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minacce a Meloni

Accuse gravi

Minacce a Meloni e insulti alla figlia: a giudizio l’uomo che si spacciava per ex militare e seminava odio sui social

Il caso arriverà in aula nel 2026. Tra i capi d’imputazione, anche la diffamazione pluriaggravata al presidente del Consiglio

Cronaca - di Ginevra Lai - 11 Aprile 2025 alle 15:35

Offese, minacce e l’ombra di un odio seriale: un 47enne di Perugia è stato rinviato a giudizio con l’accusa di diffamazione e minacce pluriaggravate nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei suoi familiari, inclusa in particolare la figlia minorenne Ginevra. L’udienza predibattimentale si aprirà il 12 febbraio 2026, davanti al tribunale monocratico del capoluogo umbro. Ma il caso, per le sue tinte eversive, non è affatto banale né isolato.

Post offensivi e minacce a Meloni e a sua figlia

La storia inizia nell’ottobre dell’anno scorso, quando su una piattaforma social – il cui nome non è stato divulgato – iniziano ad apparire post carichi di disprezzo. Le frasi sono offensive, le allusioni minacciose. Lui si presenta come un ex militare dello Stato italiano, ma dietro il profilo virtuale si cela un volto noto alle forze dell’ordine: un perugino già indagato nel 2023 per analoghi insulti contro la premier.

L’intervento della Digos e l’azione della Procura

A sporgere querela è Giorgia Meloni in persona. La presidenza del Consiglio non lascia passare l’ennesima aggressione verbale. La Digos di Vercelli che prende in carico gli accertamenti riesce a risalire rapidamente all’identità dell’autore. Il soggetto, già rinviato a giudizio una prima volta per fatti simili, si ritrova al centro di un nuovo fascicolo, aggravato dal coinvolgimento di una minore.

La procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, assume dunque la titolarità del procedimento per competenza territoriale, acquisendo anche gli atti del caso precedente. Al termine delle indagini preliminari viene notificato l’avviso di conclusione. L’indagato non chiede di essere ascoltato né produce alcuna memoria difensiva. Sceglie solo il silenzio.

L’obiettivo? Aggredire la dimensione privata di Meloni

Il contenuto dei post, secondo gli inquirenti, è di una gravità tale da non lasciare spazio ad ambiguità: il bersaglio non è solo la figura istituzionale del presidente del Consiglio, ma anche la sua sfera più intima: la famiglia, la figlia. Un attacco che, secondo l’accusa, travalica la normale espressione di dissenso per farsi intimidazione pura. Lo sfregio a ruoli e affetti.

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di Ginevra Lai - 11 Aprile 2025