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L’ultima cantonata delle sinistre: “Nordio blocca il mandato di arresto per Putin”: Il ministro le zittisce: non è mai  transitato in Italia

L'ultima gaffe

L’ultima cantonata delle sinistre: “Nordio blocca il mandato di arresto per Putin”: Il ministro le zittisce: non è mai transitato in Italia

Politica - di Alessandra Parisi - 24 Aprile 2025 alle 18:18

Vladimir Putin non sarà ai funerali di Papa Francesco che si svolgeranno sabato 26 aprile a San Pietro. A rappresentare Mosca alle esequie papali sarà la ministra della Cultura Olga Lyubimova, come deciso dal Cremlino. Una scelta, secondo alcuni analisti, dovuta anche al rischio per lo ‘zar’ di essere arrestato all’arrivo nella capitale sulla base del mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità commessi in Ucraina dopo l’invasione.  La sinistra nostrana non perde occasione per cavalcare la notizia in chiave interna e attaccare il governo Meloni.  “Reo” di aver ignorato  l’ordine dei giudici dell’Aja e, sotto sotto,  di ‘flirtare’ con il presidente russo.  Lo fa maldestramente, sulla scia della notizia diffusa oggi dal Corriere della Sera, e ancora una volta prende una cantonata.

Putin, sinistre all’attacco: Nordio non ha seguito l’ordine dell’Aja

Il quotidiano ricostruisce l’affaire Putin sostenendo che non rischierebbe nulla perché il ministro della Giustizia Carlo Nordio non ha mai dato seguito al provvedimento datato 17 marzo 2023. “L’Italia, infatti, ha bloccato l’esecuzione – si legge sul Corriere – non perché non lo possa eseguire. Ma perché avrebbe scelto di non farlo”. Da oltre due anni, scrive il ‘giornalone0,  il dossier è fermo negli uffici di via Arenula “perché il Guardasigilli non lo ha trasmesso alla Procura generale di Roma affinché lo inoltrasse alla Corte d’appello per renderlo esecutivo. Il fascicolo giace ancora negli uffici del ministero, trasformato in un documento privo di effetto giuridico”.

Per il Corriere il fascicolo è stato bloccato dal Guardasigilli

E giù attacchi delle opposizioni contro il ministro della Giustizia. E giù paralleli con un altro ‘scandalo’, quello del generale libico Alamsri. Tra i primi a strapparsi le vesti  il segretario di Più Europa Riccardo Maggi che parla di una ” scelta politica gravissima. Che getta un’ombra ancora più grande, dopo il caso del torturatore libico, sulla credibilità e sull’affidabilità internazionale del governo Meloni. Meloni e Nordio capiscono benissimo. Vengano immediatamente in aula a spiegare questa gravissima situazione”. Si accoda subito Alessandro Zan che ripete la narrazione del governo amico dei torturato. “Palazzo Chigi sceglie ancora di proteggere i criminali invece di far valere lo stato di diritto. È un atto gravissimo: non solo dal punto di vista giuridico. Ma anche da quello etico, perché girare le spalle alla giustizia significa girarla alle vittime dell’ingiustizia. Nordio ci spieghi perché tiene le carte nel cassetto”. Il Pd cavalca la polemica annunciando un’interpellanza urgente rivolta alla premier Meloni e ai ministri della Giustizia e degli Esteri.

Nordio: tutto falso, Putin non è transitato in Italia ne è in procinto di venire

Peccato che sia tutto inventato come chiarisce oggi lo stesso ministro Carlo Nordio. “Quanto riportato stamani da alcuni quotidiani italiani è totalmente destituito di fondamento. Il presidente russo Vladimir Putin, nei cui confronti vi è una richiesta della Corte penale internazionale, non è mai transitato in territorio italiano né mai si è avuta notizia che fosse in procinto di farvi ingresso”. Così in una nota  rispondendo alle polemica sul mancato invio da parte del dicastero del provvedimento della Corte penale internazionale alla Procura generale per renderlo esecutivo. Un’accusa inesistente, una polemica inutile. “La presenza della persona o il suo imminente ingresso nel territorio dello Stato sono condizioni essenziali per i provvedimenti conseguenti”.

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di Alessandra Parisi - 24 Aprile 2025