
La narrazione laicista
Radicali liberi… di delirare: la Bonino vuole spiegare come ha “convertito” il Papa
Con la morte di Papa Francesco scatta anche una poco invidiabile competizione, la gara dell'”Io lo conoscevo bene”, che Emma Bonino rischia di vincere nel campionato del mondo al contrario. La narrazione raccontata ai quotidiani dalla storica esponente Radicale e leader di +Europa ha delle connotazioni grottesche.
“Ricordo che a un certo punto papa Francesco ha detto a me che ho 77 anni: io sono vecchio e sto per morire ma tu sei giovane, sbrigati a guarire e a portare avanti le nostre idee. E poi ha detto anche che quando la si pensa diversamente bisogna poi arrivare a un punto di incontro”. Emma Bonino ribalta la narrazione. Racconta l’incontro del novembre scorso con Papa Bergoglio che andò a trovarla a casa, sulla scia di notizie molto allarmanti per la salute della Bonino, appena dimessa dall’ospedale dopo un ricovero in codice rosso.
Quella visita di carità umana e spirituale che ha contraddistinto il pontificato di Papa Francesco. Fare visita agli ammalati e ai carcerati sono opere di misericordia per eccellenza e il papa della misericordia le ha predicate a praticate fino all’ultimo. Due giorni prima di morire Bergoglio era infatti a Regina Coeli, a far visita ai detenuti. Ma questo non significa che questo implicasse una condivisione delle idee di chi è dietro le spalle.
In quell’occasione, ci fa sapere Bonino, bontà sua, “abbiamo entrambi ammesso che su molti temi non andavamo d’accordo” come ad esempio aborto ed eutanasia. Papa Francesco ha usato infatti parole ferocissime contro chi teorizzava e praticava l’aborto, arrivando a definire i medici che praticano l’aborto “sicari”. Ma anche sull’utero in affitto, sulle adozioni omosessuali, le distanze dalla Bonino, da sempre orgogliosamente anticlericale, non potevano non esserci.
La politica Radicale ci fa sapere che su altri temi c’era concordanza: “Carcere, immigrati e tutti i diseredati della terra anche se non siamo scesi nei dettagli dei tanti drammi che provocano carestie, crisi umanitarie, conflitti di cui quasi per nulla si parla”.
La dottrina di Emma e la misericordia di Bergoglio
“Abbiamo parlato della quotidianità. La sua a Santa Marta, dove ci sono i suoi amici prelati, il cibo, le abitudini. Su molte cose, ha ripetuto il Papa , alla fine potevamo trovare un accordo. Certo ma, ripeto, non era facile quando si andava sulle cose concrete”.”Se si tratta di affrontare il tema dell’eutanasia come diritto, ecco che la distanza si sente tutta. La vita sia essa regalo, dono o diritto, deve poter essere restituita – sentenzia Emma nel suo catechismo radicale – Dovessi ridurmi a una melanzana, devo poter restituire la mia non vita”, evidenzia. Il divorzio, il fine vita, le battaglie su cui lei è stata ed è in prima linea segnano una divaricazione netta. Però su migranti e questioni sociali avete una sintonia forte con la dottrina della Bergoglio “ha valorizzato personalità e figure femminili. Di certo il più femminista di tutti, ma si è fermato ad alcune nomine importanti ed è stato già molto quello che ha fatto”, riconosce almeno Bonino. L’ortodossia laicista non ha invece colto il dato dirimente. Davanti alla dottrina di Emma, Bergoglio ha opposto la grandiosità della misericordia divina: la differenza sta tutta qua. Altro che conversione.