CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

L’Ucraina è pronta ad accettare il 90% del piano Usa per la pace

Il Piano per la pace

Il New York Post: «L’Ucraina pronta ad accettare il 90% dell’accordo Usa». Mosca tace e fa parlare i missili

Secondo indiscrezioni di stampa, il ministro della Difesa ucraino avrebbe comunicato la disponibilità di Kiev. Il ministero precisa: «Nessuna valutazione sulle percentuali». Ora tocca al Cremlino

Esteri - di Sveva Ferri - 19 Aprile 2025 alle 13:33

Kiev sarebbe pronta ad accettare al 90% la proposta di pace elaborata dal presidente americano Donald Trump per la fine della guerra lanciata da Mosca. A scriverlo è stato il New York Post, citando colloqui tra il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, e l’amministrazione Usa e affermando che gli ucraini si chiedono ora se la Russia sia disposta davvero a sedersi al tavolo dei negoziati. Il ministero ucraino, in una dichiarazione a Sky News ha però precisato di «non prendere decisioni politiche» e pertanto di non poter effettuare «valutazioni percentuali».

Kiev: «Non parliamo di percentuali»

«Abbiamo diverse posizioni di principio: abbiamo sostenuto la proposta statunitense di un cessate il fuoco completo l’11 marzo, mentre la Russia non ha sostenuto la proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti e continua a colpire quotidianamente città e infrastrutture ucraine», si legge nella nota del ministero ucraino, che prosegue sottolineando che «in queste condizioni, non è chiaro come si possa discutere o misurare in “percentuali” i progressi di un qualsiasi dialogo». «La nostra domanda chiave – si legge ancora nel comunicato – è come garantire che la proposta di cessate il fuoco possa funzionare e possa essere monitorata in modo affidabile. Restiamo in dialogo costruttivo con i nostri partner americani e siamo pienamente impegnati a porre fine a questa guerra».

L’indiscrezione del New York Post sulle intenzioni di Kiev

La rivelazione del Nyp, arrivata da un alto funzionario americano che ha fatto riferimento a contatti tra il governo di Kiev e Washington, giunge all’indomani dell’ultimatum lanciato da Donald Trump venerdì sera: «Se per qualche motivo, una delle due parti rende molto difficile un accordo per la pace diremo loro che “siete sciocchi” e “siete persone orribili” e lasceremo perdere». Poco prima il segretario di Stato, Marco Rubio, aveva detto che «se non è possibile porre fine alla guerra in Ucraina, dovremo andare avanti».

A chi era rivolto l’ultimatum di Trump?

Secondo Axios, che ha citato tre diplomatici europei, la minaccia di Trump di abbandonare i negoziati sarebbe stata rivolta a Kiev e non a Mosca. Una sensazione che, secondo il giornale, sarebbe condivisa da «una fonte vicina al governo ucraino», che si sarebbe detta «anche preoccupata che un ritiro di Trump dai negoziati potesse portare alla sospensione degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina».

In realtà, Trump, che finora non si è mai fatto problemi ad andare all’attacco diretto di chicchessia, ha parlato di entrambe le parti. E ai giornalisti, che gli chiedevano se sia possibile che Putin stia prendendo tempo per rallentare i negoziati di pace, ha risposto che «spero di no, vi farò sapere tra poco se è così». Come a dire che anche il Cremlino è attesa al varco.

La risposta di Mosca: 8 missili e 87 droni nella notte

Ma mentre da Kiev, al di là delle percentuali, è giunta quella conferma sulla volontà di dialogo, da parte di Mosca continuano a farsi sentire missili e droni, rispettivamente otto e 87 quelli lanciati nella notte.

I contatti tra Ucraina e Usa in vista dell’accordo

«La prossima settimana a Londra vogliamo prendere una decisione per un cessate il fuoco completo e globale, l’intento è quindi quello di avere colloqui con i russi e poi dire, “ok, questa è la vostra offerta migliore e definitiva”, per capire la situazione di entrambe le parti», ha detto l’alto funzionario Usa citato dal New York Post, spiegando che il ministro della Difesa ucraino ha comunicato che Kiev è d’accordo con il 90% della proposta Usa. «Una volta ottenuto questo, si decideranno i prossimi passi», ha aggiunto il funzionario americano.

Cosa prevede il Piano Usa per la pace in Ucraina

Secondo quanto riportato da Bloomberg, il Piano Usa prevede che la Russia mantenga il controllo dei territori attualmente occupati, in cambio di un cessate il fuoco duraturo e di un allentamento delle sanzioni. La proposta includerebbe anche il congelamento dei colloqui sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Il piano, rilanciato anche da media russi e ucraini, ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare a Kiev. Ma l’inviato statunitense Steve Witkoff ha dichiarato in un’intervista al Wall Street Journal che «la Russia potrebbe ottenere alcune regioni, ma non tutte» e che «all’Ucraina potrebbe importare meno di alcune regioni se sono di lingua russa», lasciando intendere un possibile scambio territoriale. I cosiddetti “cinque territori” – Crimea, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhzhia – sarebbero secondo lui cruciali per la risoluzione del conflitto. Witkoff ha riferito che il presidente Putin, durante il loro colloquio dell’11 aprile a San Pietroburgo durato oltre quattro ore, si sarebbe detto interessato a una «pace permanente».

Il Piano per monitorare il cessate il fuoco

Ancora secondo il Wall Street Journal, inoltre, gli Stati Uniti avrebbero anche elaborato un piano preliminare per monitorare il cessate il fuoco quando fosse raggiunto un accordo. La bozza del piano sarebbe stata presentata a Parigi da funzionari americani a quelli europei e ucraini. Sebbene i dettagli del piano non siano stati resi noti, il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak ha descritto gli incontri di Parigi come «molto sostanziali». Rubio ha confermato che la questione delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina era stata discussa a Parigi, ma non ha voluto parlare pubblicamente di alcuna proposta. La prossima settimana è previsto a Londra un nuovo incontro tra funzionari americani, europei e ucraini per proseguire i colloqui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Sveva Ferri - 19 Aprile 2025