
La sinistra incoerente
Schlein arruola il Papa da morto ma l’ipocrita è lei. Nel 2024 lo attaccava al Gay Pride: “Sbaglia ed è irrispettoso”
Ieri, alla Camera, Elly Schlein, segretaria del Pd, ha trasformato la commemorazione di Papa Bergoglio in un comizietto politico contro il governo che avrebbe espresso un dolore ipocrita rispetto alle divergenze con il Santo Padre sulla questione dei migranti. La realtà è un po’ diversa: è lei che non ha avuto il coraggio di ripetere, in aula, le accuse che aveva formulato un anno fa al Pontefice sul mancato riconoscimento dei diritti Lgbt sia sul fronte matrimoniale che dei figli. Parole durissime, quelle che riecheggiarono al Gay Pride, con lei scatenata sul palco a ballare.
Schlein e le critiche a Papa Bergoglio sui diritti ai gay
Prima del Roma Pride del 15 giugno 2024, Papa Francesco aveva suscitato polemiche per alcune dichiarazioni rilasciate durante un incontro a porte chiuse con i vescovi italiani, tenutosi il 20 maggio 2024. In quell’occasione, affrontando il tema dell’ammissione di persone omosessuali nei seminari, il Pontefice aveva affermato: “Nei seminari c’è già troppa frociaggine”. Questa espressione, riportata da diversi media italiani e internazionali, è stata percepita come offensiva e aveva sollevato critiche sia all’interno che all’esterno della Chiesa. In seguito alle reazioni negative, la Sala Stampa Vaticana ha emesso una dichiarazione che non smentiva, ma precisava: “Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri”.