
Francia sotto choc
Marine Le Pen condannata e fuori dalla corsa all’Eliseo. Meloni: “Tolta rappresentanza a milioni di francesi”
«Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte, ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commentando al Messaggero la sentenza del tribunale di Parigi che ha condannato la leader del Rassemblement National Marine Le Pen per appropriazione indebita di fondi pubblici. Un concetto espresso sui social dalla stessa Meloni in un post in cui scrive: «Su Marine Le Pen ribadisco quanto già detto al Messaggero».
Trump: “Assomiglia molto alla mia condanna”
La notizia ha avuto un’ampia eco internazionale ed è stata commentata da diversi capi di Stato, a cominciare dal presidente americano Donald Trump, che ha definito ”una cosa importante” l’ineleggibilità per cinque anni a cui è stata condannata ieri dal tribunale di Parigi Marine Le Pen, paragonando la sentenza ai suoi guai giudiziari. ”Fa pensare al nostro Paese, assomiglia molto al nostro Paese”, ha detto Trump, riconosciuto colpevole nel gennaio 2025 nel caso Stormy Daniels.
“Je suis Marine”: Orban e tutti i leader della destra europea solidali con Le Pen
“Je suis Marine”, è stato invece il messaggio scelto dal premier ungherese Viktor Orban,Da oltreoceano, Elon Musk ha accusato: “Quando la sinistra radicale non riesce a vincere con il voto democratico, abusa del sistema legale per mettere in prigione i propri avversari”. Il mondo politico della destra internazionale ed europeo si è mostrato compatto: dal leader di Vox e presidente del partito dei Patrioti, Santiago Abascal, per cui i giudici “non riusciranno a mettere a tacere la voce del popolo francese”, all’olandese Geert Wilders, fino al britannico Nigel Farage.
Mosca non ha perso occasione per strumentalizzare la vicenda della condanna di Marine Le Pen per la sua propaganda, con il portavoce del Cremlino che ha denunciato “il calpestamento delle norme democratiche”.