
Rappresaglia cinese
Scattano i controdazi cinesi, Pechino rialza le tariffe al 125% sui beni Usa. Borse europee in calo
E' guerra commerciale Usa-Cina: Xi Jimping ha risposto: ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. I mercati sull'ottovolante
Usa- Cina, la guerra commerciale dei dazi non accenna a diminuire. Le tariffe di Trump contro il colosso asiatico sono complessivamente al 145%. Secondo fonti della Casa Bianca citate da Cnbc, il 125% di tariffe reciproche annunciato dal presidente Usa si va a sommare al 20% di dazi imposti in precedenza per il fentanyl. E Pechino ha risposto: ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall’84% al 125%. Le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile.
I controdazi della Cina agli Usa
Intanto, la Commissione Ue ha fermato i contro-dazi per tre mesi. Le Borse europee sono volatili: bene in avvio, ma poi hanno rallentato, con Piazza Affari che è andata in negativo. Bene l’euro, ai massimi dal 2022. Il dollaro invece è in caduta libera. Von der Leyen ha anticipato: “Senza intesa pronti a tassare le Big Tech”. Il commissario al Commercio Maros Sefcovic sarà a Washington domenica per un nuovo round negoziale.
Pechino non arretra, sempre più guerra dei dazi
La situazione è complessa. Pechino non arretra, rilancia: i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa passano dall’84% al 125%, come riferito dal ministero delle Finanze. Da Pechino, però, fanno sapere anche che non risponderanno più a ulteriori inasprimenti decisi dal presidente americano Donald Trump: “Considerato che, al livello tariffario attuale, le merci statunitensi destinate alla Cina non hanno alcuna possibilità di essere accettate sul mercato, se in futuro gli Stati Uniti dovessero continuare a imporre ulteriori tariffe sulle merci cinesi dirette verso l’America, la Cina non ne prenderà atto”. Nel frattempo, Pechino ha deciso anche di presentare una nuova causa presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) proprio in relazione all’ulteriore aumento dei dazi statunitensi. Lo ha comunicato il ministero del Commercio cinese.”Per quanto riguarda il prossimo aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi, la Cina ha avviato una causa presso il meccanismo di risoluzione delle controversie del Wto”, si legge in una nota del ministero.
Borse europee procedono intanto sull’ottovolante in vista di Wall Street. I future americani sono in rialzo con il Dow Jones e lo S&P che guadagnano lo 0,3% e il Nasdaq +0,4%. I mercati si muovo all’insegna della volatilità. Non si allentano le tensioni sul dollaro mentre l’oro continua la sua corsa. L’indice stoxx 600 è poco mosso (+0,03%). Ancora maglia nera per Milano (-1%). In calo anche Francoforte (-0,8%) e Parigi (-0,2%), mentre sono in rialzo Londra (+0,7%) e Madrid (+0,3%). I principali listini sono appesantiti dal comparto tecnologico (-0,6%). Male l’energia (-0,5%), con il petrolio che riduce il rialzo. Il Wti guadagna lo 0,2% a 60,19 dollari al barile e il brenti sale a 63,42 dollari. Deboli le auto (-0,6%) e il lusso (-0,1%). Senza particolare slancio le banche (+0,2%). Sul fronte valutario l’euro sale dell’1,3% a 1,1362 sul dollaro (+1,3%). Sul biglietto verde si rafforzano anche la sterlina a 1,3091 e il franco svizzero a 1,2251.
L’invito di Xi alla Ue
Intanto, Xi “corteggia” l’Ue: la Cina insieme all’Europa contro gli Stati Uniti, passando attraverso la Spagna. Sarebbe questo il piano del presidente cinese Xi Jinping, con l’obiettivo di contrapporre al protezionismo americano un muro altrettanto rigido. Fa un certo effetto sentire le parole pronunciate da Xi Jinping durante un incontro con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, a Pechino. L’invito all’Ue arriva dal presidente cinese nel giorno in cui il Dragone annuncia un nuovo innalzamento dei dazi contro l’import americano; e mentre Bruxelles fa sapere che il prossimo vertice Ue-Cina si terrà a Pechino a luglio e non nella capitale belga come sarebbe dovuto essere. “La Cina è pronta a costruire un partenariato strategico con la Spagna” per dare poi «impeto alle relazioni tra Cina e Ue», ha detto il leader di Pechino dopo un incontro con il premier spagnolo Pedro Sanchez,m come riportato da Open.
La Cnn: l’amministrazione Trump ha cercato di fermare rappresaglia Cina, ma ha fallito’
Nel frattempo la Cnn racconta che ci sarebbe stato un dietro le quinte prima dell’ultimo round della guerra di dazi e controdazi tra Cina e Stati Uniti. Poche ore prima che il gigante asiatico facesse scattare le ultime misure tariffarie di “ritorsione” al 125% per i prodotti Usa, l’amministrazione Trump aveva messo in guardia i funzionari cinesi dall’andare avanti con una mossa in tal senso. Lo riporta la Cnn, citando una fonte informata sugli ultimi sviluppi. Ai cinesi, ancora una volta, era stato detto che Xi Jinping avrebbe dovuto chiedere un colloquio con Donald Trump, ricostruisce ancora la rete americana. Raccontando di come negli Stati Uniti si siano invece svegliati con la notizia di un nuovo aumento dei dazi da parte cinese e nessuna richiesta di contatti ai massimi livelli. Anzi, Xi è intervenuto per la prima volta dall’inizio della guerra commerciale, con i dazi Usa arrivati ormai almeno al 145%. Il leader cinese ha rivendicato “l’autosufficienza” della Cina, che – ha detto – “non teme un ingiusto soffocamento”.