
Condanna su Sumy in stallo
Odessa, Zelensky suona l’allarme: “Difese aeree subito”. Rutte: “La Nato è con voi, Trump cerca la pace”
Il segretario generale dell'Alleanza atlantica: "Continueremo a fornire sostegno politico e pratico a Kiev, ma appoggiamo la spinta del presidente Trump verso la pace"
Da Odessa arriva un messaggio : «Tutti vedono chiaramente quanto sia urgente il bisogno dell’Ucraina di sistemi di difesa aerea e missili. Ne abbiamo parlato molto oggi». Il presidente Volodymyr Zelensky è diretto. Davanti al segretario generale della Nato, Mark Rutte, in visita a sorpresa nella città, lancia un appello: rafforzare subito lo scudo contro i missili russi che in questi giorni hanno fatto strage di civili.
Zelensky: “Efficienza e rapidità”
Zelensky pretende uno sviluppo «rapido ed efficiente» per dissuadere Vladimir Putin da nuovi attacchi contro l’Ucraina. Come? Attraverso il dispiegamento di truppe straniere. «Regno Unito, Francia e altri Paesi della Nato stanno già preparando attivamente il terreno per un contingente di sicurezza in Ucraina», rivela, lasciando intendere che il dopoguerra è un dossier già aperto.
Rutte a Odessa: “Trump cerca la pace, ma non è facile”
Mark Rutte non si sottrae alla scena. La sua visita non è solo diplomatica, è un segnale di appoggio. «Abbiamo parlato nuovamente degli importanti colloqui che il presidente Donald Trump sta conducendo con l’Ucraina e con la Russia, per cercare di porre fine alla guerra e garantire una pace duratura», afferma, rilanciando l’impegno americano nella mediazione. «Queste discussioni non sono facili, non da ultimo sulla scia di questa orribile violenza, ma tutti noi sosteniamo la spinta del presidente Trump verso la pace».
Poi conferma quanto già avanzato da Zelensky: «Altri alleati, anche attraverso gli sforzi guidati da inglesi e francesi, sono pronti, disposti e in grado di assumersi maggiori responsabilità nel contribuire quando sarà il momento».
Ma trapelano le indiscrezioni… e rotolano teste
Secondo fonti diplomatiche, gli Stati Uniti si sarebbero opposti all’inserimento, nella bozza di dichiarazione del G7, di una condanna esplicita per l’attacco di Sumy, costato la vita a 35 civili, tra cui diversi bambini. La scelta, si apprende, sarebbe legata alla volontà di Donald Trump di «mantenere aperto uno spazio negoziale» con il Cremlino, nel contesto dei colloqui in corso per porre fine al conflitto.
La diplomazia sceglie con cautela le parole mentre in Ucraina rotolano teste. A cominciare da quella del governatore proprio della regione di Sumy, Volodymyr Artiukh, sollevato dall’incarico all’indomani della strage. Fatale, pare, la decisione di autorizzare una cerimonia di premiazione per i militari proprio domenica mattina, a poche ore dall’attacco.
“La goccia che ha fatto traboccare il vaso” a Sumy
Il sindaco di Konotop, Artem Semenikhin, lo accusa frontalmente in un video su Facebook: «Ha aiutato la Russia a giustificare il suo attacco terroristico, un attacco genocida contro di noi. Ha organizzato qui la consegna di attestati e medaglie ai nostri eroi». Il mondo resta sotto choc e il capo dell’Ufficio presidenziale Andrii Yermak insieme all’ambasciatrice americana Bridget Brink hanno già denunciato l’uso di munizioni a grappolo in un’area densamente abitata — un crimine di guerra, se confermato. Eppure, il Cremlino continua a difendere la sua versione: nel mirino ci sarebbe stata una riunione di alti ufficiali ucraini e Kiev avrebbe usato i civili come «scudi umani»
Artiukh, intervistato poi dalla testata Suspilne, avrebbe negato anche solo di aver organizzato l’evento: «Sono stato invitato, non era una mia iniziativa», senza però chiarire chi fosse il responsabile. Alti funzionario ucraini invitano a guardare oltre: la rimozione del governatore sarebbe collegata proprio a quel commento. «Era considerato un gestore mediocre. L’attacco a Sumy è stata la tragica goccia che ha fatto traboccare il vaso».
Rutte: “La Russia colpisce i civili: è uno schema”
Durante il suo passaggio a Odessa, anche Rutte ritorna sulla questione, e non fa sconti. «L’attacco missilistico sferrato dalla Russia contro la città ucraina di Sumy è semplicemente oltraggioso. Fa parte di un terribile schema di attacchi della Russia contro obiettivi civili e infrastrutture in tutta l’Ucraina», denuncia. Poi ricorda: «Negli ultimi anni sono stati presi di mira anche centinaia di ospedali e operatori sanitari».
Il supporto Nato resta
«Oggi sono qui con te, caro Volodymyr, per dare a te e al popolo ucraino questo semplice messaggio: la Nato è al fianco dell’Ucraina. So anche che negli ultimi mesi alcuni hanno messo in dubbio il sostegno della Nato. Ma non ci sono dubbi: il nostro sostegno è incrollabile», questa la promessa del segretario generale dal palco di Odessa. La macchina dell’Alleanza, dunque, non ha intenzione di arrestarsi: «La Nato continua a fornire sostegno politico e pratico all’Ucraina, dando assistenza alla sicurezza e formazione attraverso il nostro comando di Wiesbaden. Lavoriamo a stretto contatto, a Kiev e a Bruxelles».