della sentenza. Secondo il New York post, in base al nuovo verdetto, i migranti irregolari sottoposti all’allontanamento dagli Usa dovranno essere informati della decisione «entro un lasso di tempo ragionevole, per richiedere un’udienza in tribunale prima che avvenga l’espulsione».

Ora l’obiettivo quello di espellere i membri delle gang

Trump aveva invocato l’applicazione dell’ «Alien enemies act» a marzo, per provare a espellere velocemente i presunti membri della gang criminale venezuelana «Tren de Aragua»: il presidente americano voleva anche spostarli in una grande prigione di El Salvador. Non a caso, dopo la decisione della Corte suprema, la procuratrice generale americana Pamela Bondi, il segretario della Sicurezza interna Kristi Noem e lo “Zar dei confini” Tom Homan hanno sottolineato che useranno le loro risorse per cercare «i membri restanti del Tren de Aragua», per procedere con la loro espulsione.

La procuratrice generale Bondi ha definito il verdetto della Corte suprema come «una vittoria storica per lo stato di diritto», aggiungendo che «un giudice attivista a Washington non ha la giurisdizione per prendere il controllo dell’autorità del presidente Trump nella politica estera e nella sicurezza del popolo americano». «Il dipartimento di Giustizia continuerà a combattere in tribunale per rendere di nuovo sicura l’America».

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di Gabriele Caramelli - 8 Aprile 2025