
Effetto green
“Troppo sole”: per gli esperti il blackout in Spagna è stato causato dalle centrali rinnovabili in tilt
La dipendenza dall’energia solare e eolica ha reso Spagna e Portogallo vulnerabili al blackout di massa che lunedì ha colpito la penisola iberica, lasciando decine di milioni di persone senza elettricità. È quanto affermano diversi esperti del settore energetico citati dal quotidiano britannico “The Telegraph”, secondo cui l’assenza di meccanismi di inerzia tradizionali nelle fonti rinnovabili ha aggravato il crollo della rete.
Il blackout, definito il più grave mai registrato in Europa, ha bloccato voli, treni, reti mobili e servizi essenziali in numerose città. In Spagna è stato dichiarato lo stato di emergenza, mentre in Portogallo la compagnia idrica Epal ha avvertito di possibili interruzioni dell’acqua. I residenti hanno fatto scorte di generatori, batterie e lampade a gas. Red Electrica, il gestore della rete spagnola, ha stimato un ripristino dell’energia tra sei e dieci ore in molte zone, mentre Ren in Portogallo ha indicato tempistiche molto più lunghe, sino a una settimana. Interi ospedali sono passati ai generatori di emergenza, e a Madrid sono state effettuate 286 operazioni di salvataggio per persone intrappolate negli ascensori. Alcuni servizi ferroviari sotterranei sono stati evacuati manualmente.
La Spagna all’avanguardia nelle energie green: 64%, una dipendenza non gestibile in caso di blackout
Secondo i dati ufficiali, poco prima del blackout, l’energia solare rappresentava circa il 53 per cento della produzione elettrica spagnola, mentre l’eolico circa l’11 per cento. Il gas copriva solo il 6 per cento. Gli esperti hanno sottolineato che le fonti rinnovabili, a causa della loro variabilità e dell’assenza di inerzia fisica, rendono più difficile mantenere la stabilità della rete in caso di shock. “Se si verifica un guasto significativo, i gestori hanno meno tempo per reagire”, ha spiegato l’analista Kathryn Porter. “In assenza di inerzia, si rischiano guasti a cascata”, ha aggiunto. Richard Tice, vice leader del partito populista britannico Reform Uk, ha parlato di “monito” per il Regno Unito e ha invitato il governo a considerare i rischi legati alla corsa verso le emissioni nette zero.
L’incidente domina le aperture dei media anche nel Regno Unito, Paese legato da un massiccio flusso turistico verso la Penisola iberica, dove tra l’altro vivono molti britannici residenti, soprattutto pensionati. Il Telegraph sottolinea come l’innesco sia ancora oggetto di investigazioni, in assenza “di qualunque indicazione su un cyber attacco”. Dà tuttavia credito al parere di “esperti di energia che puntano il dito sulla pesante dipendenza della Spagna dal solare e dall’eolico”. Dipendenza che, a loro dire, “espone la rete elettrica regionale a essere vulnerabile di fronte a una crisi” come quella di ieri.
Intanto, l’operatore della rete elettrica britannica sta indagando su guasti inspiegabili alle centrali elettriche che hanno colpito il sistema del Regno Unito ore prima che la Spagna e il Portogallo precipitassero in blackout. Ma il fatto che non vi sia tale dipendenza dalle energie rinnovabili ha evitato un analogo blackout.
L’esperto spagnolo: sovraccarico di energie rinnovabili
In un’intervista a una tv iberica, Carlos Cagigal, esperto nel settore dell’energia, delle energie rinnovabili e del gas, lancia l’allarme: “Non è un caso isolato”. Il motivo è che l’infrastruttura energetica spagnola oggi non è preparata a immagazzinare tutta l’energia prodotta. Pertanto, non si può garantire che non si ripeterà. La piena capacità di ripristino e stoccaggio non sarà istantanea: “Ci vorranno dai 12 ai 24 mesi prima che tale capacità esista”. Per l’esperto spagnolo, “la generazione di energie rinnovabili ha superato il 100% della domanda”.
La causa del blackout? “Una sovraccapacità di produzione di elettricità”. Ha fatto quindi una similitudine per capire la situazione con qualcosa che può accadere in qualsiasi casa: “È come quando hai un picco di consumo in casa tua e i fusibili saltano”. Sottolinea ancora: “Questo non è un caso isolato. La Spagna sarà informata di futuri massicci blackout nelle prossime settimane”.
Parigi: improbabile che accada in Francia, abbiamo un mix col nucleare
“E’ molto improbabile” che in Francia si verifichi un mega blackout come quello che ieri ha colpito la penisola iberica. Parola del ministro dell’Industria francese, Marc Ferracci, che ha parlato di un sistema con “meccanismi” che consentono di superare “questo tipo di problemi”.
In caso di “difficoltà molto grandi” nelle reti, il sistema consente che le ripercussioni interessino solo “una parte” della popolazione, ha affermato in dichiarazioni ai microfoni di Rtl. “Abbiamo fenomeni e meccanismi che ci consentono di essere protetti”, ha detto il Ministro, confermando di aver parlato stamani con i responsabili dell’operatore francese Rte, che hanno escluso difficoltà sulla rete francese. Un sistema, ha rimarcato, “ha bisogno di margini di manovra” per rispondere a potenziali rischi, e anche di poter produrre di più in caso di picchi di consumo. “Per questo – ha aggiunto – in Francia abbiamo un mix energetico che si basa su nucleare, che è gestibile, e anche rinnovabili”.