
Narcisismo ferito
La rosicata di Parigi per Meloni da Trump: “Spezza l’unità Ue”. Ci può andare solo Macron?
La supponenza di due ministri francesi: criticano la visita del premier negli Usa temendo che faccia il gioco "divisivo" del presidente Usa. Dimenticando quando era il loro presidente ad andare dal Tycoon senza mandato europeo. Foti li zittisce in poche parole. Anche Weber "gela" Parigi:
Ma guarda. Il governo francese guarda “con ansia” alla visita negli Stati Uniti della premier Giorgia Meloni, che il 17 aprile vedrà Donald Trump alla Casa Bianca. Lo scrive Politico, rilanciando le dichiarazioni di due ministri francesi, che temono la missione possa mettere a repentaglio l’unità europea in un momento particolarmente delicato a causa dell’entrata in vigore dei dazi americani. Comprendiamo la crisi da primi della classe del governo francese. Comprendiamo la stizza del presidente Macron che si voleva accreditare come “traghettatore” dei rapporti transatlantici. Ed ora si vede scavalcato e surclassato dal ruolo di Giorgia Meloni. L’ammissione di Politico circa il ruolo del premier colpisce l’ego del presidente francese: “Considerati i suoi rapporti amichevoli con il presidente e con diverse figure della sua amministrazione, l’Europa difficilmente avrebbe potuto scegliere un’emissaria migliore”.
Parigi “rosica” per la visita di Meloni negli Usa
A risultare disdicevole, imbarazzante e infantile è “l’ansia” di Parigi e la contradditorietà dei due ministri che mettono in dubbio la capacità di Giorgia Meloni. “Dobbiamo essere uniti perché l’Europa è forte se è unita”, ha dichiarato il ministro francese dell’Industria, Marc Ferracci, all’emittente FranceInfo. “Se iniziamo ad avere colloqui bilaterali, ovviamente questo slancio (sull’unità europea, ndr) si spezzerà”, ha aggiunto. Secondo Ferracci, la visita della Meloni rischia di fare il gioco della strategia di Trump, che il ministro francese sostiene sia mirata ad impedire una risposta europea unita ai dazi. La supponenza e le parole offensive sulle intenzioni e la capacità strategica di Meloni sono pari a quelle del suo collega, il ministro francese per gli Affari europei, Benjamin Haddad: “Se si va negli Stati Uniti divisi, si pensa di essere più forti che se si va tutti e 27, con 450 milioni di persone?” ha spiegato il ministro. “Vedremo cosa (Meloni, ndr) avrà da dire – ha precisato Haddad – Ci possono essere discussioni, tuttavia, è nel nostro interesse collettivo avere una risposta unita e ferma, piuttosto che divisioni”.
Foti zittisce i francesi: “Quando andava Macron da Trump andava bene?
A rispondere per le rime all'”ansia” di Parigi, rispedendo le accuse al mittente è Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le politiche di coesione. “In merito alle dichiarazioni del ministro dell’Industria, Marc Ferracci, vorrei rivolgere una domanda agli amici francesi, così preoccupati per l’incontro Meloni-Trump: come mai quando il Presidente Macron si reca a Washington tutto sembra andare bene. Mentre quando è la Meloni ad andare, invece no? Rispetto e reciprocità, cari amici francesi. Non ci sono nazioni di serie A e nazioni di serie B”. Ricordiamo la
Anche Weber “gela” i francesi
Anche il presidente del Ppe, Manfred Weber, alla conferenza stampa di presentazione del Congresso del partito di Valencia, dà una mazzata alle illazioni dei ministri francesi. E approva l’incontro che avrà il premier: “Accolgo con favore tutti i tentativi di parlare con Trump. Meloni e Tajani pensano e lavorano nella prospettiva di difendere gli interessi dell’Europa. I leader populisti invece stanno svendendo i nostri interessi di europei”.
Tajani: “I ministri non hanno capito”
Interviene il ministro degli Esteri e vicepremier Tajani stronca le parole giunte da Parigi: «Evidentemente non hanno capito lo spirito di questa missione. L‘Unione europea è ben contenta che l’Italia vada a parlare per sostenere le posizioni europee. Mi pare che la Francia di missioni ne abbia fatte tante. Noi siamo l’Italia e lavoriamo nell’interesse dell’Unione europea».