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Navratilova atleta trans

L'attacco dell'ex tennista

Navratilova contro l’atleta transgender che ha corso nella maratona di Boston: “Quest’uomo ha barato e lo sa”

L'ex tennista ha criticato aspramente la presenza di Robert Riya Young nella categoria femminile della maratona di Boston, nonostante la competizione preveda la categoria per atleti non binari. L'ira di altre atlete: "Fingeva di essere donna"

Cronaca - di Federica Argento - 23 Aprile 2025 alle 15:25

Martina Navratilova torna a far discutere. L’ex tennista, 18 Slam in carriera e 357 titoli vinti (nessuna come lei), ha criticato aspramente  la presenza dell’atleta transgender Robert Riya Young nella categoria femminile della maratona di Boston, vinta lunedì dai keniani John Korir e Sharon Lokedi: «Quest’uomo sa di aver barato. E non sono qui per assistere a questo»: questo il tweet dell’ex tennista che riaccende la diatriba. Robert “Riya” Young, atleta transgender, ha voluto gareggiare nella categoria femminile. Una competizione impari, secondo i più, e anche  per la leggenda del tennis che non ha esitato a prendere posizione. Come già in altre occasioni.

“Quest’uomo sa di aver barato”: Navratilova su X

Non è la prima volta che la presenza di un’atleta transgender in una gara femminile suscita critiche e polemiche. Di recente  la schermitrice americana Stephanie Turner si è rifiutata di affrontare Redmond Sullivan, l’avversaria transgender, al Cherry Blossom Tournament, presso l’Università del Maryland. La maratona di Boston è stata una delle prime grandi gare a creare una categoria per atleti non binari: ovvero atleti che non si identificano né con il genere maschile né con quello femminile. In questa edizione, il vincitore della categoria non binaria è stato Whit Blair, con un tempo di 2h 22′ 47”. Ricordiamo poi le Olimpiadi di Parigi: quando tenne banco il caso dell’incontro tra la pugile algerina Imane Khelif e l’italiana Angela Carini. Che sostanzialmente si è ritirata dal match quando ha capito che si trattava di un combattimento impari.

“Fingeva di essere donna”

Nonostante la presenza della categoria per atleti non binari, Robert “Riya” Young ha però voluto competere con le donne, sentendosi donna. Ciò, tra l’altro,  ha scatenato la reazione di alcune atlete, che stanno sentendo molto questa delicata tematica. L’attivista Beth Bourne ha pubblicato sui social una foto di Riya Young, commentando: “Oggi un uomo che fingeva di essere una donna, Robert “Riya” Young, ha concluso con un tempo di 4:14:46 nella categoria femminile 55-60. Perché pensi che gli piaccia indossare un costume sexy da calabrone quando gareggia?”. A fare eco a post di questo tenore, è giunto il post di Martina Navratilova, vincitrice di 18 titoli del Grande Slam. L’ex tennista non ha mai mancato di far sapere il proprio punto di vista.

Navratilova, sposata dal 2014 con Julia Lemigova, non è certo una “trumpiana”, ma sul tema specifico si è detta più volte contraria al fatto che agli atleti trans venga permesso di gareggiare con le donne.”Gli sport delle donne dovrebbero essere soltanto per le donne”, ha affermato sui social. Da qui l’attacco nei confronti di Riya Young.

I precedenti interventi della Navratilova

Nel 2019 un suo articolo sullo stesso argomento pubblicato dal «Sunday Times» le costò la perdita del titolo di ambasciatrice di Athlete Ally: l’organizzazione statunitense che si batte per i diritti degli sportivi LGBT. «Un uomo – scrisse la tennista- può decidere di essere una donna, assumere ormoni se richiesto da qualunque organizzazione sportiva sia interessata; vincere tutto ciò che vuole e magari guadagnare una piccola fortuna; e poi ribaltare la sua decisione e tornare a fare figli se lo desidera». Un commento definito «triste e transfobico» da molte esponenti del movimento trans. Nell’agosto del 2023 su Twitter si scagliò contro l’iscrizione di Brooklyn Ross, 27enne statunitense, a una coppa a Cheyenne, in Wyoming: «Il tennis femminile non è per atleti maschi falliti, qualunque età abbiano. Non è giusto e non è onesto».

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di Federica Argento - 23 Aprile 2025