
Il piano presentato a Parigi
Russia-Ucraina a una svolta? Gli Usa decideranno nei prossimi giorni. Rubio: “Se va male, voltiamo pagina”
La pace tra Mosca e Kiev non è dietro l'angolo. Il segretario di Stato Usa: "Se non è fattibile, dovremo pensare ad altro. Siamo arrivati a un punto in cui dobbiamo scegliere". Vance si mostra ottimista
Il vicepresidente Usa J D Vance, incontrando la premier Meloni a Palazzo Chigi, si è detto ottimista sulla possibilità di concludere la guerra ‘brutale” da Kiev e Mosca. E la Casa Bianca in una nota ufficiale fa sapere che il dossier è stato al centro del bilaterale tra Meloni e il vice di Trump. Il piano portato dagli Usa al tavolo di Parigi prevede che la Russia mantenga tutti i territori attualmente sotto il suo controllo e un allentamento delle sanzioni contro Mosca in caso di un cessate il fuoco duraturo. La notizia è riportata da Bloomberg che cita funzionari europei in un articolo rilanciato da media russi e ucraini.
Russia-Ucraina, Rubio: decideremo nei prossimi giorni
Ma al momento una tregua tra Ucraina e Russia (mentre sono ripresi i bombardamenti di Mosca) è un’ipotesi lontana. La mediazione degli Stati Uniti non sembra produrre risultati concreti e Donald Trump, a queste condizioni, potrebbe anche farsi da parte. A recapitare il messaggio è il segretario di Stato americano, Marco Rubio, dopo gli incontri avuti a Parigi con rappresentanti europei e di Kiev. “Decideremo nei prossimi giorni se la pace in Ucraina è fattibile”, dice il capo della diplomazia Usa. “Se la pace non è possibile dovremo passare ad altro, perché gli Stati Uniti hanno altre priorità”, così prima di imbarcarsi sul volo per Washington. “Non è la nostra guerra. Non l’abbiamo iniziata noi. Gli Stati Uniti hanno aiutato l’Ucraina negli ultimi tre anni e vogliamo che finisca, ma non è la nostra guerra”, ribadisce Rubio confermando la linea dell’amministrazione Usa. “Ora – conclude il segretario di Stato – stiamo raggiungendo un punto in cui dobbiamo decidere e determinare se questo è possibile o meno. Ed è per questo che stiamo coinvolgendo entrambe le parti”.
Terre rare, Stati Uniti e Kiev vicini all’accordo
Sulle terre rare, invece, le prospettive sono migliori. “Gli Stati Uniti sono vicini a finalizzare l’accordo con Kiev per le terre rare ucraine. L’obiettivo principale di Trump, che mira ad assicurarsi risorse minerarie per le aziende americane, è vicino”, prosegue Rubio. Per ora, uno dei pilastri dell’azione negoziale americana è rappresentato da Steve Witkoff, inviato speciale di Trump per la Russia, poco apprezzato da Kiev. Per Volodymyr Zelensky, infatti, contribuisce a diffondere la disinformazione russa mostrando un feeling ‘eccessivo’ con la linea di Putin. “La Russia potrebbe ottenere alcune regioni, ma non tutte”, dice Witkoff, che la scorsa settimana ha incontrato il presidente russo. Secondo l’inviato di Trump, “all’Ucraina potrebbe importare meno di alcune regioni se sono di lingua russa”.
Zelensky: non cederemo su alcun territorio ucraino
Zelensky, al contrario, ha detto chiaramente che non riconoscerà mai il dominio russo su alcun territorio ucraino. E ha lanciato un nuovo appello agli alleati dopo i bombardamenti che hanno colpito diverse città ucraine. “È così che la Russia ha iniziato questo Venerdì Santo. Con missili balistici, missili da crociera, Shahed, mutilando la nostra gente e le nostre città”, ha scritto su X. A Kharkiv, sono stati danneggiati decine di edifici, un’azienda e vari veicoli, con circa 70 feriti, tra cui cinque bambini. Un altro attacco ha colpito un panificio a Sumy, causando una vittima. “Ogni pacchetto di aiuti per la difesa è importante”, ha sottolineato il presidente ucraino ringraziando i partner internazionali.
Il Cremlino conferma la scadenza della tregua concordata
Il fronte russo, intanto, ha confermato la scadenza della tregua concordata con Trump sugli attacchi alle infrastrutture energetiche. “Il mese è effettivamente scaduto. Al momento, non ci sono altre istruzioni da parte del Comandante in Capo, il presidente Putin”, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov. Non è previsto un nuovo colloquio tra i due leader, ma i contatti rimangono “stabili” e potrebbero essere riattivati rapidamente. Peskov ha infine ammesso che, nonostante “alcuni progressi”, i colloqui con Washington restano “abbastanza complicati”.