
Accoglienza e lotta al crimine
Migranti, pugno di ferro coi trafficanti di esseri umani: maxi blitz a Catania, smantellata una rete criminale. 15 egiziani in manette
Da Catania a Genova, dai porti alle Procure, la parola d'ordine è sicurezza. Piantedosi: «L'obiettivo è garantire condizioni dignitose a chi arriva e una convivenza sicura e ordinata a chi accoglie»
Sul fronte migranti, quelle in corso sono ore di intensa attività che, da Catania a Genova, e dai porti alle Procure, vedono la macchina operativa azionata sulle leve dell’accoglienza e della sicurezza. Così, mentre a Catania le forze della Polizia di Stato sono impegnate in una vasta operazione (denominata “El Rais”) contro il traffico di esseri umani, a Genova approda al Ponte Doria la nave Humanity 1, dell’organizzazione umanitaria Sos Humanity. L’arrivo è avvenuto sotto scorta delle motovedette della Guardia di Finanza e della capitaneria di porto.
Ma procediamo con ordine, e partiamo dagli arresti effettuati dalla Procura distrettuale siciliana, che ha emesso 15 ordinanze di custodie cautelari in carcere nei confronti di altrettante persone di nazionalità egiziana, indagate per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla transnazionalità e dall’aver posto in pericolo la vita dei migranti.
Migranti, maxi operazione a Catania contro i trafficanti di esseri umani: 15 arresti
Una maxi operazione, quella appena conclusasi a Catania, che ha sgominato un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina struttura in maniera capillare e dislocata su più fronti, operante in Turchia e in Italia. Gli arresti sono avvenuti in Italia nelle province di Cosenza, Catania e Catanzaro, e poi in Albania, Germania, Oman e Turchia. Un successo investigativo frutto di un’indagine ad ampio raggio, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e condotta dal Servizio Centrale Operativo (Sco) e dalla Squadra Mobile di Siracusa, in sinergia con l’Agenzia Europol, Eurojust, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e l’Unità Human Trafficking And Smuggling Of Migrants di Interpol.
Migranti, Piantedosi: «Contrastare i trafficanti è un atto di responsabilità»
Un risultato, ha sottolineato lo stesso ministro degli Interni Piantedosi, dovuto al «grande lavoro della Polizia di Stato e della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, svolto con rigore e professionalità. L’operazione di oggi – ha quindi proseguito il titolare del Viminale – ha colpito una compagine criminale internazionale che organizzava e gestiva il traffico di migranti tra la Turchia e l’Italia. Si tratta di un risultato significativo, frutto di un’indagine accurata e della piena collaborazione tra forze di polizia e magistratura, in Italia e all’estero».
«L’obiettivo è garantire condizioni dignitose a chi arriva e sicurezza a chi accoglie»
Un punto messo a segno dalle autorità tanto più significativo quanto massivo è il pericolo criminale e le minacce sempre incombenti agite da parte di trafficanti di vite umane che operano incessantemente e senza scrupoli. «Chi organizza questi viaggi lo fa per denaro – ha rimarcato non a caso Piantedosi commentando l’operazione di Catania e i fermi eseguiti – e senza alcun rispetto per la vita umana. Contrastare queste reti non è solo necessario: è un atto di responsabilità. Ripristinare e rafforzare l’esclusivo ricorso a canali legali di ingresso in Italia e in Europa è essenziale per garantire a chi arriva condizioni dignitose e, a chi accoglie, basi solide per una convivenza sicura e ordinata».
Migranti, e a Genova è arrivata in porto la nave Humanity 1 con 88 persone a bordo
Ma non è tutto, perché come anticipato in aperture, nelle stesse ore in cui si dava seguito alla maxi operazione contro i trafficanti di essere umani a Catania, al Ponte Doria del porto di Genova attraccava (questa mattina alle 8.50 ndr) la nave Humanity 1, dell’organizzazione umanitaria Sos Humanity. L’arrivo è avvenuto sotto scorta delle motovedette della guardia di finanza e della capitaneria di porto. A bordo si trovavano 88 persone, tra cui oltre 40 minori, inclusi diversi neonati e bambini piccoli. e con alcuni dei passeggeri risultati in condizioni di particolare fragilità.
Sicurezza e accoglienza: tutti i controlli
Come da prassi, le prime operazioni di sbarco hanno previsto visite mediche effettuate a bordo dalla sanità marittima. Solo successivamente si è dato seguito allo sbarco, con l’identificazione e il foto-segnalamento dei migranti. Sul posto anche la Croce Bianca Genovese, presente per garantire l’assistenza sanitaria e gestire eventuali ricoveri ospedalieri, in coordinamento con il servizio di emergenza 118.
La ripartizione dei migranti è ancora in fase di definizione da parte del ministero dell’Interno. Al momento, si prevede che circa 27 minori non accompagnati vengano trasferiti a Firenze. Le donne in gravidanza e gli eventuali nuclei familiari dovrebbero invece rimanere a Genova, salvo urgenze mediche o necessità di ricongiungimenti. Una macchina oliata, quella dell’accoglienza, e sempre puntata su due direttrici fondamentali: quelle ribadite dal ministro Piantedosi ancora poco fa. Ossia: «Garantire condizioni dignitose a chi arriva. E sicurezza a chi accoglie, basi solide per una convivenza sicura e ordinata».