
La stangata Agcom
Le frasi di Feltri sui musulmani costano care a La Zanzara: multa da 150mila euro a Cruciani e Parenzo (video)
Il Consiglio dell’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella riunione di mercoledì 16 aprile, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, ha sanzionato la società Il Sole 24 Ore S.p.a. per 150.000 euro per la violazione dell’art. 30 del Testo Unico dei Servizi di Media audiovisivi e del Regolamento in materia di tutela dei diritti fondamentali della persona, in relazione a quanto accaduto nella puntata del 28 novembre 2024 del programma radiofonico “La Zanzara”, di Radio24 – ilSole24ore.
La puntata incriminata de La Zanzara
Che cosa ha detto Feltri nel corso della trasmissione
“La violazione accertata – spiega l’Autorita’ – riguarda le gravi espressioni utilizzate dall’ospite Vittorio Feltri nel corso del programma “i musulmani, ma io gli sparerei in bocca” e “io non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori””. Tali affermazioni “sono state ritenute suscettibili di diffondere, propagandare o istigare l’odio e la discriminazione nei confronti di un gruppo di persone, in palese contrasto con l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La condotta di Giuseppe Cruciani e David Parenzo nella trasmissione, seppure distinta e differenziata rispetto alle opinioni dell’ospite, non ha efficacemente impedito gli effetti di tali affermazioni. Copia della delibera sara’ inviata all’Ordine dei giornalisti della Lombardia per le valutazioni disciplinari di competenza”.
A gennaio un’altra condanna per le frasi a La Zanzara
A gennaio era arrivata un’altra condanna per La Zanzara: la Corte d’appello di Milano ha infatti respinto il ricorso presentato da David Parenzo, confermando la condanna per diffamazione nei confronti di un ristoratore friulano. La sentenza, che faceva seguito al verdetto di primo grado, aveva riconosciuto la responsabilità del giornalista per le dichiarazioni rilasciate nel corso di una puntata de La Zanzara del 28 febbraio 2020, pochi giorni prima dell’emergenza pandemica.