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Tricolore ad alta quota

La montagna chiama, Fratelli d’Italia risponde. A La Thuile la due giorni sul futuro delle vette italiche

Menia: "La storia degli Alpini si intreccia con la storia d'Italia. Essendo il corpo di montagna più antico, incarnano l'onore e l'amore per la Patria"

Politica - di Alice Carrazza - 12 Aprile 2025 alle 20:22

Si chiude oggi, tra le cime valdostane di La Thuile,Spazio Montagna. Un patrimonio da difendere, un futuro da costruire”, la due giorni voluta dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia di Camera e Senato. Un incontro strategico: perché la montagna, fin troppo a lungo ignorata nei palazzi romani, torna al centro del dibattito politico. E lo fa con la determinazione del governo e la voce delle comunità locali.

La montagna al centro

La cornice scelta – a ridosso del confine francese – non è casuale. È una frontiera fisica e simbolica, luogo dove si incrociano i popoli, ma anche le responsabilità istituzionali. E proprio qui, Fratelli d’Italia ha schierato una pattuglia di ministri, sottosegretari e sindaci. Un segnale inequivocabile per dimostrare l’importanza delle “Alte terre”. E l’infrastruttura che più di ogni altra incarna come parte strategica del Paese è il traforo del Monte Bianco. «Ciò che non possiamo permetterci è un rinvio sine die, perché tutti coloro i quali vivono in queste aree sanno benissimo qual è la situazione», ha dichiarato il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti. «Abbiamo detto in tempi non sospetti che il raddoppio deve essere fatto. L’impegno dell’Italia c’è tutto. Auspichiamo che si convenga con noi che si tratta di una infrastruttura strategica la cui realizzazione concreta non è più rinviabile».

Contro lo spopolamento

La montagna è presidio, cultura, comunità. Così, proprio in nome di questo presidio, la destra di Giorgia Meloni annuncia il varo imminente di una legge contro lo spopolamento. Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera, ha dichiarato: «Nei prossimi giorni andremo a varare alle Camere un provvedimento utile proprio al contrasto dello spopolamento delle zone montane, proprio perché secondo noi sono il primo presidio di custodia e cura di un territorio che altrimenti senza la prevenzione dell’uomo e senza l’incentivazione dell’attività umana rischia di essere sguarnito e non custodito».

Meloni, l’Italia e la visione atlantica anche ad alta quota

Bignami è poi passato al piano internazionale: «La politica internazionale inevitabilmente – tra le vicende della difesa e le questioni geopolitiche e il tema dei dazi – domina l’attuale dibattito politico e credo che sia importante la centralità che l’Italia, tramite il nostro presidente del Consiglio, sta ricoprendo per riuscire a garantire la continuità e quel dialogo nel mondo atlantico e occidentale che ha consentito negli ultimi 80 anni una situazione di benessere per tutta l’Europa». E dal palco ha aggiunto: «Sono felice come italiano che il nostro ministro della Difesa sia Guido Crosetto e non Bonelli o Fratoianni, che la nostra premier sia Giorgia Meloni».

Gli Alpini, simbolo di Patria

Nel pomeriggio il cuore dell’evento ha battuto forte con il panel “Alpini d’Italia: una storia d’amore per il tricolore“. Ha aperto i lavori Roberto Menia, senatore e vicepresidente della Commissione Difesa: «La storia degli Alpini si intreccia con la storia d’Italia. È il corpo più antico di montagna, creato al termine della Terza Guerra d’Indipendenza, nel 1872; sono dunque più di centocinquant’anni che gli Alpini insegnano onore e valore».

In videocollegamento, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato: «Il mio legame con gli alpini si fonda nella storia della mia famiglia, è un legame che si tramanda di padre in figlio come accade in molte case italiane. Mio nonno prima di mio padre, poi mio padre e poi io abbiamo cercato di onorare la penna nera portata sulla testa».

Tradizione e sfide del futuro

A chiudere il panel, il sottosegretario Isabella Rauti ha offerto un intervento denso di memoria e visione. «Il valore alpino ha radici lontane: le penne nere si sono distinte per coraggio, competenza e senso del dovere nella storia militare del nostro Paese. E oggi, si addestrano in condizioni assimilabili al “grande freddo” per testare i mezzi e gli equipaggiamenti, nonché la resistenza psicofisica alle condizioni di stress in scenari estremi, per rafforzare la capacità operativa in ambiente artico, una delle regioni di più elevato interesse geopolitico del momento, la sfida delle sfide». Poi l’omaggio all’Associazione nazionale alpini: «Gli Alpini insegnano a mettere il noi prima dell’io ed ad aiutare il prossimo soprattutto nelle situazioni più difficili».

Il tricolore nel cuore, la montagna nell’animo

«Fratelli d’Italia è sempre accanto alle forze armate e qui a La Thuile omaggia gli Alpini che il prossimo 15 ottobre celebreranno 153 anni della loro nascita. Rappresentano il nostro orgoglio nel mondo portando il Tricolore non solo sulla giubba ma nel cuore», ha concluso Paola Chiesa, deputato e capogruppo in Commissione Difesa.

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di Alice Carrazza - 12 Aprile 2025