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L’occupazione al 63% e la disoccupazione al tasso più basso dal 2007: l’Istat certifica il nuovo record

In un anno 567mila occupati in più: aumentano permanenti e autonomi, calano i dipendenti a termine. Balzo dell'occupazione femminile e giovanile. Calderone: «Numeri importanti, il trend premia le nostre politiche. Siamo molto soddisfatti»

Politica - di Eleonora Guerra - 1 Aprile 2025 alle 14:58

Cresce ancora il numero di occupati: gli ultimi dati Istat rivelano che a febbraio è arrivato alla cifra di 24 milioni 332mila unità, portando il tasso di occupazione al 63%. Di contro scende il tasso di disoccupazione, che cala dello 0,3% fino al 5,9%, il dato più basso dal 2007. Significativo anche il calo della disoccupazione giovanile, che scende fino al 16,9%. «L’odierna rilevazione Istat conferma un trend che premia le nostre politiche: cresce l’occupazione e scende la disoccupazione, nonostante un momento di grande incertezza a livello internazionale. Sono numeri importanti, soprattutto per quanto riguarda i giovani e questo ci rende molto soddisfatti in attesa di ulteriori misure per incentivare il lavoro giovanile, quello femminile e l’occupazione nel mezzogiorno», ha commentato il ministro del Lavoro, Marina Calderone.

I dati Istat: occupazione al 63% e disoccupazione mai così bassa dal 2007

Nel dettaglio, i dati Istat sull’occupazione certificano che la crescita degli occupati a febbraio rispetto al mese precedente è stata dello 0,2%, mentre rispetto al febbraio 2024 è stata del 2,4%, per un numero assoluto di 567mila occupati in più. La crescita rispetto a gennaio coinvolge gli autonomi, che salgono a 5 milioni 170mila, e i dipendenti a termine, che ora sono 2 milioni 710mila, mentre sono sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti (16 milioni 451mila). Rispetto a febbraio 2024 i dipendenti permanenti hanno registrato un più 538mila e gli autonomi un più 141mila, a fronte del calo di 112mila unità dei dipendenti a termine. Per quanto riguarda gli inattivi rispetto al mese scorso si registra una crescita dello 0,3%, pari a 33mila unità. Rispetto a febbraio 2024, invece, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-18,4%, pari a -342mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,5%, pari a -60mila).

Milani: «Smentita la narrazione catastrofista dell’opposizione»

«Questi numeri certificano che il governo sta perseguendo la strada giusta e smentiscono la narrazione catastrofista delle opposizioni»,  ha commentato il deputato di FdI, Massimo Milani, sottolineando che si tratta di «dati incontrovertibili che mostrano una fotografia del mercato del lavoro in netta crescita». «Bene anche l’occupazione femminile che ha avuto un balzo sia rispetto a gennaio con 84mila unità in più sia rispetto a febbraio 2024 con 315mila unità in più», ha concluso Milani.

Durigon: «Finita l’era delle mance e dei bonus, l’Italia è ripartita»

Di «dati più che incoraggianti» ha parlato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, sottolineando che «in questo quadro roseo è positivo che tra chi abbia un’occupazione si stia consolidando il numero dei dipendenti permanenti, con una tendenza favorevole per le lavoratrici donne che ci fa ben sperare per il futuro». «L’Italia è ripartita e viaggia ad un’altra velocità rispetto a quando si è preferito favorire la cultura delle mance e dei bonus. Oggi il quadro è mutato ed è verosimile immaginare – ha concluso Durigon – che più andremo avanti e più continueremo a massimizzare questi risultati».

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di Eleonora Guerra - 1 Aprile 2025