
Il caso
L’attivista e imprenditrice italiana Valentina Cirelli arrestata in Guinea Bassau: “La Farnesina è al lavoro sul caso”
La donna vive in Africa da tempo ed è proprietaria di un piccolo albergo. È stata arrestata dopo una manifestazione ambientalista. Il sindaco di Lerici, sua città d'origine: «Canali diplomatici aperti, stanno operando con attenzione»
Il ministero degli Esteri sta seguendo il caso di Valentina Cirelli, imprenditrice e attivista originaria di Lerici, in provincia di La Spezia, che è stata arrestata venerdì scorso in Guinea Bassau, dopo essere stata accusata di aver partecipato a una manifestazione organizzata per protestare contro un’azienda mineraria cinese. Nel corso della contestazione si sarebbero verificati atti di vandalismo. La donna, che da vent’anni si trova nel Paese dell’Africa occidentale, è proprietaria dell’hotel Kassumayaku e presidente dell’associazione Tchon Tchomano. «L’unica novità che ho è che la Farnesina sta operando con attenzione, ho sentito alcune persone che operano alle attività diplomatiche e si spera di risolvere il caso a breve», ha detto il sindaco di Lerici Leonardo Paoletti all’Adnkronos, aggiungendo che «non ci sono elementi che dimostrano la partecipazione diretta alla manifestazione e ai danneggiamenti alle strutture della multinazionale da parte sua».
L’arresto di Valentina Cirelli e le proteste anti-cinesi in Guinea Bassau
Secondo il sindaco Paoletti «le proteste nascono dal fatto che multinazionali come quella (cinese, ndr), una volta prese le concessioni cambiano la realtà dei luoghi, sia per l’ambiente che per la comunità che ci vive». «Cirelli lavora nel settore del turismo sostenibile ed è molto attiva con la sua associazione per quanto riguarda i diritti civili – ha proseguito il primo cittadino – in particolare nel sostegno a favore di donne e bambini, della scuola e delle coltivazioni dei terreni, è molto inserita nell’ecosistema culturale del posto tanto da essere ritenuta meritevole di attenzioni da parte delle autorità». Secondo la ricostruzione, la donna sarebbe stata arrestata mentre stava lavorando. «Non le hanno neppure comunicato il motivo dell’arresto», ha aggiunto il sindaco: «Quello che so è che sarebbe isolata, ma non dovrebbe trovarsi in un vero e proprio penitenziario».
Cirelli è stata arrestata insieme ad altre 15 persone, nella zona di Ingoré, al confine con il Senegal. Secondo quanto ricostruito dalla Farnesina, il 20 aprile è stata portata dalla polizia a Bissau e permane tuttora in stato di arresto presso il ministero dell’Interno, senza che le sia ancora stato contestato alcun reato. Secondo quanto riferito dall’Adnkronos, la donna non ha potuto incontrare i propri avvocati, che ieri hanno tentato di consegnare una richiesta di Habeas Corpus, allo scopo di inoltrarla al giudice per le indagini penali, ma gli agenti si sono rifiutati di riceverla.