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La luce dell’uomo che unisce lo spazio tra la Terra e il Cielo: un libro sull’energia invisibile che è dentro di noi

La recensione

La luce dell’uomo che unisce lo spazio tra la Terra e il Cielo: un libro sull’energia invisibile che è dentro di noi

Cultura - di Felice Massimo De Falco - 6 Aprile 2025 alle 16:58

Il libro “Siamo Quanti di Luce” di Vincenzo D. Esposito, pubblicato da Giannini Editore e curato dalla giornalista e critica letteraria Tjuna Notarbartolo, parte da un’idea bellissima: noi non siamo solo carne e ossa, ma energia viva, come luce che si è trasformata in qualcosa che possiamo toccare. Esposito scrive che il sole dà una forza “elettrica”, la terra una forza “magnetica”, e noi siamo un mix di queste due, quasi un ponte tra cielo e terra.

Questo potrebbe far pensare alla Bibbia, dove nella Genesi si dice che Dio ci ha creati “a sua immagine e somiglianza”. Se Dio è luce, come dice Giovanni, forse anche noi portiamo dentro un pezzetto di quella luce divina, un’energia speciale che ci rende vivi. L’autore ci spiega che, prima di ammalarci nel corpo, qualcosa si muove in questa energia invisibile intorno a noi, come un campo che ci protegge. Se impariamo a capirlo, potremmo fermare le malattie prima che arrivino. É un po’ come dire: stare attenti a ciò che non vediamo, ma che può cambiarci la vita.

Esposito ci porta poi indietro nel tempo, raccontando di Max Planck, un giovane che oltre cento anni fa scoprì che l’energia non scorre come un fiume, ma arriva a piccoli “pacchetti”, come semi sparsi. Questa idea ha aperto un mondo nuovo, mostrando che tutto è fatto di pezzettini minuscoli, anche la luce, che è fatta di “quanti” chiamati fotoni. Sembra quasi che questi concetti abbiano un’implicazione biblica dove la creazione è rappresentata come un ordine perfetto, dove ogni cosa, anche la più piccola, ha il suo posto.

Nel libro, Esposito dice che siamo “quanti di luce”, non solo corpi, ma anche pensieri e sentimenti, come se avessimo un’anima che vibra insieme alla carne. Un luogo unico dove il visibile e l’invisibile si fondono. Queste idee arrivano in modo chiaro e piacevole, come una storia che ti cattura.

Si parla di “biologia e medicina quantistica”, che significa vedere la vita non solo come chimica, ma come energia che si muove in modi misteriosi. Esposito cita scienziati che hanno trovato questa energia nelle cellule, nelle piante e persino nel cervello. È come se la scienza stesse scoprendo quel soffio di vita di cui parla la Genesi.
Il testo è facile da leggere. Ti spinge a guardarti in modo diverso, come un essere speciale fatto di luce ed energia, non solo di pelle e ossa. È più un invito a stupirti davanti alla meraviglia della Creazione. Siamo Quanti di Luce è come un seme che ti piantano nel cuore: ti fa vedere la vita con occhi nuovi, mescolando scienza e una scia di misticismo. È perfetto per chi ama riflettere e sognare, magari pensando che siamo tutti un po’ figli di una Luce misteriosa.

E alla fine, forse, siamo proprio questo: scintille di luce sospesi nell’immensità, destinata a brillare per un istante, cercando il senso tra l’eterno e il nulla. Come ha scritto il fisico Faggin: «Le scoperte della fisica quantistica ci stanno dicendo che il materialismo e il riduzionismo sono solo approssimazioni di una realtà più profonda e misteriosa».

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di Felice Massimo De Falco - 6 Aprile 2025