CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Lo striscione “partigiano” della panetteria e gli insulti alla Segre. Baldelli e Fioravanti (FdI) attaccano Ricci: “Non può dare lezioni”

Il 25 Aprile al veleno

Lo striscione “partigiano” della panetteria e gli insulti alla Segre. Baldelli e Fioravanti (FdI) attaccano Ricci: “Non può dare lezioni”

Politica - di Andrea Verde - 28 Aprile 2025 alle 10:50

Dopo la diffusione del video, diventato virale, in cui viene filmato e messo alla berlina un poliziotto, reo di aver chiesto, come da prassi e in maniera assolutamente garbata, i documenti di identità alla fornaia, che ha esposto uno striscione in un esercizio pubblico situato nella centralissima piazza Arringo e soggetto a regolamenti e tributi comunali e dopo il trambusto mediatico che ne è conseguito, culminato con la visita di Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro e sfidante di Francesco Acquaroli alla presidenza della regione Marche, è intervenuto con un video, diffuso sui social, il Sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, che ha affermato che “ci sono vittime e sciacalli; le vittime sono le forze dell’ordine che svolgevano il loro lavoro ed hanno subito una violenta aggressione sui social, mentre Matteo Ricci ha fatto opera di sciacallaggio”.

Lo striscione di Ascoli Piceno e la difesa della polizia del sindaco Fioravanti

Fioravanti si domanda ironicamente se Ricci abbia dovuto “cercare la destinazione su Google Maps dato che non si era mai visto in città prima d’ora, neanche ai tempi del terremoto”. “Ricci – continua Fioravanti – ha strumentalizzato ragazzi e ragazze liberi che manifestavano pacificamente, interrompendo il lutto nazionale per la morte del Pontefice. Ascoli Piceno è una città inclusiva, medaglia d’oro al valor militare che non impedisce a nessuno di esprimere il proprio pensiero. I contenuti dei cartelli e degli striscioni- ha concluso Fioravanti- vengono controllati ogni anno e nel caso specifico, appuratane la legittimità, non è stato rimosso”. Per Ricci e per la sinistra è stata l’ennesima occasione per colmare il proprio vuoto politico e programmatico rilanciando le solite divisioni tra buoni e cattivi mentre il gradimento della premier Giorgia Meloni sale alle stelle per il grande prestigio internazionale che si sta conquistando giorno dopo giorno, al punto da essere descritta, dalla stampa internazionale, come “la vera padrona dell’Europa”.

La cosa che colpisce è che un uomo delle istituzioni come Ricci si sia prestato ad una strumentalizzazione che ha colpito le forze dell’ordine. Vengono in mente le parole di Pier Paolo Pasolini quando prese le difese dei poliziotti aggrediti dagli estremisti di sinistra a Valle Giulia, il 1° marzo 1968: “Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccolo-borghesi, amici. Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.” Antonio Baldelli, deputato marchigiano di FdI, si domanda come avrebbe reagito lo stesso Ricci se Marco Fioravanti fosse venuto a Pesaro, durante i suoi dieci anni di sindacatura (non certo esemplare) a dar manforte a quei cittadini che si lamentano per la cappa ideologica imposta alla città. “Fioravanti – dichiara Baldelli – è stato rieletto trionfalmente lo scorso anno con il 75% dei voti ed è considerato come uno dei migliori sindaci d’Italia, cosa che non si può certo dire per Ricci che ha lasciato, in eredità, al suo successore, un’enormità di problemi, a partire dalla manutenzione delle strade, che in molti punti della città sembrano delle mulattiere, senza parlare dei bivacchi in costante aumento e dello scandalo che il Resto del Carlino ha ribattezzato “Affidopoli” che coinvolge tutta la sua amministrazione. Ricci- conclude Baldelli- non ha certo i titoli per dare lezioni a Fioravanti su come si amministra una città”.

