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Monte Faito: avvisi di garanzia all’azienda della Regione Campania. Quattro indagati per disastro e omicidio colposo

L'indagine

Monte Faito: avvisi di garanzia all’azienda della Regione Campania. Quattro indagati per disastro e omicidio colposo

Cronaca - di Maurizio Ferrini - 22 Aprile 2025 alle 18:50

Per la tragedia della funivia del monte Faito ci sono 4 indagati, sono funzionari e dirigenti Eav. Per atto dovuto, in vista dell’autopsia sulle salme delle 4 vittime dell’incidente avvenuto giovedì 17 aprile, la Procura di Torre Annunziata ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati. A ricevere l’avviso di garanzia quattro tra dirigenti e dipendenti dell’Eav, azienda del trasporto pubblico della Regione Campania che gestisce la funivia.  L’Eav è l’ente gestore dell’impianto di risalita che da Castellammare di Stabia collega il centro cittadino con il villaggio del Faito a quota 1131 metri.

Chi sono le quattro persone indagate

Gli indagati sono Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione della funivia) Pasquale Sposito (direttore operativo), Giancarlo Gattuso (dirigente infrastrutture) e Pasquale di Pace (capo impianto). I reati contestati al momento in concorso sono di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.

L’inchiesta è coordinata dai sostituti Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, del pool della Procura di Torre Annunziata con il procuratore Nunzio Fragliasso e l’aggiunto Giovanni Cilenti. Le indagini sono delegate alla Polizia di Stato. A perdere la vita lo scorso 17 aprile sono stati Janan Suliman, ragazza israelo-palestinese di 25 anni; Elaine Margaret Winn, 58enne britannica, con suo marito Derek Winn, 65 anni; e il macchinista dell’Eav di 59 anni Carmine Parlato. In ospedale, ancora molto grave, c’è Thabet Suliman, 23 anni, fratello di Janan.

Gli avvisi di garanzia potranno permettere la nomina di consulenti di parte in vista anche dell’esecuzione dell’autopsia sui corpi delle vittime, che dovrebbe essere svolta nella mattinata di giovedì 24 aprile. La Procura oplontina ha ipotizzato i reati di disastro e omicidio colposo, oltre a lesioni colpose con riferimento al 23enne arabo con passaporto israeliano rimasto ferito e ancora ricoverato all’Ospedale del Mare di Napoli.

La causa della tragedia del monte Faito: escluso il maltempo

Al momento non è ancora chiara la causa della tragedia: secondo quanto si è appreso, la cabina precipitata era ancora agganciata al cavo quando è caduta, quindi l’attenzione degli inquirenti si dovrà inevitabilmente focalizzare proprio sulla fune d’acciaio e sull’inefficacia dei freni che, a differenza della cabina a valle, non hanno bloccato la corsa a ritroso del veicolo. E proprio per fare chiarezza, domani ci sarà un nuovo sopralluogo dei consulenti della Procura, dei magistrati, della Polizia e degli uomini del soccorso alpino: gli investigatori e i tecnici effettueranno ispezioni sul luogo dove è stata trovata la cabina e poi si sposteranno anche altrove, lungo il percorso.

Sulla vegetazione circostante la stazione del Monte Faito, dove i turisti erano diretti, sono evidenti i segni del maltempo che ha abbattuto alberi anche di grosso fusto anche se l’ipotesi che a causare la tragedia possa essere stato il maltempo è stata ritenuta poco credibile anche dalla stessa Eav. Restano i dubbi sul cavo e sull’efficacia dei freni, che dovranno essere fugati dagli accertamenti tecnici. Poi c’è il capitolo manutenzione, anche quella settimanale: una ispezione doveva essere eseguita il giorno precedente il disastro. Anche la celerità con la quale è stato lanciato l’allarme figura tra gli aspetti da verificare

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di Maurizio Ferrini - 22 Aprile 2025