
Il cambio di passo
Rispetto delle donne e delle leggi: la proposta di FdI per chiarire ai migranti che ci sono “prima i doveri”
Kelany e Filini sono i primi firmatari di una pdl per informare correttamente i richiedenti asilo sul fatto che in Italia ci sono regole e valori imprescindibili
Una “carta dei doveri” per gli stranieri che vogliono stare in Italia nella quale sia chiaramente indicato che il nostro Paese va rispettato, attraverso non solo il rispetto delle leggi, ma anche attraverso il rispetto delle donne e della parità di genere. E nella quale si avverte che chi viola le nostre norme, commettendo reati di particolare gravità, sarà punito con la revoca della protezione internazionale. È ciò che chiede FdI, che ha presentato una proposta di legge – primi firmatari Sara Kelany e Francesco Filini – per la revisione e l’integrazione della lista dei “doveri” presente sull’opuscolo informativo consegnato ai richiedenti protezione internazionale all’atto della presentazione della domanda. Si tratta di un faro su principi non negoziabili per la nostra società, ma troppo spesso, come raccontano le cronache, sconosciuti o misconosciuti dagli stranieri presenti sul nostro territorio.
“Prima di tutto i doveri”: FdI cambia il paradigma sui migranti
Informare, dunque, su ciò che in Italia non è considerato accettabile, per sanare quel gap “culturale” che talvolta è stato perfino utilizzato come attenuante in qualche aula di tribunale. «Questa proposta è il frutto del lavoro svolto in molti anni dal partito. La norma attualmente già prevede che i richiedenti vengano informati dei loro diritti e doveri. Ma nella parte dei doveri in pratica c’è scritto solo che bisogna rispettare le leggi italiane, è troppo generico», ha spiegato Kelany, nel corso della conferenza stampa “Prima di tutto i doveri” alla quale hanno partecipato, oltre a lei e Filini, i capigruppo di FdI di Camera e Senato Galeazzo Bignami e Lucio Malan, il responsabile dipartimento Organizzazione del partito, Giovanni Donzelli.
Il rispetto reciproco alla base della reale integrazione
«Negli ultimi anni diversi stranieri richiedenti protezione internazionale in Italia si sono resi protagonisti di episodi di violenza, vandalismo e vilipendio delle istituzioni, evidenziando una palese difficoltà a comprendere ed accettare le regole della nostra società e a riconoscere l’autorità delle nostre istituzioni», si legge nella nota di presentazione della proposta di legge, insieme alla quale è previsto il lancio di una campagna informativa «mirata a promuovere una reale integrazione fondata sul rispetto reciproco, che impone, come precondizione, l’adesione al modello valoriale e ordinamentale della Repubblica».
Kelany: «Pretendiamo che chi vuole stare in Italia aderisca a un modello culturale e valoriale»
«Il nostro obiettivo è evitare gli effetti derivanti dalla sovrapposizione delle norme sharitiche a quelle dell’ordinamento italiano, come, ad esempio, l’imposizione alle donne del velo integrale, l’abbandono scolastico delle bambine, i matrimoni forzati, la violenza sessuale di gruppo sulle donne», ha spiegato la deputata e responsabile immigrazione di FdI, sottolineando che «per avere integrazione bisogna essere consapevoli della propria cultura per poi interessarsi a quella dell’altro. Noi pretendiamo che chiunque voglia rimanere sul territorio nazionale debba aderire a un modello culturale e valoriale». «Noi veniamo da 10 anni in cui le sinistre hanno sgovernato, ora stiamo cambiando passo: i nostri valori non sono negoziabili», ha proseguito Kelany.
Filini: «L’aria è cambiata, l’Italia non è la Repubblica delle banane»
La proposta di legge è, insomma, un altro passo sulla strada del completo cambio di prospettiva rispetto agli anni della sinistra, durante i quali la questione migranti è stata affrontata sempre all’insegna della garanzia dei diritti e mai davvero del rispetto dei doveri. «La proposta rappresenta un cambiamento culturale perché l’Italia non è la Repubblica delle banane», ha sottolineato Filini, ringraziando «non solo Giorgia Meloni ma anche il ministro Piantedosi per il lavoro fatto fin qui». «Questa proposta – ha chiarito – è un altro tassello che va aggiungersi al grande mosaico della lotta all’immigrazione clandestina che questo governo sta facendo».
Nessuno spazio per incomprensioni o equivoci
«Andiamo a modificare una legge approvata a inizio 2008, durante il governo Prodi II, che prevede la distribuzione di un opuscolo informativo ai richiedenti asilo molto focalizzato sui loro diritti e meno sui loro doveri. Riteniamo dunque necessario intervenire per bilanciare diritti e doveri, che sono concentrati in poche righe e sono più che altro per elencare le modalità attraverso le quali si ottiene l’asilo. Invece, è importante bilanciare e chiarire le due cose», ha detto ancora Malan, mentre Bignami ha sottolineato che ora «si ribalta la prospettiva con elementi di concretezza e si rimuove la possibilità di incomprensioni o equivoci. È non solo un aspetto formale e culturale ma anche un richiamo preciso e cogente del quadro giuridico vincolante».