Gli insulti alla Segre e i silenzi della sinistra

Un altro episodio che ha sconvolto l’opinione pubblica riguarda gli insulti rivolti alla senatrice Segre, cittadina onoraria di Pesaro, che ha celebrato il 25 aprile nella città marchigiana. Baldelli, che di recente ha organizzato un convegno, alla Camera dei deputati, sulla cultura woke fa notare come wokismo ed antisemitismo vadano a braccetto. Citando il saggista Fitoussi Baldelli fa notare come “il wokismo si basi sulla stessa logica del vecchio antisemitismo. L’idea è la seguente: se dei gruppi riescono meglio di altri è a causa di un privilegio di cui godono e di un torto che infliggerebbero ad altri. Il successo di una comunità sarebbe quindi non solo un’ingiustizia da combattere, ma anche la prova della sua colpevolezza. Da qui la nozione di privilegio bianco. Se seguiamo la logica woke, esisterebbe qualcosa di peggio del privilegio bianco; il privilegio ebraico: secondo la logica woke, che non crede al merito ma solo al privilegio, gli ebrei sono solo degli oppressori”. La lotta delle razze sostituisce la lotta di classe e sconfina verso un islam radicale che sfocia nell’antisemitismo, con punte di omofobia. Baldelli si domanda se sia opportuno parlare di cittadinanza breve in assenza di un chiarimento sulla presenza della religione islamica in Italia ed accusa la sinistra di contiguità con l’estremismo islamico principale responsabile della diffusione dell’antisemitismo. Anche qui non mancano le frecciatine a Matteo Ricci che fece insorgere Davide Riccardo Romano responsabile della Brigata Ebraica, quando, lo scorso anno, intervistato da Floris, dichiarò che “Israele applica la legge del taglione, occhio per occhio, dente per dente” e in seguito fece esporre la bandiera palestinese, ma non quella di Israele, dal balcone del Comune.

Davide Riccardo Romano indirizzò una lettera, insieme all’associazione di amicizia Italia-Israele a Matteo Ricci in cui si può leggere: “Ha idea Matteo Ricci della condizione degli omosessuali e delle donne sottomesse dal regime patriarcale di Hamas? Perché non è stata esposta anche la bandiera di Israele? Matteo Ricci ha preso visione dei ringraziamenti che porge il leader di Hamas Khaled Mashal a quanti manifestano contro Israele? Certa sinistra compie sempre gli stessi errori storici; ieri stava con Khomeini, oggi contro Israele. Sempre dalla parte sbagliata! Hamas ha iniziato questa guerra con il massacro del 7 ottobre, in cui 1200 persone, tra cui donne, anziani e bambini, sono state brutalmente uccise”. Baldelli critica l’attitudine di Ricci che, pur di apparire, è pronto a parlare di tutto, senza conoscere nulla e senza pesare le conseguenze delle sue parole e cita le conclusioni dell’Osservatorio sull’antisemitismo che, criticando il conformismo del pensiero woke che descrive Israele come il male assoluto, afferma: «Hamas è contro la musica, contro l’arte, contro il cinema. Se potesse, ucciderebbe musicisti, registi, attori. Peccato che tutto questo venga sempre dimenticato».

Anziché approfondire le cause che generano l’antisemitismo, a Pesaro, vengono promosse iniziative che hanno come unico risultato quello di rinfocolare pericolosi sentimenti di odio e di antisemitismo: l’ultima in ordine cronologico, quella di Amnesty International che, nella sala del Consiglio Comunale, ha indetto un incontro pubblico, a senso unico, patrocinato dalla Provincia, guidata da un fedelissimo di Matteo Ricci, dal titolo molto emblematico “il genocidio di Israele a Gaza”. Baldelli ironizza sulla solidarietà espressa alla senatrice Segre dall’attuale amministrazione comunale e dall’eurodeputato Matteo Ricci; sono solo lacrime di coccodrillo. La sinistra ha creato, in tutta Europa, un clima pesante verso Israele per compiacere l’islamo-gauchisme e il risultato non può che essere questo!

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Andrea Verde - 28 Aprile 2025