
Il dopo elezioni
Monfalcone, Kelany: altro che velo e poligamia. La débacle della lista islamica ha dato un segnale chiaro. Ora si rispetti
La disfatta elettorale di Sumahoro e compagni indica le istruzioni per l'"uso politico e sociale" del territorio: un messaggio netto per il futuro arrivato da realtà che, con il voto, hanno espresso la loro sentenza
Dopo la clamorosa disfatta della lista islamica alle elezioni di Monfalcone Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione, commenta con parole che invitano alla riflessione e che sottolineano un successo del centrodestra, sul piano politico e socio-culturale, che la dicono lunga. Monfalcone ha parlato chiaro: la lista islamica, che aveva suscitato tanto clamore e preoccupazione, è stata sonoramente sconfitta alle urne. Un risultato che segna una vittoria della normalità e del buonsenso, e che conferma come la comunità locale non si sia lasciata ingannare da tentativi di divisione e contrapposizione.
La campagna elettorale, infatti, era stata caratterizzata da toni accesi e da una forte polarizzazione, con la lista islamica che aveva puntato su una retorica identitaria e comunitaria, spesso percepita come divisiva. Ma i cittadini di Monfalcone hanno dimostrato di saper guardare avanti. E di voler costruire un futuro di convivenza pacifica e di integrazione, senza cedere a logiche di scontro e chiusura.
Monfalcone: da Sara Kelany un commento a carte scoperte
In questo contesto, allora, le dichiarazioni di Sara Kelany (FdI) assumono un significato particolare. Sì, perché l’esponente di Fratelli d’Italia commentando il voto goriziano, ha sottolineato come la sconfitta della lista islamica rappresenti una vittoria dei valori della democrazia e della laicità. Ribadendo, contestualmente, l’importanza di difendere l’identità italiana e i principi della nostra Costituzione. Per esempio asserendo che: «Le affermazioni sulla poligamia e sull’imposizione del velo alle donne raccolte dal Tempo a Monfalcone, in Friuli-Venezia Giulia, sono inquietanti».
Chi vive in Italia rispetti le nostre leggi
E ancora: «A legittimare la poligamia, come accaduto poche settimane fa ai microfoni di Mediaset, era stato anche il candidato sindaco del partito musulmano fondato da Soumahoro, Italia Plurale». Bene, aggiunge Kelany: «Informiamo questi signori che la poligamia qui è un reato. Così come costringere le persone a fare qualcosa contro la propria volontà. Quindi sì, è un problema che se ne parli pubblicamente come se nulla fosse. E soprattutto che ci si senta liberi di poter violare le leggi dello Stato in cui si vive».
Monfalcone, Sara Kelany: «Su poligamia e velo parole inquietanti»
Non mancando peraltro di aggiungere in calce: «Fratelli d’Italia ha da poco lanciato la campagna “prima i doveri” per promuovere una reale integrazione fondata sul rispetto reciproco. Chi vive in Italia deve rispettare i nostri valori e il nostro ordinamento giuridico: non permetteremo la creazione di zone franche dove la sharia prevalga sulla legge nazionale. Mi aspetto che anche la sinistra condanni certi atteggiamenti che offendono le donne e le pongono in condizione di subalternità».
Lista islamica ko: i numeri della disfatta elettorale
Ma da quel fronte, tutto tace… Di contro, però, i numeri delle elezioni a Monfalcone parlano forte e chiaro: a fronte di – scrive Libero facendo i conti – «oltre 7mila elettori potenziali di origine musulmana nel centro portuale friulano da anni alle prese con una immigrazione fuori controllo soprattutto dal Bangladesh e dai Paesi asiatici di religione musulmana, si registra un flop alle urne con poco più del 2% di preferenze. Vince il centrodestra, con l’elezione a sindaco del leghista Luca Fasan (quasi un plebiscito, con il 70% dei voti). Ma resta però un problema politico, sociale e culturale, come sottolineato a gran voce da Sara Kelany». In nome e per conto della quale rimandiamo a quanto esaustivamente riportato poco sopra.
Un segnale per il futuro
Perché la sconfitta della lista islamica a Monfalcone rappresenta un segnale importante per il futuro. Dimostra che le comunità locali non sono disposte a farsi strumentalizzare da logiche di divisione e contrapposizione, e che sono invece pronte a difendere i valori della convivenza pacifica e dell’integrazione. Questo risultato, inoltre, conferma come la politica debba tornare a concentrarsi sui problemi reali dei cittadini: come il lavoro, la sicurezza e i servizi pubblici. Senza cedere a tentativi di distrazione e polarizzazione. Monfalcone ha dato una lezione di democrazia e di buonsenso. Ora, spetta alla politica (opposizioni comprese) raccogliere questo messaggio.