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Arrestata un’altra amante di Messina Denaro: anche lei è una maestra. Tutte le donne del boss

Chi è Floriana Calcagno

Arrestata un’altra amante di Messina Denaro: anche lei è una maestra. Tutte le donne del boss

Legami di sangue, bugie e gelosie: l’ultima donna nella rete di protezione e omertà del padrino di Castelvetrano

Cronaca - di Demetra Orsi - 14 Aprile 2025 alle 13:03

Nell’universo opaco che ha protetto per trent’anni la latitanza del padrino di Castelvetrano, ogni dettaglio è una tessera del mosaico. L’ultima, in ordine d’arresto, si chiama Floriana Calcagno. Maestra di matematica, cinquantenne, residente a Campobello di Mazara, oggi è finita in manette. Secondo gli investigatori, non era una semplice amante. Era l’ennesimo anello del cerchio malavitoso. Un altro volto femminile nell’ombra lunga del potere di Matteo Messina Denaro.

Calcagno in manette: Messina Denaro e la passione per le maestre

L’hanno arrestata questa mattina gli uomini dello Sco e del Ros. L’accusa: favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena, con l’aggravante di aver agito per avvantaggiare Cosa nostra. Un capo d’imputazione che poggia su tracciati telefonici, immagini di sorveglianza, pizzini e incastri familiari. Calcagno è legata da vincoli di sangue, essendogli nipote, a Francesco Luppino, storico uomo di fiducia di Messina Denaro. Sposata con Paolo De Santo, considerato tramite tra l’imprenditoria delle scommesse —cui faceva capo Calogero Liuppino — e il clan.

«Una figura cardine del sistema di protezione di Matteo Messina Denaro», ha scritto il gip Filippo Serio nell’ordinanza. Ma Calcagno, subito dopo l’arresto del boss nel gennaio 2023, si era presentata spontaneamente in caserma con un racconto che oggi, secondo la procura, non regge più.

La favoletta che la maestra raccontava

Ai carabinieri raccontò di aver avuto una breve relazione con un uomo che si era presentato come Francesco Salsi. «È una persona piacevole, punto», dichiarò a una giornalista Rai. Ma quel volto l’aveva già visto. «Sono sbiancata – ha raccontato – uno dei miei alunni me l’ha detto». Secondo i pm, invece, sapeva bene con chi aveva a che fare.

Nel covo di vicolo San Vito, nella cassettiera del corridoio, i militari del Ros trovarono calendari da tavolo. Alla data del 23 dicembre 2021, una nota: «Visto Fly», accompagnata da un disegno. Fly sarebbe proprio Calcagno. Tra i soprannomi con cui il boss la indicava: «Sbrighisi», «Acchina», «Handicap», «handicappata» «Luce».

«Tu come stai, che fai?», le scriveva il 13 gennaio 2023. Tre giorni dopo, il boss sarebbe stato arrestato.

Pizzini, amanti e gelosie

Il filo rosso che lega le donne nella rete del boss – Laura Bonafede, Martina Gentile, e ora Calcagno – è intessuto di passione, fedeltà e omissioni. Bonafede, maestra a Castelvetrano, era la compagna storica, l’amante ufficiale. In una lettera indirizzata a Messina Denaro scriveva: «Intuivo qualcosa da parte di Acchina ma mi hai sorpreso, del resto riesci sempre in ciò… ti credo e credo anche che è finita, altrimenti non me lo avresti raccontato».

Ma la gelosia traspariva: «Stavolta mi è cambiato l’umore, quella scena mi ha cambiato la giornata. Alle 11:40 circa ho visto Handicap che usciva dalla zona chiave, dritta come un palo e con una Louis Vuitton sicuramente regalata da te. Regali borse come un distintivo? Fuck».

La “zona chiave” era l’appartamento di vicolo San Vito. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso Calcagno entrare alle 11:44 del 6 luglio 2022 e uscire alle 12:16. Non era novembre, come da lei dichiarato. E non era arrivata con il boss, ma da sola. I dettagli incastrano, le immagini confermano.

Un’estate insieme nella casa della maestra

Nell’estate del 2022, la coppia trascorse giornate nella casa di Calcagno a Tre Fontane. Il boss, gravemente malato, passeggiava con il cappello calato sugli occhi. Viveva, come la maestra confermò, “alla luce del sole“. Ma dichiarò: «Io non volevo sapere tutto questo».

Eppure, ogni dettaglio parla per lei. La parentela con il clan. Il marito arrestato. Il cugino Giuseppe Calcagno, già condannato per aver favorito la latitanza. I rapporti con la figlia di Bonafede. E la sua presenza al funerale del padre di Laura Bonafede, fedelissimo di Cosa nostra.

“Ci siamo incontrati”: la versione che non convince

«Non è che sono obbligata a raccontarlo», disse sempre alla Rai, incalzata sull’identità del suo affaire extraconiugale. Perché Calcagno da donna sposata affermò anche: «ne sto pagando le conseguenze». La versione, però, è piena omissioni. Come osservò la cronista: «Sconvolgente la capacità di mentire. Che è tipica. È un filo che lega tutte queste donne».

Il finale, è nei pizzini. «Ci siamo visti da vicino. Mi avrai trovato invecchiato e stanco. A me ha fatto piacere vederti e parlarti. Cercavo di tenere la situazione sotto controllo, ma non ho visto niente di pericoloso. Se no smettevo di parlarti», scriveva il boss dopo l’ultimo incontro con Laura Bonafede al supermercato.

Un addio tra le righe. Un amore scavalcato. Una lotta silenziosa tra donne che sapevano tutto, ma tacevano. A turno e con disciplina.

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di Demetra Orsi - 14 Aprile 2